Il giardino degli Aranci. Uno sguardo lontano ad un parco romantico di Roma
Molto spesso soprattutto in estate è piacevole camminare di mattina presto, o magari al tramonto in una grande città, per esempio Roma, ed andare alla scoperta non soltanto di celebri monumenti, opere architettoniche, ma anche di parchi che ne hanno fatto la storia. Uno di questi il Parco Savelli, meglio conosciuto dai romani come il giardino degli Aranci, uno dei luoghi più affascinanti e incantati di Roma, dopo il famoso belvedere del Gianicolo e del Pincio. Un luogo dove sembra il tempo si sia fermato, malgrado tutte le nostre modernità e frenesie, capace di trasmettere intense emozioni, suggestioni visive, e quasi la malinconia di un “prossimo arrivederci” a questa città che ospita tutto il mondo e viene chiamata città Eterna. Realizzato nel 1932 su progetto dell’architetto Raffaello De Vico, il Giardino degli Aranci è situato sul colle Aventino, adiacente alla spettacolare chiesa di Santa Sabina, basilica paleocristiana risalente al IV secolo d.C. Il nome Savelli ha origine dalla famiglia omonima che nel XIII Secolo si stabilì sul Colle Aventino, durante le guerre imperiali che si susseguivano sulla città. Successivamente, il Parco fu annesso a Santa Sabina e divenne l’orto dei frati domenicani che vivevano nella Chiesa.
L’affaccio sul Tevere dalla sua terrazza è strepitoso, con una vista che spazia da Trastevere fino a Monte Mario, allargando la visuale sull’Isola Tiberina e sulle principali cupole del centro storico.
All’interno del Parco, oltre a piante secolari di pini domestici, troviamo numerose pianti di aranci amari detti anche Melangoli, dal latino Citrus auranthium i quali contribuiscono a rendere l’ambiente colorato e variopinto con i loro frutti, anche nel periodo invernale. Un luogo quasi surreale e magico dove il verde e il profumo dei fiori d’arancio si confonde con l’orizzonte come fossimo perduti all’interno di una fiaba. L’atmosfera che si percepisce all’interno del giardino è davvero unica, per questo il parco molto spesso viene scelto da coppie di sposi novelli per ricordare con le foto il giorno del matrimonio, coppie di innamorati per scambiarsi dolci baci davanti ad un suggestivo tramonto. Ci sono poi i turisti curiosi che vogliono “immortalare con una foto” questo parco secolare e meraviglioso, come pure gli stessi romani che vi giungono per passeggiare o studiare in silenzio, immersi nel verde o in alcuni casi per stare soltanto in completo relax. Il Parco ha tre accessi. Quello principale è situato davanti a Santa Sabina, in Piazza Pietro d’Illiria (dal nome del fondatore della Basilica). Dal
Dall’interno sono ben visibili i resti dell’antico fortilizio dei Savelli, con mura medioevali, torri e ponte levatoio ancora in ottimo stato. Dopo il XIII secolo, la rocca non perse la sua strategica funzione bellica, che durò addirittura fino al XIX secolo, quando nel 1849 fu utilizzata dai francesi per difendere
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