• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > "Il diritto alla vita, fino alla fine"

"Il diritto alla vita, fino alla fine"

Un invito a riflettere...

Parlare di eutanasia o tradurla in "dolce morte" non è certo semplice e tradurla in testo di legge è ancora più difficile. La nostra società viaggia molto spesso a livelli personali e senza indotti che portino a riflessioni logiche e discussioni risolutive.

Stando dalla parte di chi vuol decidere che cosa farne della propria vita, chiedo a chi è contrario: quale alternativa viene proposta per convincere chi vuol "morire dolcemente" a non lasciare la vita terrena?

Facile dire no, non si può decidere se morire, facile attendere una legge che non c'è, facile ascoltare le volontà della chiesa, facile quindi difendersi da tutto ciò che dovrebbe gestire ed educare a soluzioni logiche ed utili alla causa...

Per capirsi, se legge non esiste, che esista umanità verso la volontà di chi soffre e coscientemente chiede di alleviare la propria sofferenza.

Ci sono stati casi considerati "estremi" per il semplice fatto che non esiste la regolamentazione di legge sulla questione, e ci sono tuttora volontà popolari sia di coinvolti diretti (coloro che chiedono che ciò diventi legale), che di personalità che stanno tentando di semplificare il processo di legge scuotendo le emozioni della gente con adesioni personali.

Il web sta raccogliendo la volontà delle persone affinché esista quindi il "diritto alla vita", quindi il diritto al chiedere di poter fare della propria vita ciò che si vuole; avere cioè la possibilità di scegliere responsabilmente della nostra vita senza che altri lo facciano per noi. Mi sembra pratico e democratico, e porterebbe inoltre a non attuare accanimento terapeutico dove spesso non serve se non per l'illusione di chissà che cosa od a favore di chi.


Elevarsi socialmente significa anche accettare la condizione e riuscire a far accettare la condizione basandosi sul caso singolo e sull'evidenza del fatto, tralasciando tutto il resto; cioè, se non vi è coscientemente alcuna possibilità reale, che sia l'uomo a decidere, non un codice.

L'umanità nel capire la condizione dovrebbe essere sufficientemente utile a "scavalcare il muro" della incomprensione e dovrebbe far si di poter aiutare chi ha bisogno a "risolvere" la propria condizione.

Certamente non è facile, però dobbiamo usare il libero arbitrio ed il cuore, senza inutili ostacoli legali, e senza che chi ha la necessità di ricorrere a tale soluzione debba essere costretto ad "emigrare" dove già vi è la possibilità di "addormentarsi" umanamente e legalmente.

Da Presidente per la provincia di Pistoia della Associazione per i Diritti degli Anziani (ADA), sottolineo il caso di portare con ancora più forza la questione di fronte ai nostri rappresentanti politici, facendo presente che nessuno è eterno e che le condizioni personali cambiano in ogni istante, e troppe volte se non "tocca a noi" non si intende di ciò che si parla.

Vorrei proporvi online il link eutanasialegale.it, per far sì che possiate leggere e vedere tutti voi, chi si espone e per quale motivo, e quanta necessità esiste realmente sulla questione.

Abbandonare la vita terrena non è facile... vivere però la vita terrena "costretti da altri" ed in una condizione tale da vedere uccisa la propria dignità , è ancora più difficile.

Proviamo ad avere buonsenso, responsabilmente, civilmente, liberamente.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità