Il decreto sull’Imu e alcune incognite
È stato approvato dal Consiglio dei Ministri il decreto che prevede l’abolizione dell’Imu sulla prima casa e sui terreni agricoli: quindi gli Italiani non pagheranno la rata prevista per il 16 settembre, per la quale è stata già individuata una sua copertura finanziaria.
Inoltre, il Presidente Letta ha dichiarato che esiste un impegno politico, tra i partiti che sostengono il governo, per eliminare la rata del 16 dicembre. A tal proposito, se il governo non cadrà nelle prossime settimane, verrà discussa ad ottobre la copertura finanziare per consentire l’eliminazione della rata dell’Imu, prevista per il prossimo dicembre.
Quindi è ancora presto per fare i salti di gioia, in quanto se dovesse cadere il governo, ipotesi non del tutto remota visto i contrasti non ancora appianati sul voto al Senato relativo alla decadenza di Silvio Berlusconi, difficilmente si potranno ridiscutere i provvedimenti sull’Imu. Comunque il provvedimento varato e quello da varare ad ottobre, secondo le dichiarazioni dei ministri coinvolti e dello stesso Letta, non dovrebbe prevedere l’aumento di altre tasse, perché ci saranno altri tagli della spesa pubblica e tassazioni ulteriori del mondo dei giochi.
Francamente ho qualche sincera perplessità , perché dal 2014 l’Imu scomparirà come sigla, ma è prevista già la sua sostituzione con una nuova imposta comunale, chiamata inizialmente "Taser" e poi nelle ultime ore ribattezzata “Service tax”, che unificherà la tassa sulla raccolta dei rifiuti urbani e quella sugli immobili che dal tempo dell’Isi, attraverso metamorfosi varie, è stata sempre pagata allo Stato e ai nostri voraci Comuni.
Foto: Michele Costigliola/Flickr
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