• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Il caso Stefano Gugliotta e l’informazione

Il caso Stefano Gugliotta e l’informazione

Il caso Stefano Gugliotta e l'informazione

Fanno parte delle cose buone le formali scuse che la Polizia di Stato ha ritenuto di dover porgere a Stefano Gugliotta, cittadino vittima di abusi fisici, immotivatamente arrestato ed illegittimamente ristretto in carcere. Questo perché noi cittadini non abbiamo in alcuna simpatia i purtroppo numerosi sconsiderati che frequentano gli stadi di calcio per dare sfogo alla loro matta bestialità e li vorremmo vedere tutti puniti secondo legge, ma non ci piacerebbe affatto essere picchiati, arrestati e ristretti in carcere solo per essere casualmente passati vicino ad uno stadio.
 
Qualcosa di simile è già avvenuto anni orsono al G8 di Genova. Una banda di delinquenti ha devastato una città prendendo in contropiede le forze dell’ordine e queste hanno ritenuto di poter pareggiare il conto rompendo teste di pacifici dormienti in una scuola destinata proprio a dormitorio per quanti avessero voluto seguire l’evento. Anche allora noi cittadini avremmo voluto immediata punizione secondo legge dei violenti contestatori, ma non ci sarebbe proprio piaciuto andare a manifestare le nostre idee al G8 di Genova ed essere presi a manganellate in testa per questo motivo.
 
Comprendiamo che fare il poliziotto non sia proprio fra i mestieri più facili, che non sono certamente adeguate le attenzioni alla formazione professionale ed all’addestramento delle forze dell’ordine da parte di uno Stato sparagnino per necessità in queste epoche di ristrettezze economiche congiunturali e che non sempre riesce a distinguere le cose importanti. Però non vogliamo rinunziare ad andare allo stadio e non vogliamo rinunziare a manifestare le nostre idee, insomma non vogliamo rinunziare ad essere cittadini di un Paese civile e progredito.
Cosa fare dinanzi ad Istituzioni del sistema repressivo (forze dell’ordine e magistratura) palesemente incapaci a tutelare queste nostre aspirazioni del tutto lecite ?
 
Ebbene, l’unico rimedio possibile è una informazione ampia, completa, esaustiva, in ogni parte del Paese; perché, ed il caso Stefano Gugliotta lo dimostra, nessuno può non tenere in conto la nostra pubblica opinione di noi cittadini se correttamente formata.
 
Da questo punto di vista Stefano Gugliotta, nella sfortuna, è stato fortunato: lo stesso evento, in un campo di serie B e non all’olimpico di Roma, non avrebbe certamente avuto immediata accoglienza sui media nazionali e, con ogni probabilità, il bravo giovane si sarebbe beccato i pugni, le manganellate in testa, un rinvio a giudizio e, forse anche, una bella condanna per resistenza a pubblico ufficiale.
 
Il vostro reporter non parla per sentito dire, anzi conosce ben a fondo una vicenda abbastanza affine a quella di Stefano Gugliotta e ritiene che possano essere numerosi i casi in cui il sistema repressivo scambia lucciole per lanterne, né è di grande consolazione l’Apologia di Socrate,che ci dimostra che l’ingiustizia è meglio subirla piuttosto che commetterla.
 
Il problema, così visto, si sposta a monte: come avere una informazione ampia, completa, esaustiva, in ogni parte del Paese? La risposta non è facile.
Certamente ci si rammarica per un servizio radiotelevisivo pubblico dove l’informazione è stata trasformata in mezzo di propaganda dell’attuale sistema politico, dedita ad interviste al politico di turno di cui nulla importa a nessuno e così poco interessata a raccontare al pubblico i fatti, quello che accade. Una informazione, poi, che del tutto ignora cosa avviene nelle lontane province dell’impero.
 
Alla fine, però, basta pur sempre un telefonino nelle mani di un cittadino e tutto prende una piega positiva, impensabile ed impensata sino a qualche anno orsono.
Conclusione: dotiamoci tutti di telefonini, di videocamere digitali, di macchine fotografiche digitali, di tutte queste moderne diavolerie elettroniche ed adoperiamoli senza avere timore alcuno. Pronti anche a pagare un prezzo pur di non rinunziare ad essere cittadini di un Paese civile e progredito.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares