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Il caso Mills e la macchina delle bugie. Ecco i titoli!

La Cassazione stabilisce che, per quanto riguarda l’avvocato Mills, già condannato per corruzione in primo e in secondo grado, il reato è prescritto. Per il premier ci sono una notizia buona ed una cattiva.

La notizia buona è che Mills esce di scena indenne.

Quella cattiva è che Mills non è stato assolto. Semplicemente si dice che il suo reato è caduto in prescrizione. Prescrizione che non vale però per il premier, per effetto della sospensione dei termini determinata dalla vigenza del Lodo Alfano.

Il caso Mills e la macchina delle bugie. Ecco i titoli!

Vediamo adesso come viene rappresentata la cosa da alcuni giornali.
 
Partiamo dai titoli di testa di due quotidiani che non passano certo per antiberlusconiani accaniti,

il Corriere
 
 

e Il Mattino
 
 
Entrambi parlano chiaramente, come è corretto, di PRESCRIZIONE del reato, non certo di ASSOLUZIONE.

Naturalmente sulla notizia si avventano anche i difensori d’ufficio del premier, che, per svolgere meglio il loro compito, non esitano a fornire versioni fuorvianti dell’accaduto.
 
Con strategie diverse.
 
Libero, addirittura, parla di assoluzione.
 
A tanto non si era spinto, avendo una reputazione professionale da mantenere, nemmeno Ghedini, l’avvocato del premier.
 
Ecco la prima pagina del giornale di Maurizio Belpietro.

 
 
 
A questa "versione" si accoda anche il Tg1, che, nell’edizione delle 13.30, nei titoli di testa e nel lancio della notizia, parla di assoluzione.
Versione che sarà corretta nelle edizioni successive, per effetto delle critiche piovute sulla testata per una deformazione della realtà così evidente.
 
Ma il capolavoro, come sempre, lo fa Il Giornale.
 
Ecco la sua prima pagina.
 


Come si fa a parlare di "vittoria di Berlusconi"?
 
E come si fa a dire, come dice il Giornale, che la "causa non doveva essere celebrata"?
 
Questa, tra l’altro, è la mistificazione più inquietante.
 
Un processo non doveva partire solo perchè si pensava di non fare in tempo a chiuderlo in 10 anni? Quando andrà in onda il "processo breve", cosa scriveranno quelli del Giornale? Che un giudice che si azzarda a processare un potente è un irresponsabile, o, come direbbe qualcuno, un talebano, vista la quasi certezza di non farcela nei tempi assegnati?
 
Ieri mattina ad un dibattito televisivo il corrispondente di un giornale tedesco che lavora in Italia confessava la sua difficoltà nello spiegare ai suoi lettori il motivo in base al quale così tanta gente in Italia voti per Berlusconi.

Episodi come questo, tutt’altro che infrequenti, forse aiutano a capire.

La macchina delle bugie funziona a pieno ritmo e per moltissimi è l’unica fonte di informazioni.
 

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