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Il Governo delle Veline: un attacco alla Democrazia

Il Governo delle Veline: un attacco alla Democrazia

La Dirigenza di una Nazione, ne è lo specchio? Come si può creare una classe Politica che non sia pregna di Politica almeno nelle esperienze pregresse? E cosa determina la scelta di candidare persone che, fino ad oggi, hanno lavorato in ambiti lontanissimi dalla Politica stessa?
 
L’Italia è una nazione che cambia faccia. L’ha già cambiata da tempo. Ma nel convulso correre verso un qualcosa che ha perso contenuti e progetti, non si sa più cosa seguire.
 
L’Italia “era” una Repubblica Democratica fondata sul lavoro, sulla dignità personale, sullo sviluppo della meritocrazia e sulle pari opportunità.
 
In effetti, forse non lo è mai stata, ma questo era l’intento di chi nel ’48 creò la nostra chiaccherata Costituzione. I buoni propositi non è detto che vengano poi messi in atto. Democrazia. Popolo Sovrano. Termini usati ed abusati, e per questo resi totalmente inutili.
 
Un Popolo non è Sovrano se non viene messo nella condizione di sapere cosa significhi alla fine, essere Popolo Sovrano. E non vi è nulla di più anti democratico che parlare sempre e comunque di Democrazia mentre – contemporaneamente – si mettono in atto una serie infinita di strategie per contrabbandare per Democrazia uno stato di Regime che va avanti da decenni.
 
Come si può attaccare negativamente la Nazione facendo credere al Popolo che si è Liberi ed in regime di Democrazia? Si permette tutto. Il possibile e l’impossibile. Si crea il caos totale. Si fa diminuire il livello di istruzione. E – ciliegina sulla torta di panna acida – si pongono in Politica ed ai vertici, persone che tutto avrebbero potuto fare nella Vita, tranne che la Politica.
 
Se ai vertici di una azione sviluppata come l’Italia, si spalacano le porte a Veline ed attricette che in un nanosecondo passano dalle luci della ribaltina di qualche trasmissione televisiva sgangherata alla luce del Parlamento, ecco che in quel preciso momento, chi Governa il Paese ha dato una stoccata mortale alla Democrazia, alla Giustizia ed all’equità.
 
Può una Nazione essere diretta da chi al più ha ballicchiato con minigonne filo inguine o dato il corpo nudo ad un qualche calendario sexy? Cosa significa – nella realtà dei fatti – questo andamento che molti da più parti criticano?
 
Significa abbattere il livello culturale italiano. Significa dare in mano – ma solo simbolicamente in realtà – il controllo della nazione alla prima venuta da qualche provino televisivo. Vuol dire ledere la dignità di personaggi Politici con una storia pregressa fatta di decenni di militanza politica. Significa distruggere il criterio per cui, arrivare a posizioni dirigenziali, dovrebbe essere il frutto di un percorso diverso da quello di calendari sexy e ballame vario.
 
Invece no: c’è chi ha capito che oggi uno stato di Regime si crea non più coi colpi di Stato, bensì coi colpi di anca. Si uccide il livello di cultura politica, si attacca la democrazia in maniera univoca.
 
Se chi nel parterre politico ai vertici dell’Italia, si infila qualche “errore di Sistema” ecco che tutto il Sistema crolla, inevitabilmente.
 
Inutile fare nomi, come sempre. Le realtà, le cronache ed i fatti, sono sotto gli occhi di chiunque voglia riflettere seriamente.
 
Se la Realtà politica che stiamo vivendo in Italia è quella del Governo delle Veline, c’è da rabbrividire pensando a cosa mai ci potrà capitare in testa. Cosa mai stiamo per vivere di peggiore di ciò che già conosciamo.
 
Nel frattempo - “candidamente” – veline ed attricette misconosciute, cominciano a comparire nelle tribune elettorali per le imminenti Regionali. Al diavolo la Par Condicio: ha più visibilità una velina in odore di Ministero che una militante storica, messa magari nel frattempo ad attaccare manifesti elettorali in giro per le Città…

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