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Il Giornale e le firme contro Roberto Saviano: è giunta l’ora di raccontarvi il fallimento

E' tempo di bilanci. Lo abbiamo fatto per le firme raccolte da Il Giornale contro Gianfranco Fini. Lo facciamo oggi, per le firme raccolte da Il Giornale contro Roberto Saviano.

Eh sì, la trasmissione televisiva "Vieni via con me" - causa scatenante della campagna lanciata da Vittorio Feltri - è terminata proprio ieri, ed è quindi il momento di capirne qualcosina in più. Anche perché la redazione di Via Negri in queste 2 settimane di intensa azione manganellatoria è stata alquanto vaga riguardo i risultati ottenuti da questa chiacchieratissima raccolta firme.

Mai un dato, mai un numero, mai un "evviva, siamo giunti a 150.000 firme" - come avvenne con il Presidente della Camera - mai nulla di nulla. Le uniche costanti, giorno dopo giorno, erano rappresentate dalla profusione di frasi di questo tipo: "La risposta c'è stata subito, migliaia e migliaia di adesioni", "Sin dalla mattina la redazione è stata inondata dalle vostre lettere", "I lettori del Giornale hanno agito con tanta forza", "Monta l’onda dei lettori del Giornale", "La redazione è stata tempestata di proteste", "Sempre più lettori contro Saviano", "Le firme non provengono dalla sola Padania, ma da tutto il Paese", "Lo sdegno dei lettori continua", eccetera eccetera. Insomma, tanta enfasi, pochi numeri. E' per questo che oggi ho deciso di contattare la redazione del Giornale, che gentilmente ha risposto a tutte le mie domande.


Del tipo. Maaa, come sta andando la campagna? Mi potreste dire a che numero di firme siete arrivati? La risposta: "Guarda, le firme sono tantissime, siamo sull'ordine delle decine di migliaia, e ne continuano ad arrivare ininterrottamente, centinaia al giorno". Maaa, avete intenzione di continuare ancora per molto? "Certo, finché arrivano!". Maaa, poi che ne farete di tutte quelle firme? "Feltri e Sallusti ci stanno ancora pensando, non lo sappiamo". Insomma, un successone, un risultato straordinario. Centinaia, migliaia, decine di migliaia di firme, un flusso inarrestabile, a detta della redazione, e di quella voce compiaciuta.


Oddio, sarà. Sta di fatto che dopo soli 12 giorni ... beh, come dire, ho notato qualcosa di strano. Dal 19 al 23 novembre sembrava che tutto stesse procedendo bene: per i primi 5 giorni di campagna, ogni giorno 2 facciate piene zeppe di firme.

Poi dal 24 novembre, dopo soli 6 giorni, le firme hanno subito una drastica battuta d'arresto, dimezzate di colpo, dalle classiche 2 facciate siamo passati di colpo ad una. Fosse finita lì. Dal 26 ad oggi ... guardate un po' che spettacolo:

Che cacchio, manco mezza facciata di firme! Dopo pochi giorni di campagna! Ma il boom? E l'onda? E la redazione sommersa? See, tanti di quegli spazi bianchi che non vi dico, con gli spazi pubblicitari usati a mò di provvidenziali tappabuchi, un po' di qua, un po' di là. Vabbè, sarà, magari Sallusti e company avranno voluto dedicare spazio a qualcosa di più importante, tipo lo smignottamento planetario del Premier via Wikileaks.

Però c'era una cosa che volevo sapere ad ogni costo. Io volevo i nomi dei Vips. Eh sì. E ci mancherebbe altro. Che raccolta di firme è senza l'adesione di Eminenze, di Illustri, di Esimi, di Insigni, di Calciatori, di Cantautori? M'era sembrato un po' strano che stavolta Il Giornale non desse spazio alle firme illustri. D'altronde con Gianfranco Fini si vantarono all'infinito, giorno dopo giorno, dell'adesione di personaggi del peso di Giorgio Israel e Marta Marzotto. Ma stavolta? Perché i lettori non sono stati informati della presenza di pezzi da 90 della cultura, del giornalismo, dello spettacolo del nostro Paese? Gliel'ho chiesto, a quelli del Giornale. "Beh, perché questa campagna non era rivolta a celebrità, ma a persone comuni, contro la faziosità della Rai". Sì, vabbè, ok, ma ci sarà stato pure qualcuno, non so, Ministri Leghisti, Parlamentari Berlusconiani, Giornalisti di Libero ... non dico come le mobilitazioni monster di Repubblica, o quelle frizzanti dell'Unità - ah, superate le 100.000 firme in favore di Saviano - ma almeno come quella vostra dell'altra volta, quella contro Fini! "Ma certo che c'è stato qualcuno, però ripeto, non era rivolta a persone importanti ...". Ho capito, ma tipo?! "Li trovi nei box, all'interno delle pagine dove abbiamo pubblicato le firme, soprattutto quelle dei primi giorni". Ho salutato, e sono andato a vedermi questi benedetti box, uno o due minuscoli spazietti al giorno - tristemente soppressi dopo nemmeno una settimana di campagna - con le adesioni di personaggi del calibro di:

  • Silvano Dell'Orto ( ... ?)
  • Luca Favini ( ... ?)
  • Rino Siconolfi, consiglio nazionale Confcommercio e vicepresidente Cna Turismo (questo c'era anche tra i Vip delle firme contro Fini)
  • Roberto Bellia ( ... ?)
  • Aldo Reggiani ( ... l'attore? Mah)
  • Beppino Bertuol ( ... il medico?)
  • Alfredo Garofano (... il consigliere leghista di Legnago?).
Stop. Basta. Finita. Eccoli i nomi grossi. Eccoli i valorosi che si sono spesi per difendere la dignità del Nord Italia dalle infamie di Roberto Saviano. Alcuni di questi - per dire - manco su google si trovano. E noi che l'altra volta ci siamo scompisciati per le "firme autorevoli" di Carlo Rossella, Iva Zanicchi e Paolo di Canio.

Commenti all'articolo

  • Di pv21 (---.---.---.150) 2 dicembre 2010 19:05

    Informazione "modulata".
    Massimizzata, nel caso Saviano, la differenza tra il verbo “interloquire” e l’espressione “cerca di interloquire” per motivare 5 interventi di Maroni a difesa della “impermeabilità” delle forze politiche padane.
    Minimizzato, viceversa, il commissariamento del Comune di Desio (Monza), a maggioranza PDL+Lega, per il coinvolgimento di alcuni esponenti politici nell’inchiesta sulle infiltrazioni della ‘ndrangheta.
    Sorvolata la sentenza del Tribunale di Brescia che ha ordinato l’esposizione della bandiera Italiana ed Europea sulla famosa scuola di Adro. Il Sindaco dovrà rimuovere, a spese del Comune, i 700 “simboli partitici” contrabbandati per fedele riproduzione della tradizionale Stella delle Alpi.
    Modulare le notizie giova a catturare il Consenso Surrogato di chi è sensibile all’imprinting mediatico ...

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