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Il Caudillo di Arcore e la Costituzione. Antonio Di Pietro aveva ragione

Il Presidente Napolitano, Veltroni e i media nazionali iniziano a mostrare interessanti segni di risveglio. L’ennesimo violento attacco alla Costituzione perpetrato da Silvio Berlusconi li ha finalmente scossi. Napolitano rifuta di firmare il decreto sul caso Englaro. Veltroni parla di “disegno scellerato e autoritario” da parte del Premier.

Eugenio Scalfari chiede di “rompere il silenzio” avvertendo che “la democrazia è in bilico” ed evidenziando un parallelismo tra Mussolini e Berlusconi. Il Corriere della Sera scrive che Berlusconi è andato “oltre ogni misura” definendo “sovietica” la Costituzione sulla quale ha giurato. In realtà è da 15 anni che il Caudillo di Arcore violenta la Costituzione con: il Lodo Maccanico-Schifani, la legge Pecorella, il falso in bilancio, il decreto salva-Rete4, il Lodo Alfano, la controriforma sulla giustizia e la perversa limitazione delle intercettazioni.


In questi anni troppi di coloro che avevano il compito di controllare e difendere la democrazia sono stati in silenzio tollerando e facendo finta di niente. Piazza Navona e Piazza Farnese avevano ragione. Antonio Di Pietro aveva ragione. La linea politica di fermezza attuata dall’ Italia dei Valori si è confermata la più adeguata dinanzi all’enorme incompatibilità tra Berlusconi e la Costituzione italiana. Adesso Veltroni e il Pd si assumano le proprie responsabilità e intraprendano posizioni di contrasto e di opposizione appropriate. Chiediamo troppo?

 

Commenti all'articolo

  • Di Gloria Esposito (---.---.---.131) 11 febbraio 2009 13:23

    Totalmente d’accordo.
    Saluti

    • Di Paolo (---.---.---.203) 11 febbraio 2009 15:42

      Come non esserlo, davanti a certi comportamenti.

      Il triste è che mio padre pensa che Di Pietro fa tutto questo solo per voti.
      Beh, il mio lo ha avuto alle ultime politiche e d’ora in avanti, non avrò più dubbi.

      Paolo

  • Di mabo (---.---.---.199) 11 febbraio 2009 18:25
     
    La mia critica nei confronti di Berlusconi ha origini lontane.
    Chiunque abbia vissuto gli anni ottanta, con un minimo di spirito critico, si sarà accorto dell’anomalia che si concretizzava giorno per giorno nel nostro paese.
    La questione potrebbe svilupparsi per ore, ma vorrei porre l’accento su un aspetto apparentemente marginale dell’attività imprenditoriale del personaggio.
    L’invadenza della pubblicità nei programmi per i più piccoli che ha fatto crescere generazioni di persone, come si allevano i polli in batteria.
    I cittadini più vulnerabili, i bambini, spesso parcheggiati davanti alla TV in balia, per ore, di imbonitori senza scrupoli.
    Forse è un discorso trito e ritrito, ma a pesarci bene è stata la preparazione, non so se sul momento studiata a tavolino, per sviluppi politici successivi, ma certamente nel perseguimento di un indirizzo sociale distorto, “allevando” la popolazione al consumismo sfrenato e privo di spirito critico.
    Quei bambini ormai divenuti adulti sono convinti di scegliere in maniera autonoma ma è solo un’illusione.
    In sintesi, all’inizio era una “semplice” strategia commerciale per vendere di più, adesso quelle generazioni addomesticate rispondono, a volte inconsciamente, al richiamo delle sirene, ad ogni consultazione elettorale.
     
    Non parliamo più di lui come politico, è tempo perso, in quel campo ci fa solo vergognare agli occhi del mondo intero.
     
    O si cambia paese , o si cambia il paese, abbiamo solo da guadagnarci in entrambi i casi.
     
    Un saluto
    Mauro Bonaccorso 
     
  • Di Andrea (---.---.---.100) 12 febbraio 2009 10:22

    Parole sante. Speriamo che il risveglio continui, e che l’insopportabile letargia di chi avrebbe dovuto vigilare diventi presto un (brutto) ricordo...

  • Di pippo (---.---.---.99) 16 febbraio 2009 12:15

    Ho sentito con le mie orecchie dire, da un adulto maschio italiano medio, che Berluska "merita di essere dov’è perchè è in gamba, nonostante sia un ben noto ladrone conclamato è arrivato a fare il P. del Consiglio, quindi è uno BRAVO!!!".

    A parte il "ladrone" (chi vuole può non crederlo tale), è il ragionamento che spaventa e preoccupa. Che Dio ce la mandi buona.

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