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 Home page > Tribuna Libera > Il 28 maggio 1976 veniva ucciso Luigi Di Rosa

Il 28 maggio 1976 veniva ucciso Luigi Di Rosa

Sezze Romano, provincia di Latina, venerdi 28 maggio 1976. Mancano esattamente 23 giorni alle elezioni politiche nazionali, consultazioni che porteranno la Dc ed il Pci rispettivamente al 38,71% ed al 34, 37% dei consensi. Mai erano stati cosi vicini i due più grandi partiti politici italiani di massa. In tarda serata è previsto un comizio elettorale del Movimento Sociale Italiano, in una cittadina dove il Pci raccoglie oltre il 50% dei voti.

A salire sul palco sarà  l’On. Sandro Saccucci, ex parà ed ex appartenente al movimenti politico di estrema destra “Ordine Nuovo”. Il suo nome non è affatto alieno alle cronache italiane, dato che aveva già scontato 11 mesi di detenzione per la sua partecipazione attiva al tentativo di colpo di stato intrapreso dal principe Junio Valerio Borghese la notte dell’ 8 dicembre 1970. L’ atmosfera è molto tesa, in quanto ci troviamo nel cuore di una delle campagne elettorali politicamente più accese e conflittuali che ci siano mai state.

Saccucci ha già tenuto un comizio a Maenza ed uno a Rocca Gorga. Ora tocca terminare a Sezze Romano, andando cosi a completare un breve ciclo di manifestazioni nella classica “zona rossa”, da sempre ostica per i neo-fascisti. Condizioni ambientali non molto favorevoli , dunque,  tanto che si mormora che lo stesso Giorgio Almirante, segretario politico dell’ Msi, abbia caldamente sconsigliato di tenere il comizio.

Eppure Saccucci non demorde, e condotto da un convoglio di otto autovetture entra a Sezze poco dopo le 19. I missini che accompagnano Saccucci si dirigono verso 2 Bar, dove comprano circa 15 bottiglie in vetro di acqua minerale. Il discorso inizia in una piccola piazza secondaria, dove vi sono molti giovani di Lotta Continua e della Figc , che intonano “ Bandiera rossa” verso l’oratore. 

La contestazione si fa sempre più rovent , piovono fischi ed insulti da tutte le parti, sino a quando, dal palco, qualcuno inizia a scagliare contro i giovani che si assiepano nelle piazzetta delle bottiglie in vetro, le stesse bottiglie acquistate poco prima nei Bar della città. I tafferugli continuano, sino a quando lo stesso Saccucci tira fuori una pistola ed esplode un proiettile per aria. Troppa tensione, ormai. Meglio andare via.

 I missini lasciano la piazza poco dopo, e salgono a bordo delle proprie auto, mentre alcuni giovani continuano a contestarli. Ad un certo punto, verso di loro, vengono sparati dei colpi pistola calibro 7,65. Uno di questi ferisce il ventunenne Antonio Spirito, mentre un altro raggiunge all’addome il dicianovenne Luigi Di Rosa,militante della Figc.                   

Le sue condizioni appaiono subito molti gravi e, purtroppo, perde la vita durante la corsa verso l’ospedale. Ai sui funerali parteciperanno circa 15.000 persone, con corone di fiori che arriveranno da amici e parenti , dal Presidente della Repubblica Giovanni Leone e dal Presidente del Consiglio Aldo Moro.

Per l'uccisione di Di Rosa sarà condannato a 13 anni di carcere Pietro Allatta, fedelissimo di Saccucci, anche se l’esatta dinamica dei fatti non sarà mai accertata. Alla sua memoria è stato dedicato il premio di storia contemporanea “ Luigi di Rosa”, organizzato dall’ associazione “ Araba Fenice Sezze”, presieduta dal professor Giancarlo Mancini.

Il premio è riservato a tesi di laurea, tesi di dottorato, pubblicazioni e audiovisivi che hanno come tema «Politica, ideologia, movimenti e lotte in Italia dal 1968 al 1980». Negli ultimi anni sono pervenuti elaborati anche dalla Sorbona di Parigi, da università spagnole e portoghesi. “ Insieme al lavoro di studenti e professionisti del settore”, dichiara Mancini, “ cechiamo di rendere sempre vivo il ricordo di Luigi e la memoria storica degli anni di piombo”.

 

                                          

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