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Il 25 aprile. La necessità di ricordare!

Il 25 aprile. La necessità di ricordare!

Questo è un tempo strano per il nostro paese! Capi di governo e ceti governativi, forse tra i peggiori della nostra storia italiana, che, privi di quel senso dello Stato, che dovrebbe essere la loro caratteristica peculiare, aggrediscono le istituzioni alla base della convivenza democratica, col rischio di tagliare il ramo si cui si sono così comodamente “appollaiati”. Sedicenti guide politiche (?) e capipopolo, che irridono alle origini della nostra Repubblica e ai suoi valori fondanti. Intellettuali e gruppi dirigenti che tradiscono la loro vocazione, e si mostrano interessati unicamente al proprio “particulare” o a quello del proprio clan. Cittadini che sembrano mossi solo da un pragmatismo cinico e miope. Giornalisti, entusiasti megafoni di interessi forti più che professionisti dell’informazione. Ecclesiastici e credenti, spesso rigidi censori, privi di umorismo e di “leggerezza” (cfr. invece “il mio peso è leggero”), che sembrano usare la propria fede e la religione solo come strumento di divisione, di giudizio e di condanna. Educatori che sembrano non credere più alla loro insostituibile funzione. Imprenditori e operatori economici che temono la competizione globale invocando barriere difensive e protezionistiche. Giovani che, credendosi privi di futuro, inseguono solo le passioni più “tristi” degli adulti. Insomma questo sembra proprio un tempo in cui paiono venir meno le ragioni più nobili dello stare insieme, del progettare insieme, e della cittadinanza!

 

In tempi come questi sarebbe necessario non consentire a bande di masnadieri, sotto insegne di diverso aspetto e colore, di scorrazzare per il Paese alla ricerca della propria parte di bottino, ma tornare - tutti - a riscoprire il primato dell’interesse generale e i “fondamentali” del nostro stare assieme, se si vuole evitare il degrado, se si ama veramente questo Paese e il suo (non solo il “mio”!) futuro!

Soprattutto in tempi come questi, credo, l’aiuto potrebbe venire dal ricordo e dalla attualizzazione di quei valori che i protagonisti, noti o sconosciuti, della nostra storia contemporanea, hanno con la lotta e, spesso, con il sangue, posto alla radice della nostra Repubblica. Quei valori che hanno consentito la rinascita di un popolo. Quei valori posti alla base della nostra Costituzione repubblicana. Valori che costituiscono la sola “religione civile” possibile, in uno stato laico e moderno! Quei valori che sono garanzia per tutti! Quei valori, ancora insuperati, perché espressione delle più alte e nobili esperienze umane, culturali, civili e religiose della nostra storia.

Ecco perché penso che questo 25 aprile 2010 possa e debba rappresentare un momento propizio e ineludibile di condivisione e di riappropriazione collettiva della nostra storia e della nostra identità di popolo democratico!

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