ITALIA S.P.A.: come una Democrazia si trasforma in proprietà privata

Pertanto la legge ha smesso di essere uguale per tutti, le regole sono divenute fluide ed interpretabili, la Costituzione solo un superabile ostacolo e la Magistratura un’inutile scocciatura da mettere a tacere.

Silvio Berlusconi, da scaltro imprenditore, è riuscito in qualcosa di memorabile, ha detronizzato il potere Legislativo e quello Giudiziario con una certosina e costante sequenza di attacchi ai fianchi. 

Ha poi assopito le coscienze inondandole di frivolezze via etere (la fabbrica del consenso) ed ecco il capolavoro, l’Italia è una sua proprietà, acquisita senza fatica e senza alcun evento cruento. Qualcosa che passerà alla Storia per precisione d’azione e rapidità dei risultati conseguiti. Inoltre non si è fatto male nessuno e questo è realmente un gran sollievo.

Passerà alla storia del resto anche l’inebetimento collettivo di un popolo, che seppur privato della dignità, ridotto non alla fame ma quasi, privato di un’istruzione pubblica decente e beffato nel senso di giustizia, continua inesorabile a seguire gli ordini del capo (proprietario in questo caso) con estrema docilità ed incoscienza.

Ogni Nazione ha un suo declino, quello dell’Italia è giunto ed è un declino a tutto tondo non solo politico. Non cerchiamo la causa della disfatta negli altri ma nell’indifferente e sciagurata pochezza di noi stessi.