• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Economia > I titoli di stato italiani reggono nonostante la crisi generale

I titoli di stato italiani reggono nonostante la crisi generale

Al termine di una settimana dove ne sono successe di tutti i colori, l'asta dei Btp a 5 e 15 anni ha avuto nel complesso un esito positivo.

I mercati hanno subito una serie di notizie destabilizzanti: soprattutto il terremoto e lo tsunami in Giappone, ma anche gli aggiornamenti negativi nei paesi periferici dell'Eurozona, che ha contagiato i titoli di stato italiani.
 
La settimana appena conclusa ha registrato il declassamento della Grecia di tre gradini, da "Ba1" a "B1", da parte dell'agenzia di rating Moody's
Le prospettive negative restano ed il mercato si sta sempre più convincendo che la ristrutturazione del debito greco sarà inevitabile e avverrà probabilmente prima del 2013.
 
Nello stesso tempo la curva dei rendimenti dei titoli di stato portoghesi si è spostata all'insù, superando per alcune scadenze lunghe la soglia dell'8%, quando già il 7% era giudicato "insostenibile" nel lungo termine da Lisbona.
Secondo molti investitori e strategist è scontato che il Portogallo dovrà bussare alla porta di Ue ed Fmi per correre ai ripari.
 
Inoltre Standard & Poor's si prepara ad annunciare a breve nuovi declassamenti nell'eurozona periferica, mentre sempre Moody's annunciava la retrocessione della Spagna da "Aa1" a "Aa2".
 
Per diversi analisti il motto è "esci dalla Spagna, entra sull'Italia".
Sullo sfondo resta il dibattito in corso in questi giorni a Bruxelles sul "pacchetto" di misure per la competitività e sui progetti di potenziamento del veicolo Efsf per il salvataggio degli stati a rischio liquidità e insolvenza.
 
Il mercato nutre più di un dubbio sull'effettivo esito del prossimo summit del 24-25 marzo dei vertici Ue e sulla possibilità di schiarire il quadro generale ed elaborare soluzioni concrete per risolvere il rischio-sovrano europeo.
Non bisogna dimenticare le incertezze politiche in Nord Africa che aggiunte al terremoto in Giappone (che avrà ripercussioni gravi sull'economia e sui conti pubblici nipponici) hanno notevolmente scosso i mercati.
 
Tutto sommato il "rischio Italia" ha dimostrato di poter contare su una domanda solida, caratterizzata però da un inevitabile rialzo dei tassi di rendimento.
Nonostante tutto l'asta dei Btp a 5 e 15 anni ha ottenuto risultati apprezzabili, raccogliendo il consenso del mercato, anche se non è stata raggiunta la soglia massima attesa di 5 miliardi.
 
I Buoni a 5 anni sono stati collocati con un rendimento lordo del 3,90% (3,48% per i privati al netto di commissioni e trattenute) equivalente a 13 centesimi in più rispetto all'ultima emissione di febbraio.
 
Il Btp a 15 anni invece è stato venduto al 5,34% lordo (4,73% netto per i privati).

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares