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 Home page > Attualità > Cronaca > I numerosi incidenti nucleari del Giappone

I numerosi incidenti nucleari del Giappone

La terra trema in Giappone.
Trema talmente così violentamente, così intensamente, da provocare tsunami, distruzioni di dighe, di borghi e tante vittime. E se un terremoto così potente ed esplosivo accadeva in Italia? Probabilmente avremmo visto un'ecatombe di immane proporzioni.
 
Ma i giapponesi nella loro consapevolezza di vivere in un luogo a dir poco ballerino, hanno costruito ed edificato con criteri avanzatissimi le varie strutture pubbliche e private che ospitano la ordinaria vita delle persone.
 
Ora l'attenzione cade, come è ovvio che sia, sulle centrali nucleari.
 
Nel 2010, nel mondo, sono stati avviati i lavori per 13 reattori per un totale di 15.218 MWe (fonte: WNA). Otto reattori sono stati avviati in Cina (Fuqing 3, Ningde 3, Taishan 2, Changjiang 1, Haiyang 2, Fangchenggang 1, Yangjiang 3 and Changjiang 2), due in Russia (Leningrad II-2 and Rostov 4), due in India (Kakrapar 3 and 4), uno in Brasile (Angra 3). Mentre in Giappone sono ripartiti i lavori dell’unità di Ohma.
 
Ben 13 progetti nel solo 2010.
Il Giappone ha ben 55 reattori nucleari, che forniscono quasi un terzo dell’energia elettrica prodotta nel Paese.
 
Ma il Giappone nel corso della storia, è stato caratterizzato da tantissimi incidenti nucleari, molti dei quali sconosciuti alla collettività.
 
Il terremoto di questo 11 marzo, che avrebbe anche spostato l'asse terrestre di 10 cm, ha creato gravi problemi alla centrale nucleare di Fukushima. Si parla di piccola, piccolissima fuga dei vapori radioattivi. Ecco allora l'evacuazione di 3mila persone che vivono nella zona prossima alla centrale.
Si cerca di sminuire sempre il tutto, di nascondere, di celare la verità.
Quella piccola, piccolissima fuga di vapori radioattivi nel tempo lascerà certamente morti, devastazioni ambientali e personali.

Secondo gli esperti, è necessario coprirsi naso e bocca con asciugami bagnati e lavarsi le mani non appena rientrati in casa per salvaguardarsi da eventuali contaminazioni di radiazioni. Credo che si sia giunti al limite della follia. Come possono questi accorgimenti salvar l'uomo dalle radiazioni nucleari?

Il danno è fatto.

Le conseguenze verranno nel tempo.

Nel 16 luglio 2007, a Kashiwazaki, la centrale nucleare di Kashiwazaki-Kariwa, la più grande del mondo, viene chiusa in seguito ai danneggiamenti provocati dal terremoto. Il terremoto provoca un grosso incendio nonché la fuoriuscita di 1.200 litri di acqua radioattiva che si riversano integralmente nel Mar del Giappone.
 
Maggio 2006Mihama, incidente con fuga di 400 litri di acqua radioattiva.
 
Poi gli incidenti del 9 agosto 2004.

9 agosto 2004, Nel reattore numero 3 nell’impianto di Mihama, 350 chilometri a ovest di Tokyo, una fuoriuscita di vapore ad alta pressione, con una temperatura superiore ai 200 gradi, provoca la morte di quattro operai. 

L' agenzia Kyodo, sostiene che le fiamme sono divampate nel settore dove vengono smaltite le scorie, adiacente al reattore numero 2, in un impianto situato nella prefettura di Shimane. Anche in questo caso non c’è stata alcuna fuga radioattiva.
 
Incidente anche nella centrale nucleare della Tokyo Electric Power Company (Tepco).
 
27 gennaio del 2000. Uno strano incidente ad una installazione per il riprocessamento dell’uranio, in Giappone, sempe il sicuro Giappone, provoca livelli di radiazione 15 volte superiori alla norma in un raggio di circa 1,2 miglia. Funzionari locali segnalano che almeno 21 persone sono state esposte alle radiazioni.
 
8 Ottobre 1999. Un deposito di scorie a Rokkasho, patisce fuoriuscita di radiazioni.
 
30 settembre 1999, Tokaimura. Errore umano, i tecnici stavano infatti trasportando, all’interno dell’edificio dove si tratta l’uranio, due barili di miscela di uranio-acido nitrico (che venivano miscelati a mano, con un rudimentale imbuto, di 30 kg ognuno: questi sono involontariamente caduti terra e, essendosi miscelati, hanno innescato la reazione. I tecnici che hanno fermato la reazione sono all’ospedale in gravissime condizioni, provoca grave incidente nucleare.
 
12 Luglio 1999. Centrale Tsuruga, bloccato reattore per una perdita acqua.
 
Marzo 1997, Tokaimura. Un incendio e un’esplosione nel reattore nucleare nell’impianto di ritrattamento nucleare di Tokaimura contamina almeno 35 operai.
 
8 dicembre 1995, Monju. Due tonnellate di sodio liquido e altro materiale radioattivo fuoriescono dal reattore nucleare prototipo di Monju nella prefettura di Fukui. 

Febbraio 1991, Mihama. La centrale riversa in mare 20 tonnellate di acqua altamente radioattiva.
 
La storia si ripete.
Ma l'uomo insiste nel nucleare, errando.
La natura ogni tanto si ribella, anche con violenza, provoca morti e distruzione, riconquista il suo spazio, si muove tremando, e l'uomo deve capire che altra soluzione non esiste, se vivere vuole, quale quella di dover necessariamente armonizzare le proprie esigenze vitali con quelle di madre natura, senza abusare della sua non infinita pazienza.
 

 
fonte incidenti nucleari in Giappone: fisicamente.net

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