• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > I moderni ascari

I moderni ascari

Con il termine ascari all’inizio del 1900 non si voleva designare solo i soldati indigeni delle colonie ma anche i deputati notoriamente “mercenari” vicini a Giolitti: sarebbe il caso di riportare alla luce questo termine dopo quanto si è visto in questi ultimi mesi, se non suonasse dispregiativo per i vecchi soldati coloniali, sovente coraggiosi e che soprattutto rispettavano l’impegno preso assoldandosi.

L’interesse del paese è sempre sulla bocca di tutti, soprattutto quanto più l’interesse che si sta perseguendo è quello personale, come i recentissimi fatti dimostrano. Quando poi alla volontà popolare è citata un poco meno frequentemente, forse anche perché i nostri rappresentati politici, dall’estrema sinistra all’estrema destra, nessuno escluso, non sanno cosa farsene di questa volontà: basta ricordare il referendum sul finanziamento dei partiti, che con una maggioranza grandissima bocciò il finanziamento stesso, immediatamente ripristinato, ed aumentato, sotto forma di rimborsi elettorali.

La volontà popolare dovrebbe esprimersi poi con le elezioni, anche se sono fatte con una legge elettorale penosa, ma che non dispiace a tutti i partiti, anche a quelli che a parole la vogliono cambiare. Quando un governo è eletto, ha il dovere-diritto di governare, anche se ha avuto solo una maggioranza di 29.000 voti: gli ultimi governi sono stati caratterizzati da una virulenta campagna delle opposizioni (quella di destra e di sinistra, secondo chi toccava) tendente a delegittimare il governo eletto. Campagne di opposizione sempre totali e nichiliste, basate su un odio sociale ormai esploso, e che renderà ancora più instabile le già fragile democrazia italiana, comportano un’usura politica che costringe i governi a polemiche continue, perdendo di vista i reali problemi. A questo si deve aggiungere il narcisismo di alcuni personaggi che non possono pensare di rimanere in ombra del leader del momento: i Bertinotti ed i Fini che hanno travolto o stanno travolgendo governi democraticamente eletti, anche con amplissime maggioranze, seguono forse gli interessi del paese e hanno rispetto della volontà popolare? Non si può comunque fare a meno di notare che questi due personaggi hanno avuto una formazione politica ben lontana dagli ideali democratici, uno ex-fascista e l’altro comunista (non so se ex o se ancora prevale l’orgoglio marxista-stalinista).

Gli attuali ascari parlamentari sono favoriti da una Costituzione che prevede che il deputato non abbia vincolo di mandato, e questo, con buona pace dei “padri costituenti” è un’idiozia bella e buona (non si scaldino i legulei costituzionalisti, è l’opinione di un semplice cittadino che ragiona unicamente con il buon senso): se gli elettori mi mandano in parlamento in base ad un programma politico, nel momento in cui decido di agire secondo un altro programma, dovrei avere almeno la dignità di dimettermi, altrimenti realizzo un tradimento verso chi mi ha eletto. Ma non sembra proprio il caso di parlare di dignità con gli attuali ascari che, sia pure appartenenti a formazioni politiche nettamente diverse, hanno ben chiaro l’interesse comune alla conservazione della corporazione. E’ il caso comunque di fare un esame di coscienza: noi elettori, siamo meglio della classe politica che abbiamo mandato in Parlamento? O questa classe politica è lo specchio dell’Italia attuale?

La situazione italiana rispecchia comunque, magari amplificandoli, i problemi che si stanno evidenziando in tutte le democrazie occidentali, ad iniziare dallo scollamento fra il popolo e i suoi rappresentanti, per finire alla perdita del concetto stesso di democrazia, cioè il governo della maggioranza. Qualunque minoranza, anche piccolissima, si sente legittimata a non riconoscere le altre parti politiche e a coprirle di disprezzo, sentendosi migliore e l’arma usata non è più la forza delle idee, ma l’insulto: basta leggere i blog per avere idea del livello a cui è scesa la polemica politica, cha ha preso le forme del teppismo da stadio. In futuro purtoppo la crisi delle democrazie continuerà a peggiorare, anche per la presenza in Europa della fortissima immigrazione di persone che vengono da nazioni dove la democrazia non è mai esistita, e non sarà facile inserirle in una logica democratica, quando anche le popolazione autoctone la stanno perdendo. Non so cosa verrà dopo, ma non sarà certamente meglio.

 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares