• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > I fatti di Colonia e l’occhio dello sbirro

I fatti di Colonia e l’occhio dello sbirro

Ho seguito con preoccupazione l’ondata di commenti xenofobi, islamofobi, complottisti che infuria su molti giornali. Vorrei segnalare alcune novità rispetto ai due ultimi articoli pubblicati su questo tema, che riguardano La Stampa ma non solo: "Un pessimo segnale per il nuovo anno" e "Autocritica, non era solo La Stampa"

 

Maurizio Molinari continua la sua opera: provate a contare quante volte in un breve articolo, l'editoriale del 10 gennaio ("Da dove viene il branco di Colonia"), riesce a ripetere la parola “tribù” o “clan”, ma è sempre meno solo. 

Un commentatore mi aveva scritto che dopo anni smetteva di comprare la Stampa, optando per “la Repubblica”, ma ammetteva che rischiava di passare dalla padella alla brace. In realtà i grandi giornali mainstream sono indistinguibili, e i commentatori TV lo stesso: ad esempio riprendono quasi tutti senza vergognarsi le inverosimili tesi degli sbirri tedeschi che farneticano di “regia occulta” e di “ordini trasmessi via social” che avrebbero scatenato il teppismo di massa. In parte è noto che tutto quel che accade appare all’occhio dello sbirro come il frutto di un complotto di qualcuno che da ordini. Ricordate nei “Promessi sposi” come il povero Renzo Tramaglino finisce per essere accusato di aver provocato i moti del pane a Milano per conto del re di Francia?

Ma c’è altro.
Nessuno si domanda chi avrebbe potuto dare ai migranti (regolarmente chiamati in causa in varie forme indirette, dato che è difficile parlare apertamente di musulmani, dato il notissimo divieto dell’alcool) l’ordine di ubriacarsi per festeggiare l’anno nuovo: forse l’ISIS? 

In realtà se c’è stato qualche incoraggiamento allo scatenamento della teppa può essere venuto solo dai settori fascisteggianti della polizia (che ci sono in Germania come in Italia, Grecia o Francia…). Incoraggiamento indiretto, allentando la presenza in certi luoghi, o diretto, attraverso i molti legami che tutte le polizie del mondo hanno con il mondo dello spaccio e della piccola malavita, tollerato in cambio di informazioni e di servizietti.

Penso ad esempio al ruolo congiunto e complice della malavita e della polizia zarista nello scatenamento dei pogrom, o nel creare montature inverosimili come il caso Bejlis, che rilanciò l’inverosimile accusa di omicidio rituale sugli ebrei ancora nel 1911, alla soglia della rivoluzione d’ottobre.

Comunque sul piatto ricco dell’aggressione preordinata si buttano in tanti, e non a caso anche il nostro insopportabile ministro della guerra, Roberta Pinotti, che non contenta di indicare ai libici quel che dovrebbero fare (attorniata da solenni generali in alta uniforme e carichi di medaglie) pontifica anche sul “caso di Colonia”. Chi altro vorrebbe bombardare?

Il sito di Antonio Moscato (http://antoniomoscato.altervista.org/) è temporaneamente fuori uso. Verrà ripristinato nei prossimi giorni. 

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità