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I Segreti della Città Proibita – Matteo Ricci alla corte dei Ming

Un’occasione davvero preziosa ci è stata offerta da questa significativa mostra ospitata nella cornice ideale della Casa dei Carraresi a Treviso. La Fondazione Cassamarca ha affidato la cura della mostra ad Adriano Màdaro, giornalista e scrittore tra i massimi esperti mondiali della Cina che ha presentato al pubblico uno straordinario panorama sull’affascinante cultura e civiltà cinese. La mostra ha offerto al pubblico una raccolta di oltre 300 reperti preziosi fra gioielli, porcellane, statue d’oro e mobili della Cina tra il 1368 e il 1644 avvicinando i visitatori allo splendore della Dinastia Ming, al mito della Città Proibita e l’affascinante reggia di Pechino.

L’elegante spazio espositivo accoglieva le seguenti sezioni:

La Dinastia dello "Splendore"

Ming, Splendore ideogramma Spendore, è il nome che nel 1368 viene attribuito dal capo rivoluzionario Zhu Yuanzhang alla Dinastia che egli fonda a Nanchino dopo aver abbattuto il potere mongolo degli Yuan. Con i Ming inizia una stagione straordinaria nella Storia cinese, tanto da essere considerata il "secondo Rinascimento" dopo i Tang, con la fioritura delle arti e lo straordinario sviluppo dell’industria manifatturiera, particolarmente della porcellana e della seta. Tra la fine del XIV secolo e la metà del XVII l’Impero Cinese diventa la prima Potenza economica mondiale e le sue favolose ricchezze costituiscono un’attrazione irresistibile per l’Occidente. L’apertura delle rotte marittime attrae non solo i mercanti ma anche i missionari, soprattutto i Gesuiti, protagonisti degli scambi culturali e scientifici.

I Segreti della Città Proibita

La Città Proibita di Pechino, favolosa reggia fatta costruire tra il 1406 e il 1421 da Yongle, terzo Imperatore della Dinastia dei Ming, è stata protagonista della mostra si poteva visitare virtualmente attraverso uno straordinario modellino in legno di paulonia (scala 1:200; m. 9x4,5, per un totale di 40 mq.) che la riproduce fedelmente in ogni minimo dettaglio. 

Una sezione speciale era dedicata a Matteo Ricci, il famoso gesuita italiano che all’inizio del XVII secolo introdusse a Corte le scienze occidentali e contribuì ad avvicinare l’Europa all’Impero cinese.  

Trionfo di Giade e Oro

Porpora giada e oro possono essere considerati i tre elementi della sontuosità dell’epoca Ming, tra le più ricche della lunga Storia della Cina: il rosso porpora, o cinabro, delle lacche e dei muri stessi della Città Proibita, la giada imperiale detta "grasso di montone" molto più preziosa di quella verde e riservata al quasi esclusivo uso della Corte, l’oro come simbolo esterno della dignità imperiale. Il connubio giada-oro con l’aggiunta delle pietre preziose provenienti dai Paesi asiatici tributari rivela, a mezzo millennio di distanza, la sorprendente modernità del gusto e della raffinata esecuzione di monili che dovevano esaltare il lusso, la vanità testimoniando la potenza dell’Impero. 

Pittura "Impressionista"

La pittura ebbe sotto i Ming uno sviluppo straordinario e le opere giunte fino a noi costituiscono una base preziosa per lo studio dei costumi della società dell’epoca e perfino della vita a Corte. La Mostra, con l’esposizione di una serie di dipinti davvero emozionanti, ha offerto per la prima volta fuori dalla Cina una nutrita sintesi della pittura Ming: rotoli di seta con dipinte storie letterarie o descrizioni di vita; ritratti; paesaggi "impressionisti" con l’inserimento del concetto taoista del rapporto uomo-natura; animali e piante, soggetti spesso interpretati anch’essi con la mediazione del pensiero taoista. I dipinti provengono dalle collezioni imperiali della Città Proibita di Pechino e dai Musei di Nanchino (patria d’origine della Dinastia), di Zhenjiang e dell’Hubei.

Sculture raffinate 

La grande statuaria buddista trova un notevole impulso sotto i Ming con una ricchissima produzione di statue soprattutto in bronzo. La tecnica della fusione e della doratura si affina e la protezione che l’Impero cinese accorda al Buddismo lamaista tibetano contribuisce a rafforzare i rapporti tra clero e potere politico, favorendo la diffusione di templi e monasteri.

 

L’organizzazione delle Grandi Mostre di Casa dei Carraresi è affidata a Sigillum, la società di altissimo profilo che ha già realizzato le rassegne dedicate alla Nascita del Celeste Impero (2005-2006) e a Gengis Khan (2007-2008).

 

 http://www.laviadellaseta.info/mostra.html

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