• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Società > Happening di protesta contro la legge bavaglio e controproposta (...)

Happening di protesta contro la legge bavaglio e controproposta provocatoria

La legge sulle intercettazioni approvata alla Camera sopprime la possibilità che vengano sempre pubblicati gli atti “non coperti dal segreto”; sarà vietato pubblicare nomi dei magistrati che si occupano di un dato provvedimento, salvo eccezioni; sarà vietato riprendere il dibattimento se non c’è accordo fra le parti. Sono previste poi, sanzioni molto pesanti sia per i giornalisti che per i giornali che trasgrediranno.
 
Per le intercettazioni è previsto un tetto di spesa e un limite di tempo (potranno durare al massimo 40 giorni prorogabili solo una volta per altri 20); inoltre una delle condizioni per procedere alla loro autorizzazione è che vi siano “evidenti indizi di colpevolezza”, ma se questi “evidenti” indizi di colpevolezza ci sono già, che cosa si intercetta a fare? Quindi l’uso delle intercettazioni sarà pressoché inutile e risulterà essere uno strumento in meno per scoprire i reati.
 
È palese quindi che questa legge tuteli coloro che non vogliono essere scoperti (perché mai un cittadino comune, onesto, dovrebbe aver paura di essere intercettato?), ovvero i politici che hanno votato questa legge e i delinquenti (quindi diviene difficile capire chi è chi).
 
La redazione de “Il Fatto”, il quotidiano che troverete in edicola a Settembre diretto da Antonio Padellaro, sta organizzando per l’8 Luglio a Roma un happening di protesta, “una specie di notte bianca” a cui parteciperanno molti giornalisti, satirici, magistrati di cui si ascolteranno testimonianze. In quell’occasione saranno anche rese note intercettazioni inedite, con l’obiettivo di informare sempre e comunque. Per saperne di più sulla manifestazione: www.voglioscendere.it
 
Azzardo però una mia controproposta di legge sulle intercettazioni:
invece di aggiungere altre garanzie per proteggere i politici perché non si propone un obbligo per i politici a tutti i livelli di essere intercettati 24 ore su 24?
 
Immaginate un mondo in cui se si vuole fare il politico (con tutti i privilegi e gli stipendi del caso) ci si debba totalmente donare alla causa (al “bene comune”) per cui per dimostrare la propria onestà intellettuale e integrità, per affrontare al meglio il proprio compito di servire i cittadini, ci si debba sottoporre a intercettazioni continuative per tutta la durata del mandato mettendo in conto le cimici in casa e tutti controlli del caso. Immaginiamo che i politici dovessero pubblicare le loro dichiarazioni dei redditi e dovessero sottoporsi a controlli finanziari serrati e a sorpresa.
 
Non esisterebbero più collusioni con la mafia né sarebbero possibili intrallazzi, né clientelismo. Non ci sarebbero più corruzioni né inefficienze dovute ad infiltrazioni. Ci sarebbero delle persone integerrime che farebbero politica per vocazione (voglio dire, i preti per seguire al meglio il proprio compito non possono sposarsi, no?). Nessun politico potrebbe più avere affari o comportamenti illeciti sotto banco. Tutto verrebbe alla luce.
 
Immaginate se adesso si potesse procedere ad un controllo a tappeto con delle intercettazioni su TUTTI i politici (che siedono anche in consigli regionali, provinciali, comunali, oltre a quelli che sono al Parlamento, nazionale ed europeo), così per prova. Avete idea di quanti rimarrebbero al loro posto? Avete idea di quante cose si scoprirebbero e per quante domande si avrebbe magicamente una risposta? Avete idea del fatto che si mutilerebbe una volta per tutte la delinquenza a livello istituzionale? Rimarrebbe solo quella di strada.
 
Proviamo a fare un sondaggio, a vedere quante persone sarebbero a favore di questa proposta (provocatoria).
 
Capiremmo finalmente se la legge bavaglio è fatta per una minoranza di delinquenti messi in posti chiave oppure se per una maggioranza disonesta di italiani. Nel secondo caso rimarrebbe una sola scelta per gli onesti, cioè quella di andarsene all’estero. Almeno però avremmo capito una volta per tutte che si può solo peggiorare.

Commenti all'articolo

  • Di mauro bonaccorso (---.---.---.227) 24 giugno 2009 17:14
     
    Favorevole alla proposta anche se la ritengo inapplicabile ad un contesto spudoratamente orientato in senso opposto, Sembra, anzi è ormai certo, che la politica, come viene intesa in questo paese, per me in maniera logicamente distorta, abbia un naturale legame con l’intrigo, figlio e al tempo stesso madre di tutte le ingiustizie che ci sommergono. So di far sorridere alcuni per l’analisi fin troppo ingenua ma non me ne dolgo. La trasparenza che dovrebbe caratterizzare il comportamento di chi decide di dedicarsi al bene comune è, come sostieni giustamente, la base necessaria dalla quale non si può prescindere. Credo invece che una notevole quota di “filantropi” istituzionali abbia costituito il suo consenso esclusivamente dietro le quinte o nei camerini di una società che vuole mostrare solo una rappresentazione della realtà che viviamo. In questo scenario, senza una individuale assunzione di responsabilità, continueremo a fare da spettatori dell’ennesima replica di uno spettacolo trito e ritrito in cui chi la spara più grossa e soprattutto ad alta voce avrà, immeritatamente, una maggiore dose di applausi come ancora oggi accade.
     
    Anche le provocazioni possono aiutare a far riflettere.
    Rinnovo la mia stima
    Ciao
    Mauro
     
  • Di Gloria Esposito (---.---.---.192) 24 giugno 2009 18:04

    Grazie mille,davvero!
    Continuo a credere che senza darsi grandi traguardi seppur irrealizzabili, niente cambierà mai.
    Tanti,tanti saluti
    Gloria

  • Di Enricolt (---.---.---.63) 25 giugno 2009 12:15

    La proposta è provocatoria ma sarebbe di difficile applicazione e dubbia efficacia.
    La forza dell’intercettazione come strumento investigativo risiede infatti proprio nella sua segretezza e nel fatto che colui che è interecettato non sa di esserlo. Se i ns politici sapessero di essere sempre interecettati probabilmente troverebbero altri modi per comunicare e conclure i loro loschi inciuci.
    E’ ovvio che la legge in oggetto è concepita per proteggere la casta. Fa sorridere che venga inserita in un insieme di leggi definite dal legislatore "pacchetto sicurezza". Sicurezza per chi, verrebbe da chiedersi!
    " Ci pisciano addosso e ci dicono che piove!"

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares