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Guerre giuste

Sicché ci son parse giuste le guerre in Irak, Libia e Siria ma non siamo convinti che l'ONU dovrebbe combattere l'Isis e pattugliare militarmente le coste libiche. 

Sicché ci è parso:

  • giusto che USA e UK scatenassero la guerra in Irak (col pretesto/bufala delle armi di distruzione di massa) e giustiziassero lo “spietato” Saddam Hussein che teneva duramente a bada sciti, sunniti e curdi per poi ritrovarci, dopo centinania di migliaia di morti e miliardi di spese militari, con un Paese caoticamente diviso in 4 (incluso ora il Califfato);
  • giusto che Francia e UK (su mandato ONU) bombardassero la Libia e lasciassero che Gheddafi venisse trucidato da bande armate da noi occidentali, con il pretesto che era un dittatore (peraltro moderato se paragonato a certi teocrati iraniani); con il risultato che i pozzi petroliferi cui miravano francesi ed inglesi sono ora in fiamme, il Paese ha 4 pseudo-governi (Tobruk, Bengasi, Tripoli più ora l’ISIS a Sirte) e 40 bande armate che non rispettano nIente e nessuno;
  • giusto che USA, Francia,UK ecc. bombardassero la Siria per cacciare Assad perché opprimeva le libertà (se paragonata all’Arabia Saudita, dove guarda caso non esistono né dissidenti né proteste publiche, la Siria ha parecchie libertà laico/democratiche); i danni si sono fermati a 200.000 morti e decine di miliardi in distruzioni e spese militari solo perché Putin ha detto NIET ad un’operazione di terra;
  • giusto che l’ONU cacciasse L’Irak dal Kuwait poiché aveva invaso un Paese membro dell’ONU.

Ma allora perché l’ONU (che tanto ci costa!) non ha ancora attuato un “peace enforcement” contro l’ISIS che ha invaso territori di nazioni aderenti all’ONU (Mosul,Irak e ora Libia) e rapinato beni legittimamente appartenenti a terzi (banche, pozzi petroliferi ecc.), per di più instaurando regimi teocratici in netto contrasto con i diritti umani e con la carta dell’ONU?

Perché lasciamo che solo la piccola, ma coraggiosissima, Giordania combatta apertamente l’ISIS? Sicché ci è parso giusto e utile organizzare un pattugliamento navale nel golfo di Aden per intercettare i pirati che assaltavano i mercantili (chiedendo riscatti persino modesti), per sequestrare i loro barchini e quindi arrestarli. Ma allora perché l’ONU non ha ancora attuato un pattugliamento delle acque internazionali fronteggianti la Libia per sequestrare subito i barconi, arrestare i maledetti scafisti omicidi (in confronto i reati dei pirati di Aden paiono “furtarelli”), sbatterli in prigione e buttare le chiavi (lasciando che ricorrano, se non gli va, alla Corte dell’AJA )?

 

Foto: Moyan Bren/Flickr

Commenti all'articolo

  • Di paolo (---.---.---.20) 16 febbraio 2015 11:55

    Già perché ? Bella domanda Vittorio.
    Forse perché il caos ha consentito il crollo dei prezzi del petrolio ,venduto anche sulla borsa nera (vedi Cina tanto per citarne una).
    Forse perchè qualcuno aspetta lo sfascio totale perché poi ha delle mire politiche e territoriali ?
    O forse perché semplicemente siamo guidati da imbecilli internazionali che non riescono a vedere oltre un palmo dal naso ?
    E poi chi dovrebbe essere il primo soggetto ad intervenire in Libia ,visto che è sulla nostra porta di casa ? E poi perché abbiamo consentito-assecondato che francesi ed inglesi ci scassassero il nostro serbatoio di energia e i nostri affari sotto casa ? 
    Gli inglesi hanno fatto 12.000 chilometri di mare per andare a riprendersi quattro scogli al largo dell’Argentina . C’erano solo pecore ma è servito come monito "chi tocca muore - God save the Queen " , siamo inglesi perdinci mica italioti.
    ciao

    • Di vittorio (---.---.---.85) 16 febbraio 2015 19:38

      Le domande e perplessità di Di Paolo sono legittime e provo a ragionarci sopra.

      Il crollo , provvisorio, del prezzo del petrolio è provocato principalmente dall’Arabia Saudita per danneggiare Iran e Russia e tagliare l’erba sotto ai piedi dei concorrenti americani del fracking (infatti diverse aziende hanno chiuso nei mesi scorsi).

      Considero poco la  fantapolitica perché si può facilmente sostenere tutto e il contrario di tutto. E’ però certo che i diplomatici europei hanno dimostrato, nell’ultimo decenio, di essere tanto inadeguati e disinformati da non aver presagito, per esempio,, le primavere arabe (pur vivendo sul posto con schiere di informatori). Con simili labili “supporti” figurati un po’ se i nostri politici europei, quasi ignoranti di politica estera (Putin a parte), possono evitare cavolate a gogo visto che per di più le loro decisioni sono finalizzate soprattutto a conquistare consensi in Patria.

      Gli inglesi andarono a proteggere un loro territorio (le Maldive) ovvviamente senza chiedere il permesso a nessuno così come, neppur noi fieri pacifisti, chiederemmo il permesso a chicchessia per cacciare con le armi chi volesse invadere la Sardegna o anche solo Pantelleria.

      In questo caso è giocoforza operare all’interno di un mandato ONU, ma visto che autorizzò a suo tempo lo stupido (nel senso letterale della parola) e deleterio intervento in Libia di francesi e inglesi che puntavano al petrolio più che alle libertà democratiche dei libici e costrinsero (lo prevede la Carta) il più che recalcitrante governo italiano a partecipare (quella volta aveva ragione Berlusconi) è assurdo ed inaccettabile che non abbia ancora deciso nulla per l’ISIS che sta occupando, trucidando civili a più non posso, territori appartenenti a nazioni membro  dell’ONU.

      Se pretendessimo intervenire in primis e da soli , pura chiacchiera non attuabile concretamente nell’ambito del diritto internazionale, non combineremmo nulla se non scatenare una marea di feeroci attentati diretti prioritariamente a noi in quanto primi attori …. e per di più cristiani (i diavoli per i jihadisti).

       Qui si tratta di combattere l’ISIS e di pattugliare militarmente le acque internazionali fronteggianti la Libia (solo 1300 km. !). L’impresa è colossale e noi italiani non potremmo sopportare neppure un decimo del costo. Occorre che la l’ONU organizzi una coalizione utilizzando anche una parte dei soldi che spreca per attività quasi marginali (rispetto p.e. al dramma ISIS) come la missione in Libano (non a caso gli ufficiali italiani fanno a gara ad andare lì a guadagnare molto e correndo assai meno rischi che guidando il sabato notte quando rientrano i reduci dallo sballo).

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