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Grillo si presenterà alle politiche. O sarà Casaleggio? Marketing, politica e Rete

Non avevamo dubbi. Non ne abbiamo avuti neanche per un istante. Beppe Grillo ha deciso di far scendere in campo il Movimento 5 Stelle per le prossime politiche, che si voti ora o che le politiche si tengano a fine mandato nel 2013. È evidente che Grillo vuole fare politica “direttamente”, dismettendo in qualche modo il costume di scena da Savonarola ligure e mandando i suoi fan a conquistare spazi e voti e seggi. Ne ha tutti i diritti, ovviamente.

Andiamo a vedere cosa ha dichiarato sul suo blog. “E’ fuor di dubbio che si stia andando a rotta di collo verso il precipizio ci rimane da sapere quante ossa ci spaccheremo quando arriveremo al suolo”, sostiene Grillo, che alle elezioni anticipate preferisce l’ipotesi di un governo tecnico. “Andare ora alle elezioni è pura follia – sostiene – che porterebbe fieno a qualche partito minore e precipiterebbe l’Italia nel caos”. L’unica soluzione sarebbe quindi “un governo tecnico per mettere sotto controllo il debito pubblico – continua – per ridare la scelta del candidato agli elettori, per eliminare i rimborsi elettorali e fare una legge sul conflitto di interessi”. Semplice, secondo Grillo, “se non avessimo un Parlamento di irresponsabili, di leccapiedi e di arrivisti”.

E poi, ancora. Il comico genovese parla di “telenovela estiva” alimentata da “raggruppamenti nuovi e vecchi” e da “interviste a ectoplasmi e a cadaveri estratti dai sarcofaghi”. Non manca, nell’intervento di Grillo, una frecciata al presidente della Camera: “L’economia in autunno darà la scossa al Sistema – sostiene il comico – non certo il sodale Fini che ha sostenuto per quindici anni lo psiconano e ora si atteggia a extravergine”.

Tutto giusto, o quasi. Da un lato il vaffanculatore fa l’occhiolino al Pd sulla questione del governo tecnico di transizione, dall’altro guarda a Di Pietro e alla linea più intransigente emersa in queste settimane all’interno dell’opposizione parlamentare. Sta imparando in fretta il nostro guru. O meglio, probabilmente sta imparando in fretta il gruppo che cura l’immagine e la comunicazione di Beppe Grillo, la Casaleggio Associati, azienda leader nel marketing sul web, guidata da Gianroberto Casaleggio teorico del marketing virale e delle strategie per l’e-commerce e il condizionamento dei flussi di informazione sulla Rete.

Sulla Casaleggio ho scritto recentemente un ampio servizio sul bimestrale Micromega (il numero ancora in edicola e in libreria) e ripreso anche dalla rivista Su la testa. Di cui ripropongo alcuni frammenti:

Per capire le origini del fenomeno Casaleggio, è necessario partire dalle fibrillazioni societarie di Telecom fra la fine degli anni ’90 e i primi anni Duemila. O meglio, è fondamentale analizzare le vicende di un’azienda del gruppo allora nelle mani di Tronchetti Provera e della Pirelli, la Webegg. Amministratore delegato della società è all’epoca Gianroberto Casaleggio. Non lasciamoci ingannare dal suo aspetto da nerd smanettone, dalla sua capigliatura da studente fuori corso della Berkley University, Gianroberto è uno dei massimi esperti in Italia di web, reti sociali (social network), marketing elettronico. Ed è lui, insieme ad altri quattro dipendenti dell’azienda della galassia Telecom (Enrico Sassoon, Luca Eleuteri, il fratello Davide Casaleggio e Mario Bucchich) a fondare poco tempo dopo la Casaleggio Associati.

(…)

Casaleggio ha capito in anticipo, almeno per quanto riguarda il mercato italiano, quali siano le potenzialità della Rete e dei social network. E individua una nuova figura di venditore-propagandista in parte consapevole e in parte no: l’influencer. «On line il 90% dei contenuti è creato dal 10% degli utenti, queste persone sono gli influencer – scrive in un articolo Casaleggio – quando si accede alla rete per avere un’informazione, si accede ad un’informazione che di solito è integrata dall’influencer o è creata direttamente dall’influencer. L’influencer è un asset aziendale, senza l’influencer non si può vendere, c’è una statistica molto interessante per le cosiddette mamme on line, il 96% di tutte le mamme on line che effettuano un acquisto negli Stati Uniti, è influenzato delle opinioni di altre mamme on line che sono le mamme on line influencer». Se andiamo ad analizzare il sistema di diffusione on line del fenomeno Beppe Grillo è facile constatare quanto questa strategia sia efficace. E non solo per Grillo, visto che il numero dei clienti e delle partnership italiane e statunitensi vanno ben oltre alla promozione del comico genovese. Oltre quanto?

(…)

Se qualcuno pensava ancora che la Casaleggio Associati fosse solo un gruppo di persone appassionate della comunicazione della rete che si dedica al blog di Beppe Grillo (e a quello, ricordiamolo, di Antonio Di Pietro), dopo aver letto di questo vorticoso intreccio di partnership aziendali, clienti, collaborazioni, si dovrà ricredere. Qualche domanda se la stanno ponendo, per esempio, molti “grillini” della prima ora che nel corso degli ultimi anni hanno criticato alcune virate di Beppe Grillo, castigatore senza pietà dei costumi delle imprese italiane che lentamente (oltre all’ex padrone di Casaleggio, Telecom) sono usciti fuori dal mirino del neo Savonarola (l’associazione non è nostra ma della stessa Casaleggio) ligure. Ora Grillo parla quasi esclusivamente di politica e di politici. E dov’è finito il “messaggio” della prima ora, quello della lotta contro il “signoraggio monetario”? Se qualcuno sulla rete dei Meetup o nei commenti sul blog di Grillo pone l’interrogativo si vedrà cancellare o non pubblicare la propria opinione. E chi cura direttamente e capillarmente il blog di Grillo e la rete dei Meetup? Il fratello di Gianroberto Casaleggio, Davide. Dopo tutto le regole della “moderazione” sul web le detta chi mette in rete una determinata piattaforma o sito. Funziona così ovunque, funziona così anche sul sito di Grillo. Certi argomenti, determinate domande, non compaiono.

(…)

Qualcosa intanto si sarebbe incrinato negli ultimi tempi anche nel rapporto che la Casaleggio Associati ha instaurato con Antonio Di Pietro e l’Idv. Un rapporto nato a cavallo delle scorse elezioni europee, con l’affidamento di gran parte della comunicazione e del marketing politico online al gruppo. Già delle crepe si erano manifestate proprio nel corso della campagna dell’anno scorso. Alcuni candidati “di peso” come Luigi De Magistris avevano gentilmente rifiutato di affidarsi al modello di Casaleggio preferendo fare da sé. La ragione era molto semplice. Il modello offerto dalla Casaleggio Associati è estremamente centralizzato. A scatola chiusa. Per lavorare con loro, per usufruire dei loro servizi, è necessario affidarsi totalmente alla loro organizzazione. E questo, inevitabilmente, può entrare in contrasto con le logiche della politica. Un contrasto, segnalano in molti dell’entourage di Tonino Di Pietro, che in queste ultime settimane starebbe portando a una rottura anche con chi si è affidato invece all’azienda. Bocche cucite, ufficialmente, sia sul fronte politico che su quello aziendale, ma ormai in molti si attendono da un momento all’altro l’annuncio del divorzio.

(…)

Il (…) video invece parla di politica. Si intitola “Gaia, il futuro della politica” ed è tuttora ben visibile sulla homepage del sito aziendale. (…) Immagini e plot simili. Si inizia con un pastone che racconta per brevi linee i progressi della comunicazione politica nella storia, accostando con qualche azzardo Savonarola a Gengis Khan, Obama a Beppe Grillo, Hitler e Mussolini a Bill Clinton (ovviamente sulla strategie di innovazione della propaganda più che della comunicazione) e poi, come nel video precedente, si lancia in previsioni future, in cui Google, ancora una volta, diventa il centro della rinascita della democrazia diretta fino a quando, scoppia una terza guerra mondiale, la popolazione della Terra si riduce a solo un miliardo di abitanti e alla fine, grazie ovviamente alla Rete, nasce Gaia, il nuovo governo mondiale. E poi: «Ogni essere umano può diventare presidente e controllare il governo attraverso la Rete. In Gaia i partiti, la politica, le ideologie e le religioni scompaiono». Non temete, nel 2052, non prima.

Forse ero stato troppo ottimista.

***

Il video aziendale di scenario della Casaleggio associati in ambito di strategia politica

Buona visione

 

Commenti all'articolo

  • Di Damiano Mazzotti (---.---.---.95) 3 agosto 2010 11:20
    Damiano Mazzotti


    Grillo è un gran volpone e al momento giusto farà la fine di molti volponi italiani...

    Casaleggio prima o poi dovrà esporsi direttamente...
     
    Comunque l’articolo è molto interessante..

  • Di (---.---.---.16) 3 agosto 2010 16:05

    Io penso che parlare in questo modo del movimento 5stelle non sia corretto.Perchè non credete che quei ragazzi(io mi ci metto dentro e non sono un fuoriuscito da un bel niente poichè non mi riconoscevo in nessun partito)siano capaci di un pensiero critico e autonomo?

    Siete abituati a ragionare nell’ottica di partitocon leader e correnti.Io non mi lascio influenzare da nessuno.Leggo,ragiono e mi faccio una mia idea sulle diverse problematiche.Non conoscete gli attivisti del movimento ma vi posso assicurare che c’è un ampia autonomia rispetto a quel che stabilisce Grillo/casaleggio.

    Se parlate cosi mi fate pensare che i veri condizionati dai media siete voi.

  • Di (---.---.---.41) 3 agosto 2010 17:10

    Alla luce di questi fatti il movimento a 5 stelle farebbe bene ad emanciparsi una volta per tutte da grillo e dalla casaleggio, non si può combattere contro le lobby (o quanto meno dire di combattere contro le lobby) restando in un organismo dove c’è una entità come la casaleggio associati che muove le fila.


    Nino 
  • Di (---.---.---.41) 3 agosto 2010 17:16

    Comunque c’è da dire che il progetto sociale della casaleggio è auspicabile (ma c’è proprio bisogno di una 3° guerra mondiale?) , peccato che i loro guadagni derivano da una società distopica come la nostra, in una società ideale come quella presentata dalla casaleggio la stessa casaleggio diverrebbe obsoleta come il concetto di governo di nazione e di politica.


    Nino 
  • Di andrea_13j (---.---.---.122) 3 agosto 2010 17:39
    andrea_13j

    OVVERO: la COERENZA innanzi tutto! Nessun indagato/pregiudicato nella lista Grillo. Ok. Quindi il Beppe non comparirà. Ovvio. O forse NO?

    E perchè Antonio e Luigi non CORRONO dal proprio magistrato per farsi giudicare??

    Arrivederci.

  • Di pv21 (---.---.---.68) 3 agosto 2010 19:51

    Un dato è assodato. Il popolo di sinistra ha la vocazione a farsi del male. Basta pensare alle "carovane" di Prodi. Dai Girotondi ai Grillini è stata sempre una gara a spartirsi i voti degli "arrabbiati". Mai un voto (dico uno) conquistato sul campo avverso. Ora urleranno perchè Bersani ha ipotizzato un governo di transizione scambiando Berlusconi con Tremonti. Negli "istrioni" il millantato credito politico maschera facilmente il Dossier ARROGANZA ... 

  • Di poetto (---.---.---.206) 4 agosto 2010 08:55

     Il Grillo politico non mi ha mai convinto.

    Personalmente non credo che il nostro paese abbia bisogno di un Grillo che lo guidi, magari mi sbaglio.

    Il fenomeno Grillo, come lo conosciamo oggi, è nato molti anni fa negli spettacoli che lui portava nelle piazze fino ad evolversi, tramite l’aiuto della Casaleggio, in quello attuale.

    Ricordate quando, in uno spettacolo, faceva a pezzi un computer? Ora invece lo stesso strumento è diventato per lui inscindibile dalla sua “politica”.

    Ricordate quando urlava contro le mostruose auto che inquinavano in modo selvaggio l’ambiente? Che auto pensate che lui avesse? Un auto a idrogeno? Certo che no!

    Agli inizi della sua mutazione in politico, la maggior parte della gente non capiva dove finiva lo spettacolo e iniziava il comizio politico.

    Provate ad andare con la memoria al giorno del V-day, guardate le facce della gente, quello che mi lasciò perplesso è stato il fatto che lui diceva, in alcuni momenti, delle cose gravissime e la gente rideva, o sorrideva, un po’ come se a qualcuno gli dicessero: ti hanno rubato la macchina e lui si mettesse a ridere.

    Perché succedeva questo? Perché molta gente era andata in piazza classificando quell’evento come spettacolo, per quel motivo rideva.

    Ora che, in modo chiaro e inequivocabile, il Grillo comico ha lascito il posto a quello politico vedremo se la gente sarà disposta a dargli fiducia, a credere nel suo progetto politico.

    I ragazzi che si prestano per il suo movimento sono persone che seriamente vogliono cambiare il nostro paese, che credono realmente in quello che fanno e si impegnano affinché le cose cambino, il problema non è la base ma il vertice.

    Sono esistite ed esistono tante e tante contraddizioni in Grillo che non lo rendono, almeno ai miei occhi, un persona politicamente affidabile.


     

  • Di (---.---.---.210) 4 agosto 2010 18:10

    sm
    io dico semplicemente che un comico dovrebbe continuare a fare quello che ha sempre fatto nella vita cioè "far ridere"
    Beppe Grillo ci riesce benissimo anche quando parla di politica.
    sm

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