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Governo difende il monopolio SIAE: è rivolta sui social #franceschiniripensaci

Il ministro Franceschini alla vigilia della scadenza dell'ultimatum europeo sulla riforma dei diritti d'autore difende il monopolio SIAE affermando che ce lo invidia l'Europa. E in poche ore l'hashtag "#franceschiniripensaci" diventa virale sui social.

Il ministro della cultura Dario Franceschini durante l'audizione di Camera e Senato è tornato a parlare di diritto d'autore, proprio alla vigilia della scadenza dell'ultimatum europeo sul recepimento della "direttiva Barnier" con la quale si invitano gli Stati Membri a legiferare su un efficiente e trasparente sistema di gestione dei diritti d'autore.

Il governo italiano ce l'ha fatta anche stavolta ad arrivare ad una scadenza europea senza una riforma in mano e quasi certamente andrà incontro all'ennesima sanzione.

Il fatto è che la direttiva europea costringe il governo a occuparsi di una questione scottante che riguarda da vicino la SIAE, la società italiana degli autori e degli editori ed ente pubblico economico che opera in Italia in regime di monopolio grazie ad una legge del 1941.

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Dario Franceschini
Il ministro dei beni culturali Dario Franceschini.

Sull'inefficienza della SIAE si sono aperti scandali e polemiche soprattutto negli ultimi anni e ormai sembrava spianata la strada verso una riforma totale dell'ente che lo privasse del monopolio e consentendo così la liberalizzazione del mercato del diritto d'autore.

Sembrava pensarla così anche il ministro della cultura, almeno al momento del suo insediamento come ministro. Dopodichè il cambio al vertice della SIAE con l'elezione di Filippo Sugar alla presidenza seguita dai tentativi di rinnovare l'immagine dell'Ente hanno evidentemente rimesso in discussione le intenzioni del ministro che oggi pare aver cambiato totalmente idea arrivando addirittura ad affermare che "Paesi importanti guardano con una certa invidia al fatto che abbiamo un’unica società che si occupa del diritto autore".

Avete capito bene: l'Europa ci invidierebbe la SIAE! Ma come ha ben rilevato Giovanni Maria Riccio, avvocato tra i massimi esperti in materia di diritto d'autore, bisognerebbe chiedere al ministro "Chi ci invidia" e soprattutto "Cosa viene invidiato rispetto ad una società deficitaria e inefficiente".

Le parole sorprendenti del ministro rimbalzano immediatamente sul web al grido di "#franceschiniripensaci", diventato in poche ore il miglior trending topic su Twitter.

La polemica divampa e coinvolge sia autori, editori ma anche esperti e giuristi del settore, molti dei quali hanno partecipato a Roma al convegno "Tutta un'altra musica" organizzato da varie associazioni presso il circolo Angelo Mai e dal quale è stata prodotta una prima bozza di documento-riforma della SIAE e del diritto d'autore pronta a essere firmata da numerosi addetti del settore musicale e artistico.

La sfida sarà quindi tra chi propende per una liberalizzazione del mercato dove operino più collecting society con conseguente libertà per gli autori di scegliere a quale realtà rivolgersi per tutelare i propri diritti e come tutelarli (quali diritti e con che modalità) e tra chi (come Franceschini) preferirebbe optare invece per una profonda riforma della SIAE ma senza mettere in discussione il suo monopolio.

Insomma abbiamo capito che anche in questo caso il Governo Renzi non sembra avere il coraggio necessario per un vero cambiamento e che ci spacceranno la riforma della SIAE come una grande innovazione. Insomma, cambiare tutto per non cambiare nulla?

 

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