Google ed il copyright

L'annuncio di Google suona più o meno così:

•  We’ll act on reliable copyright takedown requests within 24 hours. [Omissis]
•  We will prevent terms that are closely associated with piracy from appearing in Autocomplete. While it’s hard to know for sure when search terms are being used to find infringing content, we’ll do our best to prevent Autocomplete from displaying the terms most frequently used for that purpose.
•  We will improve our AdSense anti-piracy review. [Omissis].
•  We will experiment to make authorised preview content more readily accessible in search results. Not surprisingly, we’re big fans of making authorised content more accessible on the Internet. [Omissis]

Brevemente cerco di tradurre: nei prossimi mesi il popolare motore di ricerca darà seguito alle richieste di rimozione per motivi di copyright entro 24 ore, implementerà soluzioni tecniche che impediranno la funzione Autocomplete sui termini strettamente associati con attività di pirateria elettronica, Google si impegna inoltre a migliorare le procedure di revisione antipirateria AdSense ed a sperimentare come rendere le preview di contenuti autorizzati privilegiate rispetto alle altre sui risultati di ricerca.

In poche parole, Google dichiara di impegnarsi al "notice and take down" (segnalazione e rimozione) del Digital Millenium Copyright Act degli USA: ma io mi domando perché dobbiamo seguire in Italia, o in Europa, una legge americana?

Mi sono sforzato di analizzare il nostro quadro normativo di riferimento ed ho trovato la "Attuazione della direttiva 2000/31/CE relativa a taluni aspetti giuridici dei servizi della società dell'informazione nel mercato interno, con particolare riferimento al commercio elettronico" come legge applicabile: vediamo come cambia lo scenario, secondo la mia interpretazione, secondo l'uno o l'altro quadro normativo.

Secondo il principio della segnalazione e rimozione della legge americana, chiunque vanti i diritti di copyright su un contenuto pubblicato in una data piattaforma (e.g youtube dot com) può decidere di chiederne al responsabile della piattaforma la rimozione che avrà due opzioni, la prima è quella di beneficiare dell'esenzione di responsabilità rimuovendo il contenuto, la seconda è quella di non rimuovere il contenuto rischiando la responsabilità di una eventuale violazione accertata in seguito da un giudice: è ovvio che il comportamento generalmente è del tipo in dubio abstine e quindi il contenuto viene rimosso. Ma che succede se il diritto è solo millantato oppure se è di dubbia attribuzione: secondo voi Laurell Hamilton può vantare diritti d'autore su queste parodie dei suoi romanzi? Io non ne sono proprio sicuro, ma se la scrittrice americana lo facesse uno dei miei passatempi preferiti morirebbe subito...speriamo non scopra l'oscuro blog!

lI problema è che, tornando in Europa e leggendo il decreto legge che attua in Italia la Direttiva CE sul commercio elettronico (leggi articoli 16, 17...) capisco che non ha responsabilità chiunque gestisca una piattaforma e non è a conoscenza dell'esistenza di contenuti ospitati che violino i diritti di autore di qualcuno, e quindi? Perché preoccuparsi di scrivere una policy così restrittiva... è vero ci vorrebbe un avvocato, ed io non lo sono... eppoi la giurisprudenza in Italia è la causa Mediaset YouTube, manco a dirlo!

In conclusione penso che la policy di Google per tutelare i diritti di autore nasconda la minaccia per gli utenti di una trasformazione del servizio da motore di ricerca ad indice di ricerca, a catalogatore di contenuti ed il WWW, a mio avviso, sarebbe in questo caso meno libero.