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Google Chrome: prime impressioni

Minimalista, veloce, funzionale, stabile: manca la possibilità di fare le proprie estensioni

 Premessa
Subito stamattina alle 9 mi sono scaricato Google Chrome e ci sto lavorando da circa 7 ore per ragionare su qualcosa di pratico.
Sembra che il ritmo dei downolad per questo nuovo browser www.google.com/chrome disponibile in ben 40 lingue sia notevole.
C’è una grossa curiosità in giro per il web, nei blog, nei forum, su twitter, nei media tradizionali online perchè ogni mossa strategica di Google ha "un effetto valanga", cioè comporta tante reazioni e tanti aggiustamenti che vedremo nel prossimo futuro.
E’ questa di un nuovo browser è veramente una mossa strategica perchè la nostra esperienza di rete, per larghissima parte, riposa sull’uso di questo fondamentale strumento.
Che vuole Google con questa iniziativa?
Vuole scalzare Microsoft Explorer e Mozilla Firefox?
Indirettamente si; ma il vero obiettivo come sostiene Steven J. Vaughan-Nichols non è Internet Explorer ma Microsoft Office.
Google vuole consolidare ed estendere le applicazioni di rete fornendo loro un nuovo tipo di browser, pensato fin dall’inizo per il web 2.0.
Ma vediamo in pratica in che cosa si estrinseca questa intenzione.
Prime esperienze

Minimalismo
La prima cosa che colpisce quando si installa il browser è il suo carattere minimalistico, in pieno stile Google.
La toolbar in alto è ridotta all’essenziale, non c’è il classico Menù in stile Microsoft solo qualche icona e qualche bottone per tutte le funzionalità.
Personalmente amo molto il minimalismo perchè quando si ha a che fare con menù carichi di voci e sottovoci si finisce, molto spesso, per ignorarle. Mi piace ricordare, ad esempio, che delle tantissime funzioni di Word la maggioranza degli utenti, 80%, ne usa appena il 5%.
Dunque, Chrome è spartano.
Tutte le funzionalità sono accessibili attraverso due bottoni a destra in alto. 
Non mi dilungo nei particolari perchè con poca fatica ci si districa da soli. La sola cosa che mi ha colpito è il task manager cui si può accedere dalla voce Opzioni per sviluppatori dove si può vedere la memoria complessiva utilizzata e quella di ciascuna applicazione-scheda aperta.


Aprendolo la prima volta importa dai browser preesistenti tutto quello che ci può essere utile, preferiti, eventuali password ecc, e riassume in stile Opera i link dei siti più visitati.
Da Firefox, ed ormai anche da Explorer 7, importa la logica a schede che si è imposta come uno standard nei browser moderni.
 C’è, però, una differenza importante.
Stabilità
I browser che siamo abituati ad usare vivono in un singolo processo, Chrome ha scelto un altra strada. Senza entrare troppo nel merito tecnico se in Vista o in XP premo Ctrl Alt Canc attivo il task manager. Cliccando su Processi potrete vedere che Chrome apre un processo per ogni singola attività o scheda o finestra.
Lo scopo di questa scelta è evitare che il crollo di una singola scheda-applicazione comporti il crollo di tutto il browser. Per chi usa le applicazioni di rete la stabilità delle stesse è una cosa importante. La cosa funziona e, subito stamane, mentre provavo l’ambiente è accaduto che il plugin di Flash per i video fosse crollato. Bene Chrome è restato in piedi e, soltanto, la funzionalità video è saltata.
Appare evidente, dunque, che si sta cercando di rendere affidabile la piattaforma di rete per i servizi di Office.
Velocità
Le applicazioni del web 2.0 fanno un largo uso di javascript, sia per ajax che per rendere l’interfaccia utente dinamica e reattiva.
Sarà che Gmail, piena di javascript, è un prodotto di Google ma viene caricata in Chrome in una velocità doppia rispetto a Firefox 3.
Mi scuserà il lettore se non faccio confronti con Explorer ma io uso Firefox 3, con molta soddisfazione e ritengo Explorer un vecchio arnese un pò come Windows stessa.
Una ragione per questa performance sta nel V8 Javascript Engine un software, scritto in C++, che compila il javascript rendendolo più veloce e performante.
Non è una novità assoluta, ad esepio python fa così, ma nei browser lo è.
Devo dire che effettivamente è molto veloce e che, benchè bisogna testarlo in molte situazioni, fino ad ora è andato come un razzo un pò dappertutto e la velocità, lo sappiamo bene, non è mai troppa.

Infine per concludere diciamo qualcosa che non va.
Niente estensioni
Innazitutto non è possibile estendere il prodotto. Spero tanto che Google capisca che questo è un grosso limite e che sia corretto al più presto. Firefox è quella meraviglia che è anche e soprattutto per le molte estensioni disponibili, che sono il frutto dell’intelligenza collettiva che è, sempre, la più preziosa delle risorse.
Un buco nella sicurezza
ReadWriteWweb riporta un grave errore nella sicurezza del browser. Sembra che un tente malizioso, sfruttando un bug del webkit su cui Chrome è costruito, possa facilmente iniettare un programma java nell’ambiente.
Mi aspetto che Google rilasci rapidamente un patch che risolva questo limite.

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