Gomorra approda in Sardegna. A teatro l’opera omnia del Paese
Gomorra approda in Sardegna. A teatro l'opera omnia del Paese. Applausi e stupore al teatro Verdi di Sassari. Grande produzione del Teatro Stabile di Napoli. “La Compagnia di Gomorra aderisce all'appello per Rossella Urru”: gli applausi continuano più forti con questo congedo dal palco de “Gli Ipocriti” - Compagnia Teatro Stabile di Napoli.
Sono sette i terribili protagonisti dei cento minuti senza fiato. Consumatisi sulla ribalta del teatro Verdi di Sassari. Il 28 febbraio c'è stata la prima delle due repliche sassaresi nel tour sardo che tocca centri periferici dell'isola, San Gavino Monreale e Palau compresi, prima della chiusura a Cagliari (5 e 6 marzo) dove sono in programma anche matinée riservate ai ragazzi nella speciale “Rassegna Teatro Ragazzi”, allestite dalla Cedac Sardegna. La versione teatrale di Gomorra, tratta dall'omonimo libro di Roberto Saviano (insieme al regista Mario Gelardi, ne ha curato l'adattamento in scena), parte con il prologo dello stesso autore, interpretato dall'ottimo Ivan Castiglione. Non è l'inizio, né la fine di Gomorra: le parole esprimono l'essenza, il mantra di una “cultura” impostata con stili mafiosi e criminali che non curano, a differenza di altri luoghi, la diversità fra Stato e anti Stato. La fiction è ambientata con le materie prime del territorio esplorato: sacchi di cemento e attrezzi del lavoro edile, punta di eccellenza delle maestranze casalesi.
Ridotte in stato di schiavitù dal Sistema, nella realizzazione dell'altra Italia, quella del nord dove si “lavora e si produce”. Con enormi surplus economici, accumulati per anni grazie ai traffici delle eco mafie ambientali. Divenute insuperabili nel rendere la Campania la prima e più grande pattumiera di sostanze altamente tossiche. Sversate per decenni in quella che fu la “terra di lavoro”. In tale contesto le figure rappresentate muovono le loro gesta in due livelli, distinti nelle scene (ottime nel progetto di Roberto Crea) in due piani diversi. Il primo istintivo, animalesco e militare vive nella coppia della manovalanza, dedita principalmente all'uso ed allo spaccio di droghe con Pikachu (Francesco Di Leva) e Kitkat (bravissimo Adriano Pantaleo, già “Capone” nel cast delle fiction televisive al seguito di Emilio Solfrizzi). Il secondo livello, imprenditoriale, fatto dalle “menti fini e raffinate” che non si sporcano le mani e vestono solo grandi firme, vive nelle figure di Mariano e dello Stakeholder, quest’ultimo addirittura “bocconiano” di formazione. Entrambi, colletti bianchi del sistema criminale, sono collettori e raccordi di interessi globalizzati in tutto ciò di illegalmente utile alla produzione di capitali. Sullo sfondo le figure dei vinti e degli eroi: Pasquale sarto finissimo, presta le sue mani al servizio del “Sistema”; Roberto (Saviano), cronista e scrittore, percorre il sentiero di guerra, interrogando gli amici, cercando stenuamente di recuperarli alla dignità di persone umane.
Il suo ruolo di testimone scomodo, rimane dibattito aperto in un Paese che ancora brama la ricerca di una coscienza civile. Il prossimo appuntamento a Sassari con la prosa d’autore (6 e 7 marzo) è un culto che si rinnova: Stefano Accorsi sarà protagonista nel ”Furioso Orlando”, liberamente ispirato all'Orlando Furioso di Ludovico Ariosto nell’adattamento teatrale di Marco Balliani.
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