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 Home page > Attualità > Società > Giornalisti! Al bando la parola clandestino (e non solo)

Giornalisti! Al bando la parola clandestino (e non solo)

Un appello di civiltà rivolto a tutti i giornalisti e i mediattivisti. Lo hanno lanciato i Giornalisti contro il razzismo www.giornalismi.info/mediarom

Quest’estate è partita la campagna "Mettiamo al bando la parola clandestino (e non solo quella)". Si chiede ai singoli giornalisti di sottoscrivere l’impegno a non utilizzare nel proprio lavoro parole oggi molto usate, ma che sono scorrette e discriminatorie e perciò contribuiscono a creare un clima di ostilità verso migranti e minoranze.


Qui è possibile trovare l’appello, un glossario-vademecum e l’elenco dei firmatari. Invitiamo tutti giornalisti e mediattivisti a sottoscriverlo
http://www.giornalismi.info/campagne/index.php?id=3&id_topic=10


- Sul sito sono stati pubblicati alcuni interventi, comparsi sulla stampa, che sono parsi tra i più significativi:

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.82) 3 ottobre 2008 08:10

    tra un po ve lo farete mettere pure in culo dai clandestini.....ipocriti e moralisti del c...o

    • Di (---.---.---.232) 3 ottobre 2008 09:33

      Ma che roba è???
      Se uno è clandestino è clandestino!!
      E’ italiano o sbaglio?? Oramai c’è la paura di chiamare le cose col loro nome, per paura di cosa non si sa!!

    • Di Francesco Piccinini (---.---.---.78) 4 ottobre 2008 18:16
      Francesco Piccinini

      La critica va benissimo ma ti prghrei di commentare nel merito dell’articolo e di evitare i toni scurrili

    • Di Annalisa Melandri (---.---.---.202) 5 ottobre 2008 00:32
      • CLANDESTINO

      Questo termine, molto usato dai media italiani, ha un’accezione fortemente negativa. Evoca segretezza, vite condotte nell’ombra, legami con la criminalità. Viene correntemente utilizzato per indicare persone straniere che per varie ragioni non sono in regola, in tutto o in parte, con le norme nazionali sui permessi di soggiorno, per quanto vivano alla luce del sole, lavorino, conducano esistenze "normali". Sono così definite "clandestine" persone che non sono riuscite ad ottenere il permesso di soggiorno (magari perché escluse da quote d’ingresso troppo basse) o a rinnovarlo, altre che sono entrate in Italia con un visto turistico poi scaduto, altre ancora - ed è il caso meno frequente - che hanno evitato sia il visto turistico sia le procedure (farraginose e poco praticabili per ammissione generale) previste per ottenere nei paesi d’origine il visto d’ingresso in Italia. Spesso sono considerati "clandestini" anche i profughi intenzionati a richiedere asilo o in attesa di una risposta alla loro richiesta, oppure ancora sfollati in fuga da guerre o disastri naturali. E’ possibile identificare ogni situazione con il termine più appropriato ed evitare SEMPRE di usare una definizione altamente stigmatizzante come "clandestino".

      ALTERNATIVE
      All’estero si parla di "sans papiers" (Francia), "non-documented migrant workers" (definizione suggerita dalle Nazioni Unite) e così via. A seconda dei casi, e avendo cura che l’utilizzo sia il più appropriato, è possibile usare parole come "irregolari", "rifugiati", "richiedenti asilo". Sono sempre disponibili e spesso preferibili le parole più semplici e più neutre: "persone", "migranti", "lavoratori". Altre locuzioni come "senza documenti", o "senza carte", o "sans papiers" definiscono un’infrazione amministrativa ed evitano di suscitare immagini negative e stigmatizzanti.

  • Di rino (---.---.---.108) 3 ottobre 2008 13:43

    Ipocriti di sinistra!!! Non vivete la realtà!!!
    Rimarrete all’opposizione per altri 20 anni!!!
    Continuate così........
    Rino

  • Di reza (---.---.---.88) 3 ottobre 2008 17:24
    Reza

    Il razzismo dilaga perché lo vuole il governo, il berlusca non vuole che gli italiani sappiano cosa li sta arrivando in testa grazie alla politica del suo amico di cuore Bush, la gente avverte comunque la paura, ma i politici e i fascisti stanno deviando l’attenzione della gente, organizzando raid razzisti con cui, per dirla francamente, l’italiota si sente quasi protetta.
    All’italiota è stato detto e viene ripetuta che "il tuo nemico è l’omo nero, lo extracomunitario, l’immigrato straniero" e l’italiota sta dietro al fantasma del musulmano come causa di tutti i suoi problemi, mentre sono i politici che lo stanno portando alla rovina e non li dicono nemmneo come stanno veramente le cose e, peggio ancora di tutto, l’italiota non la cerca nemmeno la verità, tanto ci penseranno a tutto quelli che lo hanno invitato a "rialzarsi"!
    Tra un’pò però, quelli li diranno "seduti" e poi ripartono con "rialzati" e poi ancora "seduti"...................., nei campi di concentramento dove andaranno a finire i "terroni terroristi amici di islamocomunisti" che si ribelleranno al catastrofe economica che li toccherà da vicino, senza che il governa sia dia da fare per la loro "sicurezza" per cui lo hanno votato.
    State freschi, o voi razzisti italioti, presto sarete tutti clandestini in patria, ci penserà la crisi finanziaria in atto.

  • Di Paolo (---.---.---.173) 5 ottobre 2008 09:27

    Questa discussione ed il suo livello di ’eccitazione’ da proprio il senso di quanto sia sentito in questo momento il problema dell’immigrazione regolare ed irregolare.
    E’ chiaro che questo immenso problema non è stato affrontato adeguatamente fino ad ora ma diverrà presto il principale problema del paese.
    Per quanto riguarda la parola clandestino non sono daccordo alla sua eliminazione, ma pensate veramente che questo strabordante problema sia dipendente anche dal significato di questa parola?
    Non ci sarà alcun tipo di beneficio, qualora non la si utilizzasse.
    Nell’uso del termine clandestino in sè non c’è assolutamente discriminazione è il contesto con cui la si usa che porta il discorso dandogli un significato discriminatorio o meno.

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