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 Home page > Attualità > Ambiente > Giappone e pericolo nucleare: una lezione che può aiutarci

Giappone e pericolo nucleare: una lezione che può aiutarci

Un Dramma, con la D maiuscola. La tragedia Giapponese è andata ormai ben oltre le conseguenze che la natura aveva previsto. L’uomo ha sbagliato i conti; le alchimie della sua intelligenza stavolta hanno sbagliato misure. Si impone uno stop, una riflessione dovuta e costretta, sull’uso del nucleare. La teoria è stata ancora una volta superata dalla realtà, dalla "pratica". Il caso vuole che l’Italia si stia approntando alla costruzione di queste Centrali; una diatriba che dura da anni ma che questa volta sembra essere giunta ad una svolta. Anche dopo gli eventi Giapponesi?? Malgrado la stessa UE, così come molti dei Paesi maggiormente industrializzati stiano correndo ai ripari? La risposta non sarà e non potrà essere appannaggio dei soli politici. Siamo in presenza di eventi che fanno dubitare dello stesso futuro dell’Uomo... Aggiungere altro danno ora sarebbe davvero farsi del male!

Sembrava una guerra di slogan, di conservatori contro progressisti; in realtà era ed è una battaglia tra chi vuole vivere secondo le possibilità che la Natura ci offre, soprattutto in ambito di tutela dell’ambiente e della Vita umana, e chi invece guarda ad altro ed è disposto a sfidarla. La catastrofe Giapponese non è solo un dolore umano da ammortizzare in tutto il mondo, ma un momento in cui l’intelligenza dell’uomo deve essere rimessa in discussione. Abbiamo la possibilità di attingere a risorse naturali, rinnovabili, tra l’altro con tanto di opportunità di dar vita a nuove prospettive in ambito occupazionale (la cosiddetta green economy) ed invece rincorriamo il rischio maggiore, l’incertezza che si cerca di spendere come certezza solo sulla base teorica di numeri e statistiche…

Dovrebbe essere una questione trasversale, senza pregiudiziali politiche, ma come da tempo immemorabile sta accadendo, viene strumentalizzata giocando sulla pelle e la fiducia del Cittadino. Non posso minimamente mostrarmi soddisfatto, anzi, direi di essere ovviamente preoccupatissimo, ma devo e voglio sottolineare i fatti, la cronaca, e la presa di posizione che tutti i Paesi del mondo stanno prendendo. La lista dei Paesi più evoluti industrialmente che si stanno interrogando su ciò che è avvenuto in Giappone e su quello che presumibilmente porterà come conseguenze aumenta ogni giorno sempre di più. Gli Stati Uniti stanno già frenando con una moratoria l’incremento numerico delle centrali nucleari, la Germania corre ai ripari immediati accelerando sullo stop al nucleare…

La nota dolente viene invece dal Nostro governo. Il ministro Prestigiacomo, dura e pura, suona la carica ribattendo che la strada è tracciata e non si torna indietro. Forse la Signora non ricorda neppure la differenza tra Italia e Giappone; basterebbe ricordarle che in questa circostanza il danno poteva essere ancora più grande per quel Popolo se da decenni non fosse stato ben attento alla sua condizione geologica, al contrario del Nostro dove al “primo” tremare della Terra spariscono Città intere (magari pure costruite sulla sabbia marina!!). Con questi presupposti l’Italia dovrebbe costruire centrali atomiche che necessitano di una attenzione multipla rispetto a qualsiasi altro ambito?? E’ il momento di dirci tutto. Noti “trasformisti” come Chicco Testa, Presidente del Forum nucleare Italiano, si erano persino spinti a dichiarare che nelle centrali nucleari i sistemi di sicurezza sono talmente affidabili che un incidente risulta essere una remota ipotesi. Le sue affermazioni durante la trasmissione televisiva Otto e mezzo, condotta dalla Gruber, sono allucinanti: Fino a adesso, in tutto il sistema energetico giapponese le centrali nucleari sono quelle che hanno retto e si sono arrestate...”. Dio mio, quanto pressappochismo! Andiamo oltre… Uno dei cavalli di battaglia dei nuclearisti era il risparmio sui costi. Ma chi l’ha detto che sia cosi? Rimando per precisione e maggiore lucidità di esposizione alla lettura dei “conti” fatti dall’ex ministro Edo Ronchi nel quale risulta palese la cosa contraria. Proviamo a sintetizzare un attimo? Gravi pericoli (ahimè ora confermati) per ambiente e salute, continua allerta e massimi controlli che non assicurano comunque tranquillità, costi elevati (sicuramente in rapporto alla “non sicurezza che ne deriva”), inaffidabilità del monitoraggio ambientale e della messa in sicurezza del Territorio Italiano. E’ forse poco questo o dobbiamo prima “sbattere il muso” in qualcosa di drammatico pure Noi?? Riflettiamo… Una tragedia umana può oggi salvarci da un futuro altrettanto drammatico. Fuori ogni tipo di interesse di parte da queste dinamiche. E’ la Vita dell’uomo la vera priorità.

 

Commenti all'articolo

  • Di Giuseppe Caglioti (---.---.---.64) 16 marzo 2011 00:29
    Giuseppe Caglioti

    Il “mago della monnezza” e suoi cortigiani vogliono il NUCLEARE. B. tutto quello che è riuscito a fare nella crisi partenopea è stato aprire una discarica che, dopo essersi riempita, ha fatto sfociare la situazione in una completa disfatta politica, sociale e ambientale peggiore di prima
    Mi chiedo come farà questa gente a gestire scorie che rimarranno velenose e radioattive per migliaia di anni, quando non è all’altezza di gestire lo smaltimento di SEMPLICE IMMONDIZIA.
    Oltre al fatto che dovrebbero semplicemente sotterrarsi per l’INETTITUDINE, dovrebbe essere il POPOLO  a scaraventarli fuori dal PARLAMENTO votando tutti, tranne quelli della CASTA/CRICCA.

    • Di (---.---.---.121) 16 marzo 2011 02:22

      Condivido purtroppo... La "questione" dei rifiuti sappiamo bene come è stata gestita. Come i prestigiatori... "ora c’è tra un minuto sparisce..." Chissà come e dove, per poi rispuntare quando serve a creare un disordine da "riordinare". Comunque il nucleare ha mostrato quelli che sono e sono sempre stati i timori delle persone di buonsenso. Quando la Natura ci da l’occasione di attingere a risorse naturali non vedo perchè mettere in giuoco la salute e la salvaguardia dell’ambiente. Intanto auguriamoci che il danno non si riveli ancora piu grave di quello che è allo stato attuale.

      Buone cose.

      Franco Frediani

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