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Confindustria senza freni, duro attacco a giudici e operai!

Applausi della platea di Confindustria all'AD tedesco condannato dal Tribunale di Torino per "omocidio volontario" che è costato la vita ad un gruppo di operai della Thyssen. La vergognosa scena ha purtroppo ben altre mire di quelle che a prima vista potrebbe sembrare. Ancora una volta la Magistratura viene attaccata; caso vuole che avvenga nello stesso momento in cui Berlusconi tuona da Milano contro "un cancro da estirpare". Ovvio il silenzio del governo, ma non quello degli operai e delle organizzazioni sindacali. Il Padrone ritorna a dare schiaffi forte di una presunta consapevolezza di essere colui il quale tiene in vita il Paese stesso. Si apre una questione spinosa che finora era appannaggio del solo "imputato per eccellenza", tal Silvio Berlusconi. "Una sentenza unica in Europa", queste le sole e vergognose parole che Emma Marcegaglia è riuscita a pronunciare dopo l'episodio degli applausi. Ora più che mai dovrà essere il Popolo Italiano a capire e decidere.

Il termometro della situazione e dello scontro sociale in atto è stato messo nero su bianco. Harald Espenhahn, l'amministratore delegato di Thyssen Italia condannato per “omicidio volontario” per i sette operai morti nel rogo dell'azienda, ha riscosso un pericoloso atto di solidarietà attraverso l’applauso riservatogli dalla platea di Confindustria riunita in Assemblea. Si cerca ancora di capire l’origine dal quale si è scatenato il gesto non certo simbolico anche se camuffato da tale.

"Applaudire un assassino è vergognoso. Una volta, simili comportamenti si chiamavano apologia di reato…" afferma senza mezzi termini Felice Casson, senatore e vicepresidente del Gruppo Pd al Senato. Sfuggente come sempre il ministro Sacconi che liquida con “il caso è chiuso” il vergognoso gesto dei colleghi italiani dell’AD tedesco. Nel breve resoconto della cronaca e delle dichiarazioni postume, si comprende invece il senso della pericolosità della situazione venutasi a creare.

Il Padrone ha gettato la maschera buonista che lo ha sempre contraddistinto per indossare quella politica. Pressoché assente la posizione del governo, dal quale nessuno si sarebbe mai aspettato qualcosa di più, specialmente in un momento in cui una guerra sordida e neppure tanto velata viene portata avanti nei confronti della magistratura Italiana. Si dice che “verba volant”… ma non quando sono parole pronunciate di fronte a testimoni più che attendibili. Infieriscono come lame taglienti, anche se tra queste si percepisce anche la presenza di un limite culturale di una Imprenditoria dedicatasi solo all’uso di termini matematici più utili per il calcolo dei profitti. A pronunciarle Federica Guidi, ex leader dei giovani industriali, che forse neppure si rende conto prima di elogiare la stessa Confindustria per la collaborazione attiva con le forze sindacali in favore della sicurezza sul lavoro, e poi di precipitare nuovamente nel baratro della sconsideratezza parlando di “severità estrema da parte del Tribunale di Torino nel condannare il manager per omicidio plurimo” non mancando di sottolineare le forti perplessità sull’utilità che questa potrà avere sul fronte degli incidenti nei luoghi di lavoro… 

Quindi si può chiaramente dedurre da queste parole l’inutilità di condannare un Soggetto reo di aver provocato sia pure indirettamente la morte di alcune Persone e la distruzione della Vita delle loro Famiglie?! Ora che sono morti che cosa si ottiene nell’infliggere una condanna così pesante? Capisco che la Signora in questione non sia stata fortunatamente vittima di quelle circostanze e non abbia conosciuto il dolore straziante di quella Gente ma si rischia di entrare in un fraseggio degno del miglior Beckett con il suo Teatro dell’Assurdo! Occorre intanto ragionare a mente lucida senza rimanere paralizzati nel dolore (umano e comprensibile) che questi fatti rievocano, ritornando a leggere con la dovuta attenzione il messaggio che in quello stesso momento Silvio Berlusconi lanciava ai suoi, riuniti al Palasharp di Milano, definendo “certi PM come un cancro da estirpare…” . Sono fatti, parole che colano sangue, passato e futuro; missili laceranti che dividono ancora di più la coesione sociale di una Italia allo sbando. E’ improprio parlare di pericolo? E’ demagogico affermare che stiamo assistendo ad una chiara delegittimazione della Magistratura da parte di una precisa parte politica che risponde al Padrone, ai manager della stessa Confindustria, che dal ponte di comando di una flotta che comunque riesce lo stesso a galleggiare, al contrario di una classe sociale composta dai lavoratori dipendenti che agonizzano tra incertezza e insicurezza persino sul luogo di lavoro? La Signora Marcegaglia si è pure permessa di affermare con tono arrogante e rivendicativo che sono proprio “loro”, le Imprese, a tenere in piedi in Paese, come se fosse Lei stessa a oliare il meccanismo di una catena di montaggio indossando una sporca e maleodorante tuta da lavoro!! Se è Lei a mandare avanti l’Italia non aspetti altro tempo e faccia le valigie; altrimenti abbia magari la decenza di stare zitta e non sproloquiare degnandosi magari di leggere qualcosa di quegli atti che hanno portato alla condanna del Sig...Harald Espenhahn. Li legga attentamente Signora Marcegaglia, e rifletta sull’espressione di meraviglia da Lei dimostrata verso una condanna che non si è fatta problemi nel definire come unica in tutta Europa!

La questione del rapporto, o meglio, del conflitto tra Magistratura e una precisa parte politica che fa capo al Nostro Premier è ormai palese e non più accettabile. Sono parole e atteggiamenti che vanno contro i princìpi della Costituzione, fomentano odio, instabilità e incertezza soprattutto per il futuro. Questa volta sia il Popolo Italiano ad esprimersi, e definitivamente.

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