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Gabrielle Giffords e il mirino di Sarah Palin

Ecco come l’ex governatore repubblicano Sarah Palin ritraeva la deputata Gabrielle Giffords fino a qualche ora prima che fosse colpita alla testa durante un comizio: con un mirino. La colpa? Aver votato la tanto odiata riforma sanitaria.

Appena il suo staff se ne è accorto, l’immagine con la «target list» è scomparsa dal sito Sarahpac.com. Ma qualcuno su Twitpic è stato più veloce. Naturalmente già si sprecano le accuse alla Palin:

Evidentemente non siamo gli unici a ventilare ipotesi su «clima d’odio» e «mandanti morali» invece di pensare prima di tutto a identificare il colpevole e comprendere le sue ragioni.

Update: Su diversi blog negli Stati Uniti ha iniziato a girare questo invito per un evento di fundrasing dei repubblicani di Pima County che incitava ad «andare a bersaglio»,«rimuovere» Giffords e «Sparare un M16 automatico» con Jesse Kelly, il rivale:

Commenti all'articolo

  • Di Virginia Visani (---.---.---.223) 10 gennaio 2011 11:32
    Virginia Visani

    E’ possibile che la campagna d’odio lanciata dai Tea Party e Sarah Palin abbiano infiammato la mente dell’attentatore.
    Ma allora mi chiedo: non è stata la stessa cosa con il ragazzo che ha lanciato la statuetta del Duomo in faccia a Berlusconi? E cioè che anche lui sia stato "infiammato" dalla campagna di odio? Qui invece si è detto che è stato soltanto il gesto di un folle.
    Perché i pregiudizi valgono soltanto a sinistra?

  • Di (---.---.---.58) 10 gennaio 2011 12:04

    Se scrivi un pezzo in cui gran parte delle informazioni sono in Inglese, allora dovresti preoccuparti che tutti possano capire, e procedere anche ad una traduzione.
    Ciao

  • Di (---.---.---.185) 10 gennaio 2011 14:55

    Virginia in italia si è accusato Travaglio e Dipietro di essere i mandanti morali del duomo in faccia a berlusconi...ma non mi risulta che nessuno dei due abbiano mai invitato ad aggredire o sparare su berlusconi...nemmeno in modo figurato, nemmeno come metafora...cosa che invece in america pare sia successa abbondantemente, ci giocavano alla grande sull’istigare un’aggressione.

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