Fuori dal Porto di Napoli la portaerei nucleare di Bush
Proprio mentre votiamo sì al referendum per scongiurare il ritorno del nucleare civile in Italia, la minaccia atomica arriva da noi sotto forma di un enorme natante a propulsione nucleare, ancorata da oggi nel golfo di Napoli.
Si tratta d’un gigantesco vascello nucleare - con a bordo quasi 6.000 uomini, 56 aerei e 15 elicotteri. La U.S.S. 'Bush' non è solo una base militare galleggiante, ma anche una vera e propria centrale nucleare, fornita di 2 reattori ad acqua pressurizzata, la cui pericolosità non è inferiore a quelli di Fukushima.
A breve distanza da una città densamente abitata come Napoli, ancora una volta il pericolo atomico si è materializzato sotto forma di micidiale e formidabile concentrato del nucleare civile definito ‘buono’ e di quello riconosciuto di fatto ‘cattivo’, avendo come obiettivo la distruzione e la contaminazione dei territori nemici. E’ quello che il Comitato Pace Disarmo e Smilitarizzazione del Territorio della Campania sta denunciando da anni, con appelli, denunce e manifestazioni di protesta.
Sabato 11 giugno, gli attivisti del Comitato sono quindi tornati in strada - dal Porto a via Toledo - per informare la popolazione della gravità di questa minaccia, contro cui nessuna autorità si è finora decisa ad intervenire. Il Comitato, tra l’altro, aveva già diffidato il Sindaco uscente di Napoli, per essere stata inadempiente nel ruolo di garante della sicurezza dei cittadini, non avendoli neppure informati di questo pericolo, come invece è previsto dalla legge (artt.129 e 130 del D. Lgs. 230/95 (“Obbligo d’informazione” e “Informazione preventiva”).
Il Comitato ha incontrato venerdì il nuovo Sindaco, Luigi de Magistris, il quale si era più volte e pubblicamente dichiarato a favore di una Napoli di pace, smilitarizzata e denuclearizzata, sollecitando un suo intervento su questa sconcertante vicenda, che ne conferma invece, ancora una volta, il ruolo di avamposto strategico USA e NATO nel Mediterraneo.
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox