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 Home page > Attualità > Politica > Fu Bocchino a incastrare Berlusconi sul caso Noemi

Fu Bocchino a incastrare Berlusconi sul caso Noemi

Dietro lo scandalo Noemi c’era Italo Bocchino. E’ stato lui, infatti, nel 2009, quando ancora era vicecapogruppo del PdL, a fare la soffiata sulla presenza di Berlusconi al compleanno di Noemi. Con la complicità di Repubblica.


 

bocchino

27 aprile 2009. Italo Bocchino è vicecapogruppo del PdL, va in televisione a difendere il premier Silvio Berlusconi, parla di un evidente accanimento giudiziario nei confronti del Cavaliere, accusa le sinistre e le opposizioni di voler far cadere il governo votato dagli italiani. Questo di giorno. Alla luce del sole.

Perché la sera, da casa, nel buio del suo studio, accende il computer e manda una mail a Roberto D’Agostino. Con una soffiata: “Che ci faceva ieri sera, in gran segreto, il Reuccio di Arcore a Napoli?”. Dagospia la pubblica immediatamente, in forma anonima, e Repubblica decide di indagare.

Viene alla luce, così, lo scandalo di Noemi e della sua festa di compleanno con Berlusconi ospite. Quello che è successo dopo lo sappiamo tutti. Lo scandalo mediatico porta addirittura alle lettere (a Repubblica) di Veronica Lario, l’allora moglie del premier.

Tutto questo era nato da una soffiata di Italo Bocchino. E, lo ripetiamo, all’epoca era ancora un membro attivo del PdL. E’ lo stesso Roberto D’Agostino a svelare finalmente il mistero su quella soffiata.

Scusate, non è questa una espressione della macchina del fango? Con quella soffiata, decisa a tavolino, Bocchino diede il via all’opera di delegittimazione di Berlusconi e al progetto “Futuro e Libertà”, che come primo passo prevedeva la martirizzazione di Fini e dei suoi finiani. Farsi cacciare, era la parola d’ordine. Passare per martiri.

La soffiata su Berlusconi aveva dato il via a quel progetto. Con la complicità, ovvia ed evidente, dei media di sinistra. In particolare di Repubblica, che aveva dato un seguito alla soffiata di Bocchino. E che poi si rivelerà un fondamentale alleato e un formidabile megafono dei quotidiani attacchi di Gianfranco Fini al Cavaliere.

Tutto, alla fine, torna.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.247) 9 marzo 2011 20:43

    cos’è che torna?

  • Di Mazzetta (---.---.---.47) 9 marzo 2011 21:17
    Mazzetta

    Dagospia non ha detto che fu Bocchino a incastrare Berlusconi, ma che gli confidò indiscrezioni


    In ogni caso lo "scoop" su Noemi non lo fece Dagospia e nemmeno Repubblica, ma il Corriere del Mezzogiorno, pubblicando questa http://corrieredelmezzogiorno.corri... 

    solo dopo una settimana che in rete era scoppiato l’inferno arrivò Repubblica con il resto delle gazzette

  • Di frapas53 (---.---.---.132) 9 marzo 2011 22:59

    la macchina del fango delegittima le persone cogliendo e diffondendo aspetti non significativi dell’"infangato" atti a screditarne e indebolirne la credibilità.Ricordate il colore dei calzini del giudice Mesiano?
    Diffondere notizie(vere)su uomini politici e quindi pubblici atte a chiarirne la personalità,l’affidabilità e la serietà significa farsi gli affari propri(nostri).
    Altre considerazioni sono pretestuose.

  • Di paolo (---.---.---.67) 10 marzo 2011 00:23

    Fu Bocchino a incastrare Berlusconi . Soffiata , complicità , macchina del fango . La Soffiata di Bocchino diede il via alla delegittimazione di Berlusconi .


    Bravo dAW , tieni duro , non mollare , Silvio conta su di te .


  • Di pv21 (---.---.---.242) 13 marzo 2011 13:10

    A futura memoria >

    1) L’on.Cicchitto (Pdl) afferma che Bersani “copre di ridicolo la sinistra con la raccolta di 10 milioni di firme”. Operazione che corrisponde - commenta l’on.Cicchitto - ai 10 milioni di baionette di latta di Mussoliniana memoria.

    2) Un Capo di Governo impiega oltre 7 ore per convincere la Questura ad evitare un “incidente diplomatico internazionale”. In una città da 1,5 milioni di abitanti non c’è una sola Associazione (Istituto) disposta ad accogliere, con il dovuto riguardo, la nipote minorenne di un Capo di Stato.
    Unica soluzione praticabile: l’affidamento, con successiva consegna a prostituta brasiliana. Ben 300 Deputati di maggioranza sono pronti ad attestare, con tanto di voto, che questo è accaduto a Berlusconi nello svolgimento della sua “funzione” di Presidente del Consiglio.

    PS: Non è l’ultimo capitolo di un Dossier Arroganza

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