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 Home page > Tempo Libero > Musica e Spettacoli > Franco Califano vuole soldi dallo Stato

Franco Califano vuole soldi dallo Stato

Dopo una vita da individualista estremo, imbottito di droga, sempre irridente verso la normalità, illuso di dare messaggi universali con le sue canzoni, illuso di essere amato mentre con le donne che gli si avvicinavano non creava nessun legame e nessuna condivisione, dopo aver dissipato il denaro in gozzoviglie, eccolo, il Califfo, con tre vertebre rotte per una caduta dalle scale, tornare tra gli umani e invocare l’aiuto statale.

Tutta questa enorme vita di relazione, la notorietà, non hanno prodotto un amico, una compagna, capaci di dargli una mano una volta in difficoltà.

E’ il nulla che si deve aspettare chiunque fonda la sua vita di relazione sulle apparenze, sulla droga, sullo sballo alcolico e discotecaro. E tra coloro che sopravvivono agli incidenti notturni, sempre più spesso, abbiamo soggetti con il cervello e il fegato bruciati dal mix alcol-droga.

E’ la triste e mortifera realtà in cui si impantanano quasi tutti i giovani e il modello glielo hanno fornito proprio  “cattivi maestri” come Califano e Vasco Rossi.

Quasi sicuramente ha più morti sulla coscienza chi ha usato la suggestione musicale per veicolare nei giovani e giovanissimi la cultura di “una vita piena di guai dove non si dorme mai” e offrendo un modello di vita e di comportamento a base di droghe e sballi, di tutti i rapinatori e scippatori messi insieme.

Gli interessi convergenti degli ambienti musicali, delle mafie spacciatrici di droghe, dei padroni delle discoteche, che sono strutture economiche che perseguono a qualunque costo obiettivi di profitto, hanno creato la cultura e l’ambiente in cui è quasi obbligatorio approdare, pena l’esclusione sociale, dove si disgregano consapevolmente corpi e cervelli.

Una gioventù rimbambita è una assicurazione sulla vita per tutta quella politica che è diventata casta e se ne sbatte della vita dei giovani, che diversamente potrebbero diventare gli oppositori di domani.

La legge Bacchelli, che prevede un vitalizio per gli artisti indigenti, non deve essere invocata per chi ha portato grandi negatività e proposto modelli di vita da debosciato.

Temo che questa politica, riconoscente verso Califano che ha rincoglionito tanti giovani, si affretterà a concedergli il “vitalizio”.

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