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Francia: proteste e euforia a poche ore dall’approvazione dei matrimoni gay

Mercoledì 23 aprile, con una decisione storica, l'Assemblea Nazionale francese ha votato per l'approvazione del matrimonio omosessuale e delle adozioni da parte di coppie omosessuali. Così la Francia, dopo Portogallo, Spagna, Belgio, Paesi Bassi, Danimarca, Svezia, Norvegia e Islanda diventa il nono paese europeo ad autorizzare l'unione civile tra persone dello stesso sesso.

“Malgrado un'opposizione sempre più violenta, malgrado i tentativi inaccettabili di pressione, di intimidazione, di molestie, siamo arrivati sino alla fine”, dichiarava soddisfatta Annick Lepetit a nome del Partito Socialista, alla vigilia dello scrutinio finale. La votazione si è conclusa con 331 voti a favore e 225 contrari.

Subito dopo il confermato esito positivo dello scrutinio, il Ministro della Giustizia Christiane Taubira, una delle più forte sostenitrici della battaglia per l'approvazione, si è detta “sommersa dall'emozione”, e ha garantito che i primi matrimoni potranno essere celebrati già a partire da giugno.

Com'era prevedibile, dato il largo numero di parlamentari contrari, non hanno tardato ad arrivare le proteste, soprattutto da parte del partito di centrodestra Unione per un Movimento Popolare, il cui rappresentante principale Jean-François Copé ha annunciato di voler presentare ricorso di fronte alla Corte Costituzionale.

Franck Riester, uno dei deputati dell'UMP ad aver votato a favore, spiega a Le Monde la sua preoccupazione per la piega irragionevole presa dal suo partito in merito all'argomento: “L'UMP perde i suoi elettori moderati e non ne guadagna che di estremisti”.


Bruno Le Maire, dello stesso gruppo politico, si dissocia dalla grande manifestazione di dissenso organizzata da Copé e prevista per il 26 maggio “La legge è stata votata. La manifestazione del 26 maggio non è la nostra. La nostra famiglia è quella dell'ordine repubblicano, che rispetta i testi adottati dal Parlamento”.

Copé difende la sua posizione controcorrente: “È una questione di valori”.

Claude Bartolone, presidente dell'Assemblea, si è visto recapitare una busta contenente polvere da sparo.

Intanto nel Paese le reazioni sono controverse, e accanto ai cortei di conservatori contrari sono esplose parate di festeggiamenti e manifestazioni contro l'omofobia.

In ogni caso, in barba agli oppositori, l'amore omosessuale è ora riconosciuto dallo Stato, e la crociata è stata vinta.

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