• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Attualità > Politica > Finocchiaro ai ferri corti con Grillo

Finocchiaro ai ferri corti con Grillo

Ogni giorno si parla di Grillo: o perché Grillo ha fatto una sparata delle sue o perché si vogliono tagliare le gambe a Grillo o perché Grillo non risponde o perché i soldi se li intasca Grillo. Eccetera.

Prima per il contestatissimo rifiuto del diritto di nazionalità - lo ius soli - per i figli di immigranti nati in Italia, proposto dalla ministra Kyenge; poi per l’orripilante post sui “Kabobo d’Italia”; due giorni fa per l’incomprensibile aggressione verbale alla ministra Josefa Idem, considerata inadatta al ruolo anche se ha fatto l’assessore allo sport di una città emiliana per anni; in seguito per le aspre diatribe sulla trasmissione Report in cui la pluridecorata sul campo (dai grillini) Milena Gabanelli ha posto con cortesia domande legittime (per chi ha il 25% dei voti e quindi ha un ruolo pubblico) senza ottenere risposte adeguate, ma ottenendo al contrario decine e decine di commenti parecchio inadeguati. Impareggiabile la sua conclusione: con tre milioni di disoccupati, cosa state a rompere gli zibidei con i vostri scontrini...

Oggi la questione riguarda la proposta di legge Finocchiaro-Zanda avanzata dai caporioni PD che vorrebbero regolamentare i movimenti che si presentano alle elezioni imponendo sostanzialmente due cose: statuto registrato e responsabilità giuridica.

Di per sé non sarebbero proposte “irricevibili”, nel senso che entrambe garantirebbero i diritti di terzi coinvolti nelle attività politiche di un ipotetico ‘movimento di opinione’ e un bel po' di trasparenza nei bilanci che oggi come oggi pare una vera chimera. O così almeno sembra dalle parole dei firmatari.

Sembrerebbe, sinceramente, il minimo, ma avrebbe dovuto essere stato il partito (qualsiasi partito) o il movimento (qualsiasi movimento) ad autoimporselo in prima persona, se non altro per rispetto dei suoi iscritti o dei suoi elettori. Invece è merce che scarseggia sul mercato.

Quello che è certo è che in ogni caso si parla di norme previste dalla Costituzione che però, guardacaso, nessuno ha pensato di fare proprie negli ultimi sessant'anni. Ma che adesso sembrano diventate impellenti.

E tutto questo, giusto o sbagliato che sia, sembra del tutto secondario rispetto al senso che questa proposta ha in questo momento. Per l’ovvio motivo che “sembra” (le virgolette sono d’obbligo e sono ironiche) proposta fatta apposta per fare lo sgambetto al M5S.

Il che porta tutto il discorso su un altro piano, ben lontano da quello originario (o definito tale).

Il piano è quello della competizione politica che vede il Partito Democratico ormai traslato definitivamente nelle vesti della vecchia Democrazia Cristiana, sia per la manifesta prevalenza degli ex-Margherita nelle ultime decisioni politiche (oggi benedette anche da monsignor Bagnasco), sia per l’altrettanta manifesta insipienza politica degli ex-DS che non sanno far altro che tentennare fra centro e sinistra finendo poi con il cadere sempre nelle braccia centriste ritenute evidentemente più accoglienti e sicure di una sinistra per loro “oscura”.

E qui sta forse l’arcano mistero: l’incapacità della sinistra di proporre e proporsi come identità affidabile, seria, credibile. Cioè votabile.

L’impietosa fotografia della situazione attuale vede una sinistra radicale come sempre frantumata nei numerosi rivoli dei distinguo: da SEL a Rifondazione, da Ingroia ai Verdi, dai NoTav agli animalisti (che non hanno trovato niente di meglio da fare che contestare Ignazio Marino, impegnato alle amministrative di Roma). E poi c’è, ovviamente, un Movimento Cinque Stelle che ieri, ma non l'altroieri quando si collocava "oltre", insinua di essere la “vera sinistra” benché la metà dei suoi voti provengano notoriamente da ex leghisti ed ex berlusconiani; anche se oggi, invece, dice di nuovo di non essere né di sinistra né di destra.

Resta il fatto che il programma, se non le modalità, del M5S è apertamente di sinistra (salvo sugli immigrati su cui ci sarebbe da discutere) e la proposta Zanda-Finocchiaro entra a gamba spudoratamente tesa in questa situazione; non può essere letta altrimenti che come un tentativo demenziale, quindi, di contenere la deriva a sinistra che molti dei suoi elettori probabilmente hanno intenzione di imboccare dopo il varo del governo PD-PDL (il che risponde esattamente a quello che Grillo sperava e voleva).

L’attacco è al M5S, interpretato evidentemente come il competitor “di sinistra” più pericoloso. Sembra proprio che il PD voglia cacciare dall’agone politico i cinquestelle, tanto quanto Grillo ha dichiarato (urlando) di voler cacciare tutti quanti dal Parlamento. Solo che lui ha percorso la via politica, il PD sembra voler usare quella giuridica; una lampante dimostrazione di (notevole) debolezza.

E un attacco fatto in un modo così sgradevole, incomprensibile, tempisticamente sbagliato e politicamente così stupido da risultare irritante anche per chi non ha alcuna simpatia per Beppe Grillo. Nonostante che i contenuti della proposta siano comprensibili e perfino sensati lo si potrebbe definire l'ennesimo suicidio politico del PD, o più gentilmente uno dei suoi soliti autogoal, capaci di portare acqua al mulino dell'avversario di turno proprio mentre si cerca di tirargli una stoccata. Se non è stupidità questa !

Ma, come si sa, le proposte giuste sono spesso veicolate da intenzionalità inaccettabili. Succede (in abbondanza) nel partito della Finocchiaro tanto quanto nel movimento di Grillo. 

E se quello delle intenzionalità nascoste è il vero problema della politica (non solo italiana), la palla passa nelle mani degli elettori che non possono accontentarsi delle verità dette, ma cercare di capire anche quelle sottaciute. Bisogna perciò diventare interpreti della politica, il che indubbiamente non è facile visto la gran baraonda che ogni giorno ci viene propinata.

 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.86) 22 maggio 2013 19:20

    Egregio, fermo restante che la proposta di legge Zanda-Finocchiaro risale a 5 anni fa, alla precedente legislatura e non è una invenzione dell’ultima ora, come tu sostieni, va precisato quanto segue:

    l’articolo 49 della Costituzione non ha mai potuto trovare applicazione concreta per la presenza anomala di un partito comunista che pur praticando su base locale una metodologia democratica non altrettanto faceva sul piano nazionale, dove vigeva la regola del centralismo democratico (che di democratico aveva solo il nome).

    Dopo l’anomalia comunista abbiamo avuto quella berlusconiana, con partiti personali, di proprietà di un gruppo ristretto di persone.

    Adesso ci si è aggiunta anche l’anomalia grillina.

     

    Ma allora questo articolo 49 perché non lo cancelliamo e finisce la storia??!! decidiamo una volta e per tutte che l’Italia è una repubblica delle banane e mettiamoci l’animo in pace.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 23 maggio 2013 02:12
      Fabio Della Pergola

      Non ho idea di quando il DDL sia stato scritto né mi interessa se poi è stato tenuto chiuso in un cassetto per cinque anni.
      So però che il DISEGNO DI LEGGE d’iniziativa dei senatori FINOCCHIARO, ZANDA, LATORRE, CASSON e PEGORER è stato presentato alla Presidenza del Senato in data 22 marzo 2013. Basta fare una ricerchina su Google per trovare la copia del DDL 260 su carta intestata del Senato.

      Quanto alle anomalie sono state tali e tante da far pensare che l’anomalia sia la Costituzione. Su questo concordo con lei, ma balza agli occhi che presentare questa proposta in questo momento ha una abbastanza evidente finalità strumentale. Ragion per cui ritengo di poterla definire quantomeno un autogol politico del PD.

      FDP

    • Di paolo (---.---.---.140) 25 maggio 2013 19:35

      Egregio anonimo commentatore ,ha per caso conoscenza di altre anomalie del tipo MSI (Movimento sociale erede del partito fascista ) e della DC (Democrazia Cristiana alias partito clerico - mafioso ) o anche di un certo PSI ( quello di Pietro Gambadilegno - Craxi ) ,per non citare i vari PLI,PRI ,PR e via dicendo ?

      Sa trovarmi di grazia un partito politico italiano o movimento che dir si voglia che non sia stato una anomalia ?

      Tutte queste anomalie hanno prodotto come risultante la gigantesca anomalia che si è perpetuata a danno della Costituzione e della legalità ,producendo nel contempo una massa di proto-cittadini di basso livello etico e morale .
      Zanda e Finocchiaro ,cosi’ come Violante e compagnia bella sono solo alcuni dei rappresentanti di questa democrazia truccata .

  • Di Sandro kensan (---.---.---.185) 23 maggio 2013 01:12
    Sandro kensan

    Grillo è anche quello che dice: perché non si può licenziare? Se domani uno scienziato inventa una pillola contro il cancro che facciamo? facciamo a meno di darla ai pazienti altrimenti i medici rimangono disoccupati?

    Direi non proprio di sinistra.

    • Di Fabio Della Pergola (---.---.---.93) 23 maggio 2013 02:20
      Fabio Della Pergola

      Ho scritto che il programma del M5S mi pare ampiamente riconducibile a tematiche di sinistra (a parte alcuni aspetti che mi sembrano di destra), ma non ho mai scritto di considerare Grillo di sinistra. Per le modalità di comportamento, il populismo spinto, la strategia che - fra le righe - si intuisce, direi al contrario che è il tipico leader di una destra tendenzialmente autoritaria.

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox







Palmares