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Fiat Termini Imerese. Accordo siglato sulla mobilità

Accordo siglato per la mobilità incentivata di 640 lavoratori dello stabilimento Fiat di Termini Imerese. Ieri sera nel corso dell’ennesimo tavolo presso il ministero dello Sviluppo economico è stata trovata l’intesa definitiva tra l’Azienda torinese e i sindacati.

Fino a qualche giorno addietro la multinazionale guidata dall’italocanadese, residente in Svizzera, Sergio Marchionne aveva mostrato tutto il suo cinismo nei confronti dell’unico stabilimento in Europa chiuso da una casa automobilistica nel proprio Paese: non voleva applicare ai lavoratori di Termini Imerese le stesse tabelle valide negli altri stabilimenti del gruppo per incentivare la mobilità, parametri che lei stessa si era data.

Un comportamento discriminatorio e beffardo che la Fiat ha deciso di rivedere dopo l’intervento e la mediazione del nuovo ministro dello Sviluppo economico Corrado Passera.

La disponibilità in extremis comunque non rende giustizia delle ingenti quantità di risorse pubbliche ricevute dallo Stato nel corso dei decenni, ultime quelle degli ecoincentivi concessi dal governo Berlusconi. Quest’ultimo, nonostante tali agevolazioni, non ha saputo o voluto convincere la Fiat a fare marcia indietro, come hanno fatto gli altri governi nel mondo con le proprie case automobilistiche, né è stato capace di risolvere alcune questioni cruciali per la riconversione dell’impianto e il rilancio dell’area industriale di Termini Imerese. La mobilità di questi 640 lavoratori, infatti, era propedeutica al rilevamento dell’impianto da parte della Dr Motor e delle altre aziende disposte ad investire in Sicilia, le cui capacità occupazionali sono inferiori a quelle attuali, almeno fino a quando i progetti industriali andranno a regime.

L’accordo sulla mobilità chiude una prima fase propedeutica per il rilancio di Termini Imerese e ne apre una ancora più difficile e delicata: la traduzione dalle parole ai fatti del programma di interventi finanziati dalla Regione siciliana con 350 milioni di euro per ammodernare lo stabilimento e innovare l’area industriale e dei piani industriali delle nuove imprese.

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