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Facebook, chiuso il gruppo pro-genocidio di Srebrenica

La vicenda si è conclusa con la chiusura del gruppo di nazionalisti serbi che su Facebook inneggiava al massacro di Srebrenica, il genocidio che vide nel 1995 l’uccisione di circa 8.000 musulmani bosniaci.

L’appello sul gruppo “Noz Zica Srebrenica” dei nazionalisti serbi riportava frasi come “Per tutti quelli che rispettano le azioni di Ratko Mladic” e continuava con “Per quelli che pensano che per i musulmani sia meglio bruciare e che nuotino nell’acido solforico”.

Nei giorni scorsi un nuovo gruppo di bosniaci sempre sul social network, “Close Group Noz Zica Srebrenica“, cresciuto rapidamente ne aveva chiesto la chiusura. Ora la vicenda tecnica si è conclusa ma apre, ovviamente, numerosi spunti di riflessione.

All’ignoranza, come spesso mi ripeto, non c’è limite, non c’è da meravigliarsene. E non è la prima volta che succede, anche su Facebook. E neanche l’ultima.

Leggendo la notizia su ReadWriteWeb sono rimasto colpito dal fatto che, indipendentemente dalle nostre opinioni in merito, si possa opinare sulla necessità di “censurare” un gruppo del genere. L’alternativa alla censura, come viene riportato, è un vigoroso dibattito. Fino ad azzardare accostamenti con la filosofia libertaria di Voltaire per cui “Disapprovo quello che dici ma difenderò fino alla morte il tuo diritto di esprimerlo”.

L’incitamento alla violenza è un atto inaccettabile, tanto più la celebrazione del genocidio. Non c’è alcuna linea da tracciare, nessun punto di discussione se non quello oggettivo della verità storica, delle sue cause e delle sue conseguenze.

Puntuale, come apprendo oggi, è arrivata la risposta di Facebook. Niente di più chiaro e coerente.

“The group violated our Terms of Use and has been removed. Facebook supports the free flow of information, and groups provide a forum for discussing important issues. However, Facebook will remove any groups which are violent or threatening.”

Il gruppo violava i nostri Termini d’uso. Facebook rimuoverà ogni gruppo violento.

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