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Questa è bella, Twitter ci rende immorali

Non manca occasione per meravigliarsi di quanto la società sia impegnata a descrivere gli effetti negativi dei media sociali sui nostri comportamenti. Il peccato di lesa moralità però sembra effettivamente esagerato.

Se nei giorni scorsi ci si poteva meravigliare delle scoperte circa gli effetti di Facebook sui risultati scolastici dei ragazzi (anche se la ricercatrice afferma di aver scovato solo delle connessioni e non risultati scientifici certi) oggi un nuovo studio dimostra che la rapidità dei media sociali, come Twitter per esempio, può confondere la nostra bussola morale.

Secondo lo studio, condotto da Antonio Damasio, direttore del Brain and Creativity Institute dell’University of Southern California, i media digitali influenzano negativamente alcuni processi mentali. In particolar modo le decisioni che riguardano le situazioni sociali o psicologiche degli altri. Emozioni come l’ammirazione o la compassione richiedono tempi di riflessione ed elaborazione adeguati. Secondo i ricercatori il cervello avrebbe bisogno dai 6 agli 8 secondi per elaborare e rispondere a situazioni psicologiche o sociali di dolore.

Nell’era dell’informazione in tempo reale su web questo tempo può sembrare un’eternità. Il flusso d’informazione, da Twitter a Facebook al real time di Friendfeed, richiede tempi di risposta immediati che potrebbero “avere delle ripercussioni per la nostra moralità”, almeno secondo l’autrice dello studio Mary Helen Immordino-Yang.

Ora, se l’applicazione di turno vi segnala un aggiornamento o un nuovo tweet, non siate impulsivi. Ci sono tanti modi per temporeggiare, una pausa, un caffè, un bicchier d’acqua. Fate un giro su voi stessi e rispondete. Non vorrete mettere in dubbio la vostra moralità, spero? Come dice Luca De Biase, non si può fare a meno di ridere.

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