Facebook, Macron, l’IA e i fact-checker della…Lituania
(ovvero di come la Legge italiana non conta nulla)
Vi racconto una storia, probabilmente capitata a tanti, che ci svela come lavora l'IA di Facebook sostenuta da fumosi fact-checker della ...Lituania (www.delphi.lt), un Paese che non mi sembra sia salito agli onori della cronaca e della storia per una strenua difesa della libertà di espressione personale.
Eppure, nel mistero che avvolge l’irresistibile ascesa di Delphi, brilla la sua autocelebrazione che svela parte della storia: “La macchina della verità di Delphi: la migliore storia di successo del fact-checking in Europa, che sarà presentata all'evento internazionale su Facebook”.
Ma veniamo alla vicenda. Avevo condiviso una foto interessante che girava su Facebook e non solo (pubblicata anche su Dagospia) con Macron che nuotava in una Senna piuttosto inquinata. Considerato che si volevano far svolgere gare olimpiche di nuoto nella Senna, pur in presenza di elevati valori di colibatteri, un fotomontaggio del presidente francese immerso nella Senna risultava significativa con un mio post: “facciamogli provare una gara!”.
Mi sembrava tutto nei limiti della satira. E invece cosa è accaduto? Che una notifica di Facebook annunciava “Foto alterata. La stessa foto alterata è stata controllata in un altro post da fact-checker indipendenti.” E di seguito: “La nostra tecnologia o qualcuno su Facebook ha segnalato che questo post potrebbe contenere informazioni false.”
Ho pensato che con una argomentazione del genere Osho o Vauro non potrebbero pubblicare una virgola. E magari in Lituania li arresterebbero. Ma…siamo ancora in Italia e, tuttavia, alla mia richiesta di verifica, la risposta è stata: “I fact-checker indipendenti non hanno modificato la loro valutazione per il tuo post”.
A questo punto era logico porre qualche domanda a Facebook: chi ha stabilito l’indipendenza di un fact checker, chi paga i fact-checker visto che Delphi.lt è pieno di pubblicità di ogni genere, perché la legge italiana garantisce la libertà di espressione come valore costituzionalmente garantito mentre Facebook segue regole che violano i principi costituzionali operando di fatto una censura sulla base di una Community ignota.
In attesa di Facebook ci sarebbe un'ultima domanda: l’IA è sostitutiva dell’IU (intelligenza umana)?
Lasciare un commento
Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina
Se non sei registrato puoi farlo qui
Sostieni la Fondazione AgoraVox