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Evasione fiscale: mal voluto non è mai troppo!

L’Italia è uno dei paesi dove si evade di più; non è solo una piaga sociale, ma è anche un "tumore" che ha la sua radice soprattutto nella politica degli accomodamenti di tutti i governi che finora si sono susseguiti.

Che l’Italia sia il paese degli evasori per eccellenza, non c’è cosa più vera di questa. Nondimeno si sa benissimo che la pressione fiscale nel nostro paese è fra le più alte del mondo, di conseguenza tutti fanno a gara a chi evade per primo.

Fra contributi INPS, imposte IRPEF e altri balzelli si deve versare allo Stato, alle volte, oltre il 50% del proprio guadagno lordo, senza contare che su ogni cosa acquistata, si versa automaticamente un’imposta sul valore aggiunto, nota come IVA, del 20%.

Lo Stato è un vero e proprio socio occulto per buona parte dei contribuenti italiani, ma anche di buona parte dei cittadini tout court. Quante volte abbiamo sentito recitare slogan simili: “Dobbiamo pagare poche tasse, ma dobbiamo farlo tutti!”.

Bene, è risaputo che chi paga le tasse in Italia sono solo quelli che non possono sfuggire a nessun tipo di controllo fiscale. I lavoratori dipendenti, che sono la stragrande maggioranza, non possono evadere nemmeno un centesimo. I liberi professionisti e l’esercito delle partite iva fanno a gara a chi cerca di evadere il più possibile, viste le imposte da versare, e quindi - quando possono - fanno come meglio gli pare.

Tutto ciò è veramente avvilente per il cittadino onesto che crede che pagare le tasse è un dovere della collettività per il bene ultimo della medesima, visto che le tasse - per chi non lo sapesse - servono a finanziare i servizi pubblici e cose affini.

Morale: in Italia chi paga le tasse per intero è solo una parte del mondo produttivo, il resto si può dire che vive nell’anarchia totale, territorio di nessuno.

In queste poche righe, secondo il mio punto di vista, ho descritto la situazione fiscale dei "lavoranti" dei ceti medio-bassi di buona parte della nazione, in linee generali s’intende. Tuttavia ciò che ho ancora omesso di dire è che in Italia chi paga meno tasse di tutti sono in buona parte i cittadini abbienti, detti altrimenti, ricchi; mi riferisco in particolare a quelli che possono disporre d’ingenti patrimoni investiti in borsa e in altri settori, capitali i cui guadagni vengono tassati al 12,5%; questo però succede solo in Italia, in altri paesi si parla del 20% o addirittura di più.

Malgrado ciò, come se non bastasse, i nostri opulenti connazionali, oltre che pagare poche tasse sulle rendite dei loro patrimoni, hanno in taluni casi preferito non pagarle proprio, ricorrendo ai cosiddetti paradisi fiscali, ossia nazioni, dove si pagano tasse bassissime o nulle, nelle quali è stato possibile fino ad ora trasferire illegalmente i propri patrimoni. 



Una buona parte di questi signori ha preferito eludere anche la succitata aliquota trasferendo ingenti ed enormi patrimoni all’estero, non da ora, ma da anni. Attuando il più delle volte operazioni illegali, ciò ha permesso loro di evadere il fisco singolarmente talvolta anche per milioni, e nel complessivo, per miliardi.

Le casse dello Stato hanno subito enormi danni fiscali da queste operazioni, ergo tutti i cittadini hanno sofferto del mancato pagamento delle tasse da parte di costoro. 
 
A tutto ciò il Governo in carica ha aggiunto l’ennesimo "condono" a vantaggio delle lobbies dei ricchi e dei potenti, ossia il cosiddetto scudo fiscale, un vero e proprio oltraggio a chi paga tutte le tasse regolarmente, dato che è previsto solo il pagamento di un’una tantum del 5% sulle rendite degli ultimi cinque anni dei capitali trasferiti nuovamente in Italia.

Nessun pagamento retroattivo delle tasse evase né eventuali penali né condanne o multe. Che pacchia! Non sarebbe strano se a questo punto gli si desse pure una medaglia, dato che tutto lascia credere che in Italia chi infrange la legge e va contro il bene comune, venga premiato in sì fatto modo.

Il Ministro Tremonti ha rilasciato numerose interviste nelle quali rivendicava per il proprio Governo la strategia congiunta dell’Italia insieme con altri paesi per combattere l’evasione fiscale contro chi detenga titoli, conti correnti, polizze e quant’altro all’estero, ma ha omesso di dire che lo Stato italiano, a differenza di Stati Uniti e Francia per esempio, ha fatto un vero e proprio regalo ai più grandi evasori fiscali che l’Italia abbia mai conosciuto, probabilmente.

A questo punto non rimane altro da dire che l’evasione fiscale è un male voluto dall’apparato governativo medesimo, a danno di chi è onesto e si sobbarca l’intera spesa pubblica pagando le tasse, esposto a crisi e a difficoltà varie senza che lo Stato faccia alcunché di serio per alleviarle - si pensi alla social card, vera e propria elemosina - e invece premia gli evasori, senza chiedere loro il dovuto e senza multarli a dovere.

Altresì non è fazioso dire che le lobbies dei ricchi e dei potenti, coinvolti inesorabilmente nella politica e nell’economia, hanno avuto il loro tributo, pagato loro da un Governo connivente con i loro atti illegali e criminosi.

 

 

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