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 Home page > Attualità > Economia > Evasione fiscale, i numeri del lotto

Evasione fiscale, i numeri del lotto

A quanto ammonta l’evasione fiscale in Italia?

70 miliardi di euro come direbbero i tecnici del Ministero delle Finanze secondo quanto riportato in un articolo del governo ombra del PD?

il 17% circa del Pil pari a 100 miliardi di euro di imposte evase come risulta dalle statistiche ufficiali ISTAT ?

200 miliardi, 300 miliardi? Basta fare una piccola ricerca su Internet per trovare una sfilza di cifre.

La realtà è che nessuno lo sa, anche se qualcuno cerca di dare una qualche giustificazione scientifica ai numeri forniti come fa l’ISTAT. Infatti il problema che si pone nella stima dell’evasione fiscale è la mancanza totale dell’informazione (altrimenti non sarebbe evasione), oltre alla distorsione dell’informazione disponibile (nota metodologica ISTAT). I numeri che si danno sull’evasione permettono ai giornali di pubblicare numerosi articoli ad effetto ed ai politici di avere sempre disponibile un’ottima scusa per giustificare la loro incapacità nella gestione del bilancio dello Stato.

Sia beninteso, non è che l’evasione non esista, ma bisogna avere l’onestà intellettuale di affermare che non si conosce il suo vero ammontare invece di dare i numeri come gli "esperti" del lotto che si vedono in certe trasmissioni televisive.


E chi sono gli evasori? Anche su questo punto giornalisti e politici concordano, sono i lavoratori autonomi e le imprese. E le organizzazioni criminali? Secondo uno studio di SOS Impresa (certo, anche qui siamo nel campo delle stime) sembra che le attività criminali in Italia abbiano un giro di affari di oltre € 130 miliardi per un utile di oltre € 70 miliardi, che questi redditi vengono dichiarati? Ce lo vedete Totò Riina dal commercialista a fare il 740 con il dubbio se i redditi da estorsione vanno dichiarati come redditi da attività commerciale o come redditi da lavoro a progetto?

Illuminante in tal senso è l’articolo apparso sull’Espresso della settimana scorsa che peraltro si basa su di uno studio del NENS di Vincenzo Visco (guarda caso). Secondo gli autori l’abolizione di alcune misure introdotte dall’allora ministro Visco ha favorito l’aumento dell’evasione da parte dei lavoratori autonomi a scapito dei lavoratori dipendenti (non mi piace chi cerca di mettere una classe sociale contro l’altra).

E vediamole:
Tracciabilità dei pagamenti ai professionisti per importi superiori ai € 1000 prima, poi ascendere a 500 e a 100 euro. Misura assolutamente un inutile, o meglio utile per le banche che hanno visto incrementare in modo considerevole numero di conti correnti aperti e transazioni, ma inutile nella lotta all’evasione. Chi abbia un po’ di dimestichezza in materia sa benissimo che le prestazioni in "nero" sono sempre state pagate, e sempre verranno pagate, esclusivamente in contanti.
Eliminazione dell’obbligo della trasmissione dell’elenco clienti e fornitori.

Si sa che la maggior parte dell’evasione riguarda le prestazioni e le cessioni effettuate nei confronti delle persone fisiche senza partita IVA. Nell’elenco clienti e fornitori non andavano indicate le persone fisiche senza partita IVA. Per il resto chi si dovesse far fare una fattura falsa l’inserirebbe regolarmente nell’elenco delle fatture ricevute dai fornitori come chi dovesse emettere la fattura falsa l’inserirebbe nell’elenco delle fatture ai clienti, e allora a cosa sarebbe servita la trasmissione di questo elenco?

L’unico strumento efficace per far emergere l’evasione è dare la possibilità ai contribuenti di poter portare in deduzione tutta una serie di costi necessari per il mantenimento della propria famiglia e della propria casa altrimenti finché sarà più conveniente non pagare l’Iva sulle prestazioni dell’idraulico piuttosto che dell’imbianchino o sull’acquisto di generi alimentari o di capi di abbigliamento, nessuno si sogna di chiedere l’emissione delle fatture per pagare un 20% e oltre in più. Elementare, forse troppo!

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.18) 26 gennaio 2009 10:47

    Credo che l’evasione fiscale dipenda molto dal "clima politico". Togliere misure che, se pure inutili (ma ne siamo sicuri?), rendevano la vita più difficile a chi non vuole seguire le regole è un messaggio sbagliato che si traduce subito in un pensiero: "il clima è cambiato", "i controlli diminuiranno", "nessuno ha interesse a beccare proprio me" e così via. Immediatamente le fatture diminuiscono, si è più portati a lasciar perdere e gli introiti delle tasse per lo stato si riducono.

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