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Estate di cultura: 5 (dischi, libri, film) da portare in vacanza con voi

Estate, periodo di distensione e di svaghi durante il quale possiamo godere della maggior disponibilità di tempo che ci consente di evadere rispetto all’impegno quotidiano e alle incombenze di un intero anno. Molti dedicano il periodo estivo soprattutto all’immersione continua in tutto ciò che costituisce espressione artistica, letteraria, culturale in genere. Tra i significati della parola estate, a conferma della particolare valenza che le poche settimane estive assumono per la maggior parte delle persone, vi è quello, estensivo, segnalato dal diffusissimo dizionario della lingua italiana Devoto – Oli, secondo cui l’estate è anche il complesso degli spettacoli e delle manifestazioni culturali che si tengono in questo periodo dell’anno in numerose città.

La aspettano tanto, l’estate, i più votati alla riflessione e coloro che sono interessati a trascorrere, almeno una volta ogni dodici mesi, rigeneranti periodi di studio, di semplice lettura, di ascolto musicale o di visione cinematografica da godere nella piena solitudine di un’ “isola deserta”. Sceglietevela pure da voi, l’isola in cui andare a rifugiarvi in questi mesi di canicola feroce (l’isola, per ciò che noi intendiamo, costituisce solo la metafora di un luogo tranquillo – può trattarsi di un atollo sperduto nel bel mezzo dell’Oceano Pacifico oppure di un appartamento all’interno di un condominio situato in un qualsiasi centro cittadino – scelti rigorosamente entrambi, però, tra quelli che nei mesi più caldi dell’anno rimangono deserti o poco frequentati, soprattutto silenziosi): a me lasciate il piacere di dispensare in modo del tutto disinteressato qualche consiglio sui cinque film, cinque dischi e cinque libri che potreste portarvi appresso partendo per le vacanze estive di quest’anno.

La lista è stata stilata in modo assolutamente arbitrario e riflette preferenze del tutto personali. E’, quindi, opinabilissima. Film, dischi e libri, inoltre, sono stati scelti in modo casuale e ripescando ciascuno di essi dal cumulo di quelli che l’autore dell’articolo ha più di recente visto, letto o ascoltato per la prima volta o per l’ennesima, a seconda dei casi.

Nel caso in cui l’elenco non dovesse incontrare il vostro personale gradimento considerate pure l’articolo che state leggendo come mera occasione per ricordare e/o parlare e oziosamente e con leggerezza (ma in modo critico, se volete) discutere anche di opere che in qualche caso vengono considerate importanti o fondamentali nei rispettivi campi cinematografico, musicale e letterario.

Buon ascolto, buona lettura, buona visione, soprattutto buona estate a tutti!

I dischi1) Dr. John - Locked down (2012): appena uscito, è un mix quasi perfetto di rock’n’roll, blues, R&B, soul, jazz, di sonorità sixties in genere, il nuovo disco di Dr.John, uno dei miti della musica che ha origine nel profondo sud degli states. Il lavoro nasce dalla proficua collaborazione di Malcom John Mac Rebennack (è questo il vero nome di Dr. John) con Dan Auerbach dei Black Keys; 2) Van HalenA different kind of truth (2012): sembrano essere tornati ai fasti di 1984, i fratelli di origine olandese che militano nella formazione heavy metal californiana dei Van Halen. Stesso cantante (dalla fine del decennio scorso di nuovo David Lee Roth, oggi ancora in gran forma), stesse incredibili performance chitarristiche di Eddie Van Halen, grande passione e inestinguibile capacità di coinvolgere emotivamente; 3) Leo FerrèLa solitudine (1972): una raccolta di canzoni intimistica, visionaria, protestataria e anche romantica che nello scaffale potrebbe indifferentemente figurare tra i dischi o tra le opere di poesia, questa di Leo Ferrè. Musicista, poeta e cantore dell’anarchia di origine monegasca scomparso nel 1993, Ferrè canta qui in italiano una manciata di canzoni tra le più sentite e significative, quanto a contenuti, dell’intero suo repertorio; 4) Thelonious MonkThe Columbia collection 1962-1968 (2001): contiene molti dei brani che hanno fatto di Monk uno dei più grandi musicisti che il Jazz ricordi; da Round Midnight a Monk’s dream, da Pannonia a Thelonious, da Straight, no chaser a Criss Cross, e altri. Suonò, con quel suo stile disordinato e pieno di suggestioni, con i migliori. Come uno tra i migliori e più influenti jazzisti di tutti i tempi sarà per sempre ricordato; 5) Elvis Presley - Moody blue (1977): uscito solo qualche settimana prima della morte della grande pop star americana, il disco raccoglie le ultime canzoni registrate in studio da Elvis Presley. Si tratta, lo si può ben affermare, del testamento definitivo del cantante di Tupelo, visto che contiene buone canzoni appartenenti ai differenti generi frequentati da Elvis nel corso della propria sfolgorante carriera: il country, il blues, il R&R, il R&B, il soul, i generi che maggiormente hanno contribuito alla nascita e allo sviluppo, non solo negli USA, della pop music

I libri1) John FanteChiedi alla polvere (1939): il più riuscito tra i romanzi di John Fante, capolavoro della letteratura mondiale del Novecento, ha iniziato a conoscere la più grande e meritata notorietà poco meno di cinquant’anni dopo essere stato scritto. Le vicende di uno scrittore emergente si svolgono in una Los Angeles dove sembra ancora possibile vivere sostenuti dal solo fuoco delle proprie impetuose passioni e dal desiderio di raggiungere la fama; 2) Louis Ferdinand CélineViaggio al termine della notte (1932): rocambolesche e pressoché autobiografiche vicissitudini dello scrittore-medico francese Celine. Viaggio al termine della notte, suo massimo capolavoro, è una sorta di puntuale diario che con notevoli dosi di ironia e di umoristica e originalissima verve letteraria racconta la discesa all’inferno e le risalite di un autore che, oltre a condividere con il lettore la propria esperienza esistenziale fornisce abbondanti spunti di riflessione sulle vicende di un secolo ‘buio’ sotto più aspetti. Celine influenzerà, in seguito, un’intera generazione di grandi scrittori, quelli della ‘beat generation’; 3) Salvatore QuasimodoEd è subito sera (1942): raccolta che documenta l’attività poetica del letterato siciliano nel ventennio precedente alla sua uscita. Immagini di sapore surrealistico si mischiano a ermetismi e a simbolismi che hanno connotato l’arte di un poeta che ha influenzato tutta la poesia italiana del secondo Novecento; 4) SenecaAd serenum de otio ; Ad serenum de tranquillitate animi : potenza dei classici: scritti ancora oggi (soprattutto oggi, verrebbe da dire, dati i tempi in cui viviamo di grande caos, frenesia, incertezza, scarsa solidarietà, disconoscimento dei valori classici e di tutto quanto è uomo e umanesimo…) attualissimi, quelli del filosofo latino che visse tra il quarto anno a.c. e il 65 d.c.; 5) Paolo ManconiIo che non sono nessuno (2011): viaggio all’inferno ma con un biglietto di ritorno per tornare tra gli umani che vivono e per il riscatto sociale più completo, per questo autore sassarese che racconta la propria esperienza esistenziale pesantemente segnata dalla droga, dal carcere e dall’emarginazione. Autobiografico e molto coraggioso.

I Film - 1) Mario SoldatiFuga in Francia (1948): un film, ambientato nel periodo immediatamente successivo alla caduta del fascismo, che contraddice in modo piuttosto chiaro quei critici che propendono per la ‘calligraficità’ e la melodrammaticità fine a se stessa del cinema soldatiano. Da rilevare la presenza, tra gli attori protagonisti, del regista Pietro Germi. Anche per questo andrebbe rivista, quest’opera di sapore neorealista del Soldati cineasta; 2) Wim WendersPalermo shooting (2008): un capolavoro. E’ un film che ha per oggetto il recupero di dimensioni più umane da parte di chi vive freneticamente la propria esistenza senza badare affatto a ciò di cui veramente l’uomo ha bisogno: l’amore, la bellezza dei luoghi d’arte, il recupero del rapporto con la natura e con le cose semplici della vita; 3) Julian SchnabelBasquiat (1996): il film di un regista pittore che conosce, per averla incrociata, la vicenda umana di uno dei più significativi rappresentanti della pittura pop americana, Jean Michel Basquiat (New York 1960 – New York 1988). Artista di genio, poeta di strada votato alla autodistruzione, amico, tra gli altri, di Andy Warhol, che lo aiutò a emergere, il Basquiat (interpretato da Jeffrey Wright) cinematografico appare come ciò che egli effettivamente era: artista di straordinario talento e persona umanissima, dolce e molto vulnerabile dal punto di vista affettivo; 4) Theo AngelopulosLa polvere del tempo (2008): muovono nel tempo e nello spazio le vicende di una famiglia di origine greca i cui componenti più anziani, Spyros ed Eleni, vorrebbero tornare in patria per passare la vecchiaia nella loro terra d’origine. Sullo sfondo delle tragiche vicende storiche che hanno segnato il Novecento, un reticolo di avvenimenti e di personaggi per raccontare una storia complessa alla cui base stanno le tematiche (tra le altre quella del ritorno alle proprie origini e quella dell’amore che purifica tutto) che hanno fatto grande il cinema di Angelopulos; 5) Jean RenoirLa grande illusione (1937): opera tra le più amate di tutti i tempi del miglior cinema d’oltralpe. Testimonia, in un periodo in cui il cinema realista imperversa un po’ dappertutto, l’impegno anche civile dell’arte di Renoir. Un film che mostra, anche attraverso le mitiche interpretazioni di Gabin e Von Stroheim la grandezza della bontà d’animo e del sentimento di solidarietà di cui l’uomo è naturalmente dotato che riescono ad emergere anche durante il corso di una stupida guerra.

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