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 Home page > Attualità > Cronaca > Esiste una guerra giusta?

Esiste una guerra giusta?

Nonostante non esistano guerre giuste, non si può escludere che alcune di esse siano necessarie. La guerra di difesa, quasi certamente, fa parte di questa categoria.

Premesso che non sembrano esserci dubbi sul fatto che quella che si combatte in Afghanistan sia una guerra, la domanda che bisogna porsi è se la missione Italiana sia doverosa, non tanto perché richiesta dall’ONU e dagli impegni presi, ma nel merito o nel modo in cui essa è gestita.

Per quanto riguarda il merito: è opportuno chiarire che abbiamo inteso la nostra partecipazione come un coinvolgimento nell'ambito di una guerra di difesa. I talebani, sia pur senza aver sottoscritto una dichiarazione di guerra perché si tratta di un popolo e non di uno stato, hanno espressamente dichiarato e concretamente mosso guerra al mondo con l’intento non tanto di conquistarlo- perché ben difficilmente potrebbero- ma di destabiizzarlo con il terrore per motivi sostanzialmente religiosi.

Quindi si può parlare a ben ragione di una guerra di difesa, forse necessaria.

Un'altra questione è il metodo con il quale partecipiamo alla guerra. Nel perseguire la loro delirante “missione”, i talebani non sono soli, infatti, si alleano con interessi materiali ben poco legati alla professione di fede e vengono anche supportati da essi. Di fronte a tale comportamento di Al Qaeda e di altri compagni di merende, dobbiamo ancora specificare: sono essi uno sparuto gruppo di innocui illusi? La loro minaccia è concreta? Ed inoltre: il pericolo che rappresentano è destinato a ridursi nel tempo in modo autonomo? Le Twin Towerrs, gli attentati a Londra e Madrid e tutti gli altri atti “minori” di terrorismo confermano che, in quella parte del mondo c’è una polveriera pronta a proseguire, per l’eternità, nel supporto ideologico e tecnico al terrorismo, con effetti destinati a progredire nel tempo in un crescendo teso alla devastazione.

Nessuno sa se i talebani riusciranno nel loro obiettivo finale, ma di certo sappiamo che non si scoraggeranno, perseguendo il loro scopo fino alla morte. Come dimostrano i “martiri” disposti agli attentati suicidi, la loro forza non è nei mezzi di cui dispongono bensì nella loro determinazione.

E' bene, dunque, domandarsi se sia giusto il ricorso alla forza. Se si propende per il sì, non si deve farlo senza senza se e senza ma, anzi, bisogna porsi una serie di vincoli. Bisogna continuamente mettere in discussione la scelta fatta. Se però si ammette la legittimità del ricorso alla forza è solo un'illusione credere che il suo esercizio possa essere portato avanti con moderazione.

Non so se esista una guerra “giusta”, Di sicuro però ci sono guerre assurde che se non si combattono con la determinazione necessaria per vincere, diventano inutili spargimenti di sangue. 

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.230) 11 ottobre 2010 18:07

    la guerra giusta e’ quella dei partigiani talebani contro gli imperialisti occidentali che hanno invaso il loro paese. e che verrano preso sbattuti fuori a calci nel culo, oggi come ieri in Viet Nam e in Algeria.

    Tra gli uomini dell’11 settembre non c’era nessun afghano e chi ha scritto questo articoletto, tanto scontato e propagandistico quanto inutile, dovrebbe saperlo.

    La guerra e’ lo sbocco naturale del capitalismo e questa guerra imperialista infinita spacciata come "guerra al terrorismo" e’ la solita guerra di conquista coloniale.

    Viva la lotta partigiana dei popoli oppressi dall’imperialismo e dai suoi servi ideologici che lo sostengono coi loro scritti infami.

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.33) 11 ottobre 2010 19:33
    alessandro tantussi

    SONO MOLTO LIETO DELO TUO COMMENTO BEN ARGOMENTATO, DOCUMENTATO ED OBIETTIVO.
    HA SOPRATTUTTO IL PREGIO DI CONFERMARE LA MIA IPOTESI, AL DI LA’ DI OGNI
    RAGIONEVOLE DUBBIO, E DI SOSTENERLA PRESSO TUTTI I LETTORI.
    MOLTO MEGLIO DI QUANTO IO POTESSI SPERARE DI AVER FATTO CON IL MIO ARTICOLO.
    GRAZIE DI CUORE. 

    • Di (---.---.---.230) 12 ottobre 2010 18:17

      sono lieto che tu sia lieto del commento ben argomentato e obiettivo. a te che invece brancoli nele tenebre dell’ignoranza (altrimenti non scriveresti la retorica propagandistica che scrivi) consiglio di cominciare a leggere qualcosa di facile come Chomsky o Pilger, oltre al tg di minzolini, così magari capirai qualcosa. Qualcosa che capiresti comunque meglio e più rapidamente se la tua famiglia crepasse sotto le bombe di un paese straniero venuto a prendersi casa tua. Ti auguro, a te e a quelli come te, lo stesso destino "democratico" che i nostri regimi criminali riservano agli afghani. Ma e’ meglio scrivere, vero? e a crepare siano gli altri...

      Prima o poi crepano anche i guerrafondai. Non dimenticarlo mai.

      Non chiedere per chi suona la campana.

  • Di alessandro tantussi (---.---.---.153) 13 ottobre 2010 05:55
    alessandro tantussi

    esemplare esempio di appello alla pace

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