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Esiste un’applicazione che serve solo a dire “yo”

Il nome dell'applicazione è Yo, ed è già disponibile per iOS e Android. Serve a comunicare “Yo” ai propri amici inviando dei messaggi con scritto “yo”. L'indispensabile strumento avrebbe raccolto più di un milione di dollari di finanziamenti, secondo quanto riporta TechCrunch. Ma chi lo finanzia!1?!

Ovviamente i coraggiosi filantropi rimangono anonimi. In compenso, l'applicazione è stata scaricata da 50mila persone e ha collezionato 4 milioni di messaggi (cioè di "yo"). Come funziona? Indovinate un po': ci si fa un account, si aggiungono i contatti (numeri telefonici o profili Facebook e Twitter) e poi si inviano gli “Yo”, in attesa di ricevere una risposta. Quale? Due lettere: “Yo”.



Or Arbel, il creatore dell'applicazione, un israeliano trasferitosi a San Francisco per lavorare a tempo pieno allo sviluppo del progetto, rispetto alla sua idea ha dichiarato laconicamente: “Yo”. Ai centoquaranta caratteri di Twitter, “Yo” risponde scarnificando la semantica al massimo, fino a raggiungere una forma futura o forse antichissima di comunicazione: quella che non dice.

L'uso dei messaggi monosillabici potrebbe essere associato ad altre funzioni, così da ottenere un qualche potenziale espressivo, ma forse lo scopo dell'applicazione è proprio quello di mostrare che al complessificarsi dello sviluppo delle tecnologie comunicative può corrispondere la più totale desertificazione semantica. E, nonostante questo, si può voler dire qualcosa: Yo.
 

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