Emergency sotto attacco

"E’ iniziata una guerra preventiva per togliere di mezzo un testimone scomodo prima di dare il via ad un’offensiva militare in quelle regioni".

 

Parole dette da Gino Strada, fondatore di Emergency, in una conferenza stampa a Milano sulla vicenda dei tre operatori dell’organizzazione umanitaria arrestati in Afghanistan. "I nostri medici sono stati rapiti dalla polizia del governo Karzai, quel governo difeso dalla coalizione internazionale della quale fa parte anche l’Italia. La coalizione internazionale è li a difendere quel governo".

Secondo le forze di sicurezza afghane, i 3 operatori italiani appartenenti ad Emergency, preparavano un piano per uccidere il governatore della provincia di Helmand con un attentato kamikaze e nascondevano in una stanza dell’ospedale sette giubbotti carichi di esplosivo, bombe a mano, armi e munizioni.

Oltre ai 3 italiani, sono stati arrestati altri 6 afghani, anch’essi impiegati nell’ospedale di Emergency a Lashkar Gah, nel sud dell’Afghanistan.

La credibilità del governo afghano e dei sui servizi segreti, già dubbia, vacilla ulteriormente con le accuse di complotto e l’arresto degli operatori sanitari di Emergency.

Di certo questa ONG è molto "scomoda" visto che medici ed infermieri sono a stretto contatto con la popolazione civile e possono vedere in maniera chiara i danni causati dalle forze militari ISAF ed i soldati dell’esercito afghano che, con le loro azioni contro i talebani, colpiscono spesso civili inermi causando numerosi decessi
e feriti ogni giorno.

Accuse che, quindi, sembrano più un modo per "zittire" chi sa troppo e per lanciare un messaggio a quelle ONG che ogni giorno operano per alleviare le sofferenze delle popolazioni martoriate dalla guerra.

 

Un messaggio che "invita" a chiudere tutte e 2 gli occhi su faccende "imbarazzanti" come le continue violenze sulla popolazione inerme.

 

Vedremo nei prossimi giorni come evolverà la situazione e quali provvedimenti prenderà il governo italiano.