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Eluana e l’Italia che non muore

Eluana è morta. Ergo, fino alle 8 del 9 febbraio è stata viva. Eluana è una donna, la cui vita vale quanto la vita di ogni donna, fino a prova contraria.

Eluana è morta. Ergo, fino alle 8 del 9 febbraio è stata viva.
Eluana è una donna, la cui vita vale quanto la vita di ogni donna, fino a prova contraria. Le ore di trasmissioni, le risme di carta, le pagine virtuali, in questo paese senza misura, sembrano dire il contrario. La vita di Eluana non vale quanto una vita, vale di più. Il grottesco di questa constatazione sta nel fatto che lei non lo sa. Non lo sapeva neanche ieri. Non lo sapeva nei giorni passati. Eluana, una donna morente, ha scomodato l’ira del presidente della Repubblica; ha fatto capire a tutti, quanto il nostro presidente del Consiglio sia in grado di amare; ha dato occasione ai preti di ricordare ai cittadini di questo stato, dove sta la ragione. Gli intellettuali di sinistra hanno riempito le piazze. I cittadini, per l’occasione, hanno imparato ad usare qualsiasi mezzo, pur di arrivare al cuore di quella donna.

Poco importa la risposta di quel cuore. Poco importano gli arzigogoli dei benpensanti: per qualcuno Eluana ha ascoltato; per qualcuno no. A vederla così c’è da complimentarsi, a prescindere dal pensiero di ognuno, con la morale di questo paese: una vita, una sola vita in bilico, è stata  in grado di fermare tutto: politica, economia (anche la crisi, in questi giorni, è stata più dolce), società civile, chiesa cattolica (sarebbe stato bello dire religione, ma a nessuno è venuto in mente di chiedere ad un musulmano, o ad un’induista, di esprimere un pensiero. Alla faccia della nuova e della vecchia Costituzione). Per qualche giorno siamo piombati in un’epoca neoromantica. E c’è da pensare che ci staremo ancora per un po’. Almeno fin quando l’agenda politica ne avrà bisogno. Bella l’Italia!
Poi, mentre Vespa sembra Ruini, e Mentana un disobbediente. Mentre la notte ti riporta al reale, digiti “morti” su google. Basta passare dal singolare al plurale per scoprire che un operaio è stato ammazzato sull’autostrada Milano-Brescia. Ti sbatti, per capire chi è. Nessun sito di nessun giornale ha spazio per lui. Non si trova il nome. Ma perché si dovrebbe? Mica qualcuno ha staccato la spina. Normalità.


Torni indietro, ricarichi la pagina, e ancora: 2 ragazzi, molto più giovani di Eluana e molto più vivi di lei, morti ammazzati. Camorristi. Normalità.
Forse c’è qualcosa che non torna.

Eluana non meritava di vivere la sua morte in questo stato. Le mogli degli operai, non meritano di vivere le loro morti nel nostro stato. Le mamme di quei ragazzi non meritano di vivere le loro morti nel nostro stato. Nel nostro stato, nel nostra costituzione morale, la morte non è accettata. Non è capita e quindi non è pianta.  Una prova? Si proponga un disegno di legge che provochi lo scioglimento immediato dei governi, locali e nazionali, non ogni una (figurarsi, in questo mattatoio), ma ogni dieci spine staccate. La spina, si sa, è una metafora: la stacca il medico, con una flebo diversa; la stacca il camorrista, premendo un grilletto; la stacca il costruttore, risparmiando in sicurezza. Chiediamo a Vespa, agli intellettuali di sinistra, ai preti, di legarsi ai pali, nelle piazze, per portare in braccio ai politici le loro responsabilità. Accetterebbero?
Ma perché dovrebbero? Domani o domani l’altro, ai funerali di stato, tutti indosseranno le stesse lacrime, per Eluana. Sarebbe bello poterle misurare con quelle del padre. Per comprendere dove sta il dolore, che della morte è l’unica unità di misura.

Ai funerali degli altri non andrà nessuno. Normalità.

Commenti all'articolo

  • Di (---.---.---.67) 10 febbraio 2009 13:12

    Insieme ad Eluana ieri sono morti per fame anche 10 mila bambini

  • Di Elia Banelli (---.---.---.59) 10 febbraio 2009 16:53
    Elia Banelli

    "Quanto il nostro presidente del Consiglio sia in grado di amare"....???
    Davvero mi sorprendo di tanta ingenuità.
    Spero che domani verrà pubblicato un articolo con il retroscena della "mossa" di Berlusconi che ha usato come pretesto la povera storia di Eluana per i suoi soliti giochetti.
    Cerchiamo di andare oltre le boiate che ci hanno propinato i media in queste settimane.
    Inoltre parlare di "intellettuali di sinistra in piazza" mi sembra alquanto generico e riduttivo. Non ci sono connotazioni politiche su questa vicenda. La piazza è varia, ci sono anche persone cattoliche, di centro, di destra, a-politiche, ecc... che hanno appoggiato la decisione del padre, dei medici (e aggiungerei della Corte Costituzionale) di porre fine ad un calvario durato quasi vent’anni.
    E adesso subito una legge sul testamento biologico.
    Speriamo che il teatrino di questi giorni serva almeno a modernizzare un pò il nostro piccolo paese.

  • Di Enrico (---.---.---.223) 10 febbraio 2009 18:14

    "ha fatto capire a tutti, quanto il nostro presidente del Consiglio sia in grado di amare"

    Resto incredulo nell’apprendere che una persona impegnata a scrivere articoli su agoravox, fatto che presume abbia un ottima conoscena delle vicende italiane, possa farsi convincere dall’ennesima uscita a scopi di propaganda del Cavaliere!
    °_°

    Berlusconi "amava" Eluana..?
    E quando si è "inamorato"...?
    Forse nelle utlime settimane, quando il caso è divenuto nazionale e ha fatto intervenire le gerarchie della Chiesa, certo non nel 2004, quando il padre di Eluana gli inviò una lettera in cui lo implorava di intervenire, da lui bella mente ingorata (dato che il caso ancora non faceva ’audience’)
    E in cosa si sarebbe manifestato il suo accorato intervento?
    In un decreto legge che prima ancora di essere scritto era stato nettamente rifiutato dal Presidente Napolitano per il suo sovvertire la separazione tra il potere esecutivo e quello giudiziario, e dunque non aveva alcuna possibilità di essere approvato (una semplice operazione di propaganda, appunto).


    • Di Carmine (---.---.---.204) 10 febbraio 2009 23:54

      ragazzi mi sa che avete frainteso.. quella parte del testo (su Berlusconi) era palesemente ironica, come ben si capisce leggendo tutto l’articolo... basta arrivare al passo in cui l’autore evidenzia che Paese anomalo è il nostro, dove un caso del genere è capace di bloccare per giorni (mesi, anni...) un intero Paese, che tranne un patetico, quanto politicamente scorretto, guizzo finale, non è stato capace di andare oltre il chiacchiericcio per ben più di 10 anni...

      a me tutto questo, detto in modo sommoria, fa solo pensare al delirio d’onnipotenza di certe persone che di fronte alla morte sfocia nel delirio d’immortalità

  • Di eugenia (---.---.---.149) 11 febbraio 2009 09:04

    Hai proprio ragione, ci ho pensato tanto anche io. Sono madre e insegnante, ho potuto constatare che i ragazzi hanno pensieri più profondi e fuori dal branco degli adulti inquadrati ( in qualunque modo): forse ti può sollevare sapere che tanti altri la pensano come te e provano le tue stesse sensazioni, ma non alzano la voce per dirlo, sentono, si commuovono e riflettono, e basta, davanti a una nuova ennesima disgrazia sul lavoro, davanti a un’altra morte per lavoro, per guerra o per odio razziale o per rancori famigliari. L’empatia non ha bisogno di tante parole. 

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