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Elezioni in Azerbaigian. Ma sono solo di facciata

 
Domani, 9 ottobre, Ilham Aliyev si presenterà candidato alla terza elezione presidenziale consecutiva, dopo aver fatto abrogare nel 2009 il limite massimo di due mandati. Non si accettano scommesse sulla sua sconfitta… Sarà nuovamente eletto presidente dell’Azerbaigian
 
Al potere dal 2003 dopo aver preso il posto del padre Heydar, Aliyev figlio ha dato un’impronta profondamente autoritaria alla sua presidenza, della quale l’archivio di questo blog è buon testimone.
 
Le intimidazioni, gli arresti e i processi-farsa contro gli oppositori politici, i blogger, i cantanti, i giornalisti indipendenti e gli attivisti, si susseguono con regolarità.
 
L’ultima condanna per motivi politici è stata quella di Parviz Gashimly, giornalista, esponente dell’opposizione e attivista per i diritti umani.
 
Di tutto questo, però, importa pochissimo: gas e petrolio sono più importanti della difesa dei diritti umani.
 
L’Italia segue questa regola. Il nostro paese non fa mistero di portare avanti un’azione di politica estera dichiaratamente centrata sugli aspetti energetici, consacrata dalla visita istituzionale del presidente del Consiglio Letta l’11 agosto.
 
Consiglio d’Europa, Unione europea, Organizzazione per la sicurezza e la cooperazione in Europa monitoreranno le elezioni.
 
Questo blog continuerà a monitorare le violazioni dei diritti umani che proseguiranno nel terzo mandato presidenziale di Ilham Aliyev. 
Questo articolo è stato pubblicato qui

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