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Elezioni europee | Nasce Volt Italia, la sezione italiana del movimento politico paneuropeo che vuole riformare l’Europa

Gli iscritti in Italia sono circa 1300, quasi tutti under 34 e il 70% di loro non hai mai fatto politica. Primo obiettivo: presentarsi alle elezioni europee del 2019 in tutti i paesi europei, con un unico simbolo, gli stessi valori e una visione politica comune.

“Europeizzare i problemi locali. Localizzare i problemi europei”. Nasce con questo obiettivo Volt Italia, la sezione italiana di Volt Europe, un movimento politico paneuropeo (come amano definirlo i fondatori) nato poco di più di un anno fa, dall’idea di un gruppo di ragazzi europeisti, nel tentativo di dare risposte diverse ai problemi che attanagliano oggi l’Europa. L’idea è quella di creare un movimento politico replicato in ogni Paese europeo che abbia la forza di spingere per un’Europa più unita, alla luce della Brexit e dei risultati ottenuti da numerosi partiti populisti contrari alle politiche dell'Unione europea, che si stanno diffondendo (e vincendo) in Europa.

“Volt è un’opportunità, un onore e un onere allo stesso tempo” – ha affermato Andrea Venzon, fondatore e Presidente di Volt, durante l’assemblea fondativa del movimento italiano che si è tenuta a Bologna dal 13 al 15 luglio. “L’idea – ha proseguito Venzon – è quella di portare gli stessi valori da Lisbona a Varsavia, da Enna a Reykjavik”. E così sta avvenendo in tutti i principali Paesi europei, dalla Germania alla Francia, dalla Spagna alla Romania, dove Volt si è costituito come movimento politico. Per i ragazzi di Volt i problemi che attanagliano la maggior parte dei Paesi europei hanno radici profonde ed effetti che travalicano i confini nazionali tali che non permettono di essere risolti attraverso politiche strettamente nazionali. Com’è stato più volte ribadito nel corso dell’assemblea, occorre una visione europea che sia in grado di dare risposte concrete a cittadini nati in un Europa diversa da quella in cui hanno vissuto i loro genitori e i loro nonni. In Italia la sfida più grande sarà quella di capire come risolvere i grandi fenomeni di oggi, dall’immigrazione al lavoro, dalla difesa comune alle politiche ambientali, all’interno del quadro europeo, e come attrarre un numero sempre maggiore di persone che non solo è deluso dai grandi partiti tradizionali ma che, soprattutto, non ha (o ha perso) fiducia nella politica.

Scorrendo il programma (180 pagine) emergono le 6, anzi, le 5 + 1 priorità che Volt vuole portare avanti in ogni Paese europeo. La spiegazione del 5 + 1, si legge sul sito, sta nel fatto che le prime 5 priorità – “Stato intelligente”, “rinascita economica”, pari opportunità, equilibrio globale, nuove modalità di partecipazione dei cittadini alle scelte politiche del proprio Paese – verranno adattate a livello nazionale, mentre la sfida +1 consiste in una radicale riforma dell’Unione europea e sarà una priorità comune in tutti i programmi nazionali.

Numeri alla mano, gli iscritti di Volt in Europa sono oltre 5 mila, di cui circa 1300 in Italia; sono quasi tutti under 34 e il 70% di loro non ha mai fatto politica. Dopo la costituzione, l’obiettivo nei prossimi mesi sarà lavorare per presentarsi alle elezioni europee del 2019 in tutti i paesi europei, con un unico simbolo, gli stessi valori e una visione politica comune.

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