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Yes, we did it! - Obama nuovo Presidente USA

Elezioni USA cronaca della nottata, dalla Rete per la Rete.

I fatti salienti della nottata elettorale.

AgoraVox Italia e Global Voices insieme per raccontare le elezioni americane da un altro punto di vista. Non solo Obama contro McCain ma i cittadini americani che parlano di loro stessi e del futuro.

Una serie di resoconti in diretta dagli Stati Uniti, tesi a offrire un quadro meno scontato e (soprattutto) centrato sulla Rete e per la Rete. Un gettito continuo di notizie, spunti, segnalazioni ripresi da blog e social network, siti di citizen journalism e informazione indipendente, e altre fonti online interessanti - oltre a veloci annotazioni su giornali, radio, tv e situazioni reali in loco.

Francesco Piccinini - Ore 12:30pm EST (6:30 di mercoledi’ 5 in Italia) Il discorso di Obama




Bernardo Parrella - Ore 12:30pm EST (6:30 di mercoledi’ 5 in Italia)

Obama PresidenteEntrambi centrati sull’unità e l’unificazione, gli interventi finali dei due candidati. Chiusa la tenzone, finiti gli attacchi reciproci, bisogna lavorare insieme, Democratici e Repubblicani, tornare ad essere amici per il futuro della nazione. “Change has come to America”, ha però sottolineato Mr. Obama, per poi ringraziare quanti hanno contribuito variamente alla vittoria - dalla famiglia al manager della campagna fino ai cittadini che hanno fatto ore di fila per infilare la scheda nell’urna. Ma questo è solo l’inizio, occorre darsi da fare per risolvere i problemi sul tavolo, dall’Iraq all’economia. “Yes, we can!”, ha replicato all’unisono la folla. E proprio questa la battuta ripetuta più volte in chiusura dallo stesso Obama, in risposta ai momenti difficili che hanno caratterizzato la storia americana, dalle guerre alla segregazione razziale. Un intervento tutto sommato breve, composto e socratico. Per ora basta così, meglio dare spazio all’immagine-simbolo nei cuori della gente, da Chicago al resto del mondo. Poi da gennaio ci si rimboccherà le maniche.

Da parte sua, McCain ha confermato di avere molta classe, ben più di alcuni suoi supporter. Inistendo sull’unità nazionale, l’umiltà e la determinazione nel risolvere insieme i problemi della nazione. Oltre ad affermare l’importanza cruciale di avere il primo presidente afro-americano. Anche qui toni pacati, e un coro alla ‘volemose bene’ per mettere tutti d’accordo.

Rimandando a domani ulteriori rilanci, va notato l’ampio margine a favore di Obama (338 i collegi elettorali, contro 155) e il contemporaneo avanzare dei Democratici al Congresso, con nette vittorie in parecchi Stati. E tanto di cappello alla massiccia partecipazione dei netizen di ogni parte del globo, inclusi il flusso ad hoc di Twitter e un liveblogging del giro di Global Voices - entrambi ancora ben attivi per chi volesse partecipare. Good night (o good morning)!

Slate.com
Bernardo Parrella -
Ore 10:30pm EST (4:30 di mercoledi’ 5 in Italia): Ormai la vittoria di Obama è cosa fatta (206 collegi sul totale previsto di 270), arrivano titoloni e interventi vari, pur se i network USA rivelano tutto sommato una certa prudenza:

- Slate.com: President Obama;

- In Ecuador si aspetta il discorso di Obama;

- Nel Canada francese: Obama élu à la présidence.


Bernardo Parrella -
Ore 9:35pm EST (03:35 di mercoledi’ 5 in Italia) Altre news confortanti, Obama conquista anche l’Ohio e il parco di Chicago dove apparira’ prima o poi va riempiendosi di gente, fuochi d’artificio e esultanza, si prevedono almeno un milione di persone - ecco un breve video da CBS al volo:


Bernardo Parrella
- Ore 8:56pm EST (02:56 di mercoledi’ 5 in Italia)# McCain set to win two states, CNN projects # Obama set to win seven more states, D.C. 02:55 Fonte CNN

Bernardo Parrella
- Ore 8:50pm EST (02:50 di mercoledi’ 5 in Italia) Le TV americane: McCain needs a miracle!

Francesco Piccinini
- Ore 8:40pm EST (02:40 di mercoledi’ 5 in Italia) Georgia a McCain


Bernardo Parrella
- Ore 8:37pm EST (02:37 di mercoledi’ 5 in Italia) Anche per il canale di Murdoch: Fox, la Pennsylvania è andata ad Obama

Bernardo Parrella
- Ore 8:32pm EST (02:32 di mercoledi’ 5 in Italia) Electorial colleges fonte NBC: Obama 102 McCain 45 (270 needed)

Bernardo Parrella
- Ore 8:24pm EST (02:24 di mercoledi’ 5 in Italia) Electorial colleges per la BBC: Obama 103 McCain 34 (270 needed)

Bernardo Parrella
- Ore 8:20pm EST (02:20 di mercoledi’ 5 in Italia) twittwe sulle elezioni http://election.twitter.com/

Bernardo Parrella
- Ore 8:04pm EST (02:04 di mercoledi’ 5 in Italia) Electorial colleges: Obama 81 McCain 39 (270 needed)

Bernardo Parrella
- Ore 7:45pm EST (01:45 di mercoledi’ 5 in Italia) Pennsylvania a Obama!

US Map results
Bernardo Parrella - Ore 7:45pm EST (01:45 di mercoledi’ 5 in Italia): Ho fatto un ampio giro in città (Santa Fe, New Mexico), tradizionalmente liberal e democratica: solo cartelli e gruppetti in favore di Obama, vicino ai seggi, ai maggiori incroci, o su macchine appositamente agghindate, nessuna traccia a sostegno di McCain. Analogamente, le prime notizie di questo che è uno degli otto “swing state” - oltre a confermare affluenza tranquilla oggi solo perché la metà degli elettori aveva già votato in anticipo e quasi nessun problema tecnico o ritardo logistico - lo danno a favore di Obama. Ma i seggi hanno chiuso da poco solo sulla East Coast, gli altri seguiranno e le primissime cifre possono rivelarsi fasulle.

Mentre i network TV dispiegano risorse e anchormen alla grande, Huffington Post spara questo:

Head To Head Exit Polls Show Obama Leading in MO, NV, MI, FL, PA, NC, OH, IN, MN, IA, NH, WI, NM… McCain Leading GA, WV..

E McCain già dichiarato vincitore in West Virginia e Kentucky, Obama in Vermont; electoral colleges: 13 repubblicani, 3 democratici. Ma again, è solito l’inizio della lunga Election Night - con aggiornamenti iperveloci e puntuali che continuano sempre a scorrere sullo spazio speciale di Twitter, caldamente consigliato ai pochi alzati a quest’ora in Italia (giusto?)

Anelli di Fumo - ORE 16:25 pm EST (22:25 CET):

Siamo abituati a considerare le file per esprimere il voto come una prerogativa dei Paesi di nuova democrazia e dell’Italia, unico Paese occidentale dove al voto partecipa attorno all’80% degli aventi diritto. Il fatto che anche gli USA stiano votando in massa in un giorno lavorativo, dà l’idea del momento storico che stiamo vivendo, noi altri come spettatori e come fan, gli statunitensi come attori.



La comunità afro-americana, da sempre penalizzata in modo illegale dai Repubblicani perché generalmente favorevole ai Democratici nella misura del 90% (quest’anno siamo al 94%), questa volta se l’è legata al dito e s’è organizzata per bene. Sarà difficile impedire di votare agli afro-americani che sono omonimi di gente con la fedina penale sporca.

Anche il tempo atmosferico gioca in favore di Obama. Il Nord America, da Toronto alla Florida, è investito da una Indian Summer, vale a dire che a Toronto ci sono oggi 17 gradi sopra lo zero, a Chicago 20, a New York 22, ad Austin 28, in Florida 30. Migliore il tempo, più alta l’affluenza, più alta l’affluenza, più voti per Obama, ma il discorso deve essere fatto stato per stato e, per dire, in Nevada a Reno nevica.

Bernardo Parrella - ORE 1:15 pm EST (19:15 CET): Si parte con parecchio traffico oggi su Facebook: in tarda mattinata EST oltre 1.300.000 persone avevano “donato il proprio status” per invitare al voto (in gran parte per Obama), con crescite fino a 500 persone al minuto. Analogamente, a giudicare dal flusso ininterrotto su Twitter impazza la Obamania: perfino David Byrne (ex Talking Heads) avrebbe diffuso ieri notte una email incitando a votare per lui! Intanto, insieme a inviti sparsi al voto e non poche inserzioni, altra app/sito variamente rilanciato su Facebook è My Fair Election: la mappatura aggiornata in tempo reale dei seggi nell’intero Paese e relative segnalazioni di problemi (lunghe file, incagli tecnici, etc.), basato naturalmente su GoogleMaps. Utile strumento per singoli cittadini e autorità onde sistemare al volo eventuali impicci in loco, cioé per “contribuire a rendere corrette e accessibili queste elezioni a tutti gli americani”, come recita il sito. Anche se ciò è ben lungi dal vero, in buona parte per un sistema fin troppo ricco di filtri e ostacoli, a partire dalla pre-registrazione obbligatoria ad ogni tornata per finire con i ripetuti casi di “voter suppression and disenfranchisement”. Da qui la centralità di iniziative di base quali Video the Vote: “network of citizen journalist, independent filmmakers, and media professionals” in giro a documentare tali casi di negazione al voto.

Video the VoteOltre a chiamare tempestivamente il team di volontari per filmare sul posto, chiunque si registri sul sito può inserire un video che viene poi rilanciato su YouTube, e in giro nel mondo da altri partner. Già ora (mezzogiorno EST) abbondano i video-testimonianza sui problemi in corso ai seggi. Tema variamente affrontato anche nella prima edizione radio-tv-net, da poco conclusasi, di DemocracyNow!, dove si segnala che, insieme alle presidenziali, in 36 Stati si deve anche scegliere su 153 ballot locali, e in diversi casi anche per candidati a cariche locali e anche al Congresso. Spiega Kristina Wilfore, responsabile di Ballot Initiative Strategy Center: “stavolta sono in ballo molte questioni fondamentali, perché la gente ha grossi problemi e vuole soluzioni adeguate, sulle questioni sanitarie, l’energia pulita e affidabile, e altri temi cruciali e localizzati che preoccupano un numero crescente di persone”. Faccende che, al pari di certe soppressioni striscianti e dei problemi ai seggi di cui sopra, sfuggono quasi sempre al radar dei grandi media e del pubblico in generale. Purtroppo.

 

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