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Elezioni Sardegna: "Sinistra senza aggettivi, tanti sostantivi..."

“Un soggetto unitario e libero che non si rintani in un fortino..." - “Un processo relativo alla costruzione della Sinistra. Libera e plurale che rappresenti i diritti della comunità” - “..Dalla Sardegna può partire un segnale importante. La stima per Soru è sottolineata in tutta Italia”.

Alcuni dei passaggi più significativi, hanno acceso le aspettative e le premesse per un nuovo percorso unitario, per una sessantina di sassaresi, riunitisi sabato 7 febbraio, in un albergo del centro storico, insieme a Claudio Fava. Il segretario nazionale SD ha concluso nella seconda provincia dell’isola, il mini tour a sostegno di Renato Soru, nell’ultima settimana di campagna elettorale per il rinnovo del consiglio regionale.
Vuoi per le sue origini insulari, vuoi per il suo compagno di viaggio sull’isola (Rosario Musmeci, anche lui siciliano, candidato nel collegio sassarese), Fava ha stabilito dal primo saluto, un “contatto” solidale con elettori e simpatizzanti, parlando a braccio e col cuore per circa 40 minuti. Un intervento pacato con il garbo elegante di una persona perbene. Per esprimere contenuti gravi, chiari e drammatici. Quello delle ultime ore, dopo la notte del “golpe”. Il termine, ripetuto più volte, traduce il duro scontro fra Governo e Quirinale sul caso Englaro e anticipa il clima pesante innescato nel Paese. Un confronto istituzionale sui temi essenziali della Costituzione Repubblicana, di colpo trasferitosi dalle sedi pubbliche di governo (Camera dei Deputati e Palazzo Chigi) alle stanze private (da pranzo) di Arcore o palazzo Grazioli. La subalternità della Politica ai comitati d’affari, alla questione morale non risolta nelle grandi città della penisola, l’opposizione assente del P.D. in parlamento che in più occasioni, dà adito a più di un’illazione (la mancata votazione sulla mozione di sfiducia, presentata da PD-IDV, ad un esponente di governo in odore di collusione mafiosa, è il casus belli) su presunti baratti con la maggioranza, da bassa politica.


Una corona sfilata di un sistema che non tiene più. Di fronte a queste “torsioni autoritarie” che danno della Politica, “un’idea domestica e privata dellademocrazia”, Fava sostituisce il dialogo-legittimazione di Veltroni con un’opposizione (“una cosa seria”) fatta di confronto anche duro, in un luogo pubblico chiamato Camera del Senato. Un luogo d’inclusione affidato a pratiche trasparenti che affranchi la Sinistra dalla solitudine e dalla incapacità di parlare al Paese. Non solo bandiere e vessilli di un passato nostalgico con falce e martello ma la consapevolezza di rimettere in discussione le storie di tante donne e uomini, anche senza una militanza politica alle spalle. Una Sinistra nuova senza tanti aggettivi ma con tanti sostantivi. Per questo la competizione amministrativa regionale, assume un test importante di valenza nazionale. Applausi, strette di mano e tanti incoraggiamenti. Paltò cammello e zainetto in spalla, di corsa in aereoporto: a Roma, a Palazzo Chigi il sit in per Eluana e per la Carta Costituzionale. Fra troppi miasmi demagogici del genere: la sicurezza non è di destra o sinistra, l’economia non è di destra o sinistra, la scuola..e così via dicendo, finalmente s’incontra una figura di Sinistra che parla di Sinistra. E’ una buona notizia, per tutti.

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