Ed il rapporto ipocrita tra Berlusconi e Napolitano continua

La prima parte è qui.

E dire che da povero illuso credevo che con quel post fosse finita lì. Le ultime vicende sembra quasi me lo impongano, di ritornarne a parlare.

Allora, dove eravamo rimasti.

Di Berlusconi che aveva chiesto a Napolitano di garantirgli le riforme, mentre quest’ultimo aveva rilanciato (un po’ come al poker) garantendogli immunità e riforme, già ne avevamo parlato.

Allora cos’è successo (occhio alla tempistica): il 10 aprile Berlusconi all’assemblea di Confindustria dichiara che Napolitano ed il suo staff intervengono anche sugli aggettivi delle sue leggi.

Il giorno dopo, Eugenio Scalfari in un editoriale su La Repubblica racconta di una telefonata di Napolitano a Gianni Letta, stupefatto ed indignato. Sembra che la risposta di Letta sia stata: "Non sapevo nulla. Ho udito anch’io. Le faccio le mie personali scuse".

Insomma, sembra che il Presidente della Repubblica sia rimasto irritato dall’ultima uscita del Presidente del Consiglio.

Ed invece? Milano, 24 aprile, Teatro Alla Scala di Milano.

Ieri per il 65esimo anniversario della Liberazione, Giorgio Napolitano ha citato un passo del discorso pronunciato da Silvio Berlusconi il 25 aprile dell’anno scorso a Onna, in Abruzzo: "Il nostro Paese ha un debito inestinguibile verso quei tanti giovani che sacrificarono la vita per riscattare l’onore della patria".

Berlusconi dichiara che l’intervento del presidente della Repubblica è stato assolutamente apprezzabile: "Un discorso apprezzabile, con delle annotazioni storiche che occorre far conoscere soprattutto alle nuove generazioni’’. ’’L’accoglienza della sala al discorso del presidente ha sottolineato l’identità dei sentimenti e credo sia stato un modo assolutamente positivo, per certi versi eccezionale, di celebrare questa ricorrenza’’. Infine, Berlusconi ha detto di aver ringraziato Napolitano per aver citato il suo discorso a Onna, lo scorso anno: ’’Poi - ha concluso - ho preparato anch’io una comunicazione per le televisioni che ho registrato ieri e di cui ho parlato al presidente della Repubblica’’.

Che fine hanno fatto le "Scintille", così come almeno ne avevano parlato Scalfari e tanti altri giornali, di due settimane prima?

Sto iniziando seriamente a pensare che i 157 anni in due si inizino a sentire.

P.S. L’anno prossimo l’Italia festeggerà i 150 anni dell’Unità d’Italia. I nostri due Presidenti insieme ne avranno 159. A dimostrazione del fatto, che loro erano uniti già da molto prima.