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 Home page > Tribuna Libera > E se scioperassero gli immigrati?

E se scioperassero gli immigrati?

Care teste di capra, è da tempo che stiamo tutti noi denunciando il forte clima xenofobo e di intolleranza verso gli immigrati. Un clima di odio alimentato dalla Lega, ma non solo.
 
Non è facile dimenticare il clima di insicurezza trasmesso da molti quotidiani e telegiornali, tutto cominciato con l’uccisione di una donna a Roma per opera di un immigrato. Ovviamente nessuno ha evidenziato il fatto che a chiedere soccorso sia stata una zingara, ma per l’informazione manipolata questi sono dettagli da omettere.

Il pericolo immigrazione si è insinuato nel profondo subconscio di tutta la popolazione, e prima delle elezioni perfino il centro sinistra ha cercato di speculare sulla paura. Ma si sa, questo è il campo della destra e per questo ha stravinto.

In questi giorni ho potuto conoscere molti rumeni e polacchi ed è sorprendente appurare che la maggior parte di loro siano laureati, c’era una badante che era perfino laureata in ingegneria spaziale. Ma qui in Italia i loro titoli non sono riconosciuti.

D’altronde provengono da Paesi che hanno conosciuto il cosiddetto socialismo reale, che sarà stato pure un fallimento ma l’Istruzione era stata una delle migliori.

Questo post l’ho scritto per ricordare che si stanno creando spontaneamente comitati per indire lo sciopero dei migranti. Spero che non ci sia qualche "maestro" che voglia fare scuola e cominci a criticare l’organizzazione perché non hanno interpellato qualche partito.

Lo sciopero ci sarà il Primo Marzo, in contemporanea con la Francia, la Spagna e la Grecia.

E allora, vi ripropongo questo mio piccolo racconto. Proprio per far capire cosa accadrebbe se improvvisamente gli immigrati non ci fossero più:

All’improvviso mi svegliai perché avvertivo un angoscia inquietante, mi ero subito lavato, vestito di fretta ed ero uscito fuori.

La mia città, Roma, era stranamente vuota, silenzio assoluto, poca gente camminava lungo il marciapiede, l’incredibile è che fino a ieri i negozi erano affollati di gente, mi meravigliai perché la poca gente che c’era era tutta italiana, pochi giovani e tanti anziani.

La cosa strana era che, al palazzo di fronte al mio, non sentivo più il martellare dei pneumatici, l’impalcatura era vuota, c’era solo un muratore che imprecava... ed era l’unico italiano che ci lavorava.

Mi era sorto un dubbio: "Possibile che non c’è nessuno straniero?", trovai la conferma quando cercai di contattare una mia amica sudamericana tramite il cellulare: era sparita! Sudavo a freddo, gelavo di sconforto. I marocchini che di solito vendevano i cd e le borse erano incredibilmente scomparsi, presi la metro per andare al centro e, sul treno, cercavo inutilmente quei musicisti gitani che con la loro musica mi potevano tirare su di morale, niente!

Sceso dalla metro mi imbattei in una manifestazione di estrema destra che suonavano a festa; per la rabbia mi era presa la fame, ma l’egiziano che faceva la pizza in maniera deliziosa non c’era più: sparito anche lui!

All’edicola c’era il titolo del manifesto: "Disastro economico in Italia, mancano gli stranieri", la Padania invece intitolava: "Finalmente solo italiani"... Il terrore mi persuase, si alternavano tramite la radio notizie del tipo: "Centinaia di fabbriche chiudono per mancanza di manodopera", il mio pensiero andava agli imprenditori leghisti che di notte facevano le fiaccolate contro gli extracomunitari, e di giorno li facevano lavorare come schiavi. "Agricoltura in crisi, poca produzione", "Non ci sono più soldi per pagare le pensioni", "Berlusconi vende il Milan a prezzo stracciato, ma perché non ci sono più i giocatori stranieri per la sua squadra", "Licenziati centinaia di insegnanti, aule vuote".

Notizie che sembravano bollettini di guerra, qualcuno aveva azzardato a dire: "Sì, ma almeno non c’è più la delinquenza", ma non aveva fatto in tempo a formulare la frase che alcuni gruppi di persone avevano organizzato bande per rapinare quel poco che era rimasto. Rischiavo veramente di impazzire, care teste di capra.

Ritornai a casa, e dall’appartamento affianco al mio sentivo piangere una signora con disperazione, poi mi ricordai che era quella signora anziana non autosufficiente che le faceva da badante una polacca, e ovviamente era rimasta sola!

Mi svegliai di soprassalto e mi accorsi che era stato tutto un sogno. Per fortuna, perché non voglio essere lasciato da solo.

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