• AgoraVox su Twitter
  • RSS
  • Agoravox Mobile

 Home page > Tribuna Libera > E ora? Una sinistra inutile perderà sempre

E ora? Una sinistra inutile perderà sempre

Salvini andrà a sbattere come Renzi, ma se la sinistra rimane un brand elettorale assente nei posti di lavoro, tra i giovani e nelle periferie, la destra continuerà a crescere. Per evitarlo non servono nuove alchimie elettorali, ma analisi, idee e una strategia di intervento sociale.

Il dibattito seguito all’ennesima sconfitta elettorale della sinistra continua ad avvitarsi su se stesso. Neppure il fatto che stavolta il fallimento sia stato europeo – da Podemos alla Linke, da France Insoumise a Syriza – pare basti a metter fine alla litania della sinistra che perde perché è divisa o ‘identitaria’. In Europa ci sono sinistre assai diverse tra loro, però, unite o no, identitarie o meno, di partito o di movimento, tutte perdenti. Dunque non è questo il punto.

Ciò che le accomuna invece, oltre alla sconfitta, è la loro ‘inutilità sociale’. Razzismo ed egoismo sociale sono figli dell’idea che l’unica alternativa alla dittatura del mercato è scaricarne gli effetti sugli altri. E così la destra indica comodi capri espiatori sviluppandosi nel vuoto lasciato dalla sinistra nei luoghi di lavoro, nelle scuole e nelle periferie si sviluppa. Mentre l’unica sinistra che cresce in Europa è il PTB belga, che ha scelto di occupare i luoghi abbandonati dalla socialdemocrazia contendendoli alla destra nazionalista del Vlams Belang.

Chi in passato diceva queste cose veniva additato come ‘ideologico’ e ‘novecentesco’, mentre la ‘modernità’ era correre dietro alle sinistre (elettoralmente) in voga – Pisapia e De Magistris in Italia, all’estero Linke, Podemos, Syriza, France Insoumise, Corbyn, Sanders – oppure al grillismo post-ideologico o al ‘sovranismo di sinistra’. E oggi ne cogliamo i frutti.

Gli appelli all’unità contro ‘l’onda nera’, le invettive contro l’astensionismo e l’idea di nuovi contenitori ripropongono uno schema ormai logoro. Dal ‘94 si evoca il ritorno del fascismo, si pensa di fermare la destra nelle urne, sinistra e sindacato si accodano a ‘girotondi’, borghesi illuminati e giudici per ‘salvare la democrazia’. Risultato: Berlusconi ha tenuto fino al 2011, poi Monti, Letta, Renzi e Gentiloni hanno spianato la via a Salvini e Di Maio. Ah, nel frattempo è scomparsa la sinistra e la CGIL oggi lotta contro il salario minimo a 9 euro a fianco di Confindustria.

Alla politica della paura e alla mozione dei sentimenti si risponde col ragionamento. Il fascismo che avanza non c’è, però c’è una destra reazionaria a cui rispondere innanzitutto liberandosi dall’idea che l’alternativa sia una sinistra confindustriale. E poi servono analisi, idee e strategie per contrastare l’avanzata ideologica della destra nella base sociale della sinistra.

PuntoCritico è il nostro contributo di un gruppo di militanti politici e sindacali a una battaglia politica, ideologica, culturale utile perché può cambiare la vita delle persone. Se vuoi farti un’idea del progetto in un minuto e mezzo clicca QUI, per collaborare o sostenerlo vai su PuntoCritico.info. Se vuoi dire la tua lascia un commento. Se sei d’accordo condividi questo post.

Questo articolo è stato pubblicato qui

Lasciare un commento

Per commentare registrati al sito in alto a destra di questa pagina

Se non sei registrato puoi farlo qui


Sostieni la Fondazione AgoraVox


Pubblicità




Pubblicità



Palmares

Pubblicità